Rallentamento totale del pensiero

Buongiorno a tutti,
sono un ragazzo di 19 anni e da circa un anno manisfesto dei sintomi strani.
Mi sento totalmente estraniato dal mondo e, cercando su internet, ho trovato malattie quali depersonalizzazione e derealizzazione ma i miei disagi non riguardano ne una nell'altra, è più un distacco emotivo dalla realtà, vedo tutto molto lontano, tutto molto piatto ma non come in un sogno.
Percepisco anche numerose miodesopsie, le mosche voltanti nel campo visivo.
Inoltre è come se non riuscissi a muovermi fluidamente, soprattutto con gli occhi, li sento molto rigidi nel compiere qualsiasi movimento e non li muovo velocemente ed in continuazione come le altre persone ma sono molto più impacciato.
Sono molto rigido in ogni movimento ma senza nessun motivo d'ansia o altro.
Percepisco anche un rallentamento del pensiero e delle percezioni.
Ho fatto una visita oculistica 6 mesi fa e tutto è risultato nella norma con vista perfetto, poi una visita dal neurologo 2 mesi fa che mi ha preso per pazzo quando gli ho raccontato i miei sintomi (mi ha prenotato una radiografia alla testa per sicurezza, nonostante non aver trovato nessun problema durante i test), lo psicologo della scuola che non ha capito minimamente la gravità della situazione e continuava a sminuire il mio disagio.
Su internet non trovo assolutamente niente e ormai mi sono rassegnato alla depressione e la mia ultima speranza siete voi. Grazie a chi mi aiuterà.
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Dr. Alessio Congiu Psicologo, Psicoterapeuta 83 6 16
Gentile utente,

in casi simili ritengo che potrebbe essere utile compiere una opportuna consulenza psichiatrica. Se non per motivi di intervento terapeutico, quanto meno in un'ottica di prevenzione del disagio psichico e di maggiore comprensione di queste esperienze mentali.

Molti dei sintomi che descrive, infatti, possono acquisire un significato diverso a seconda di come vengono valutati. Il rischio che questi possano essere malinterpretati attraverso la lettura di informazioni nella rete è concreto e potenzialmente dannoso in un'ottica di riequilibrio psicoemotivo. Occorre quindi uno professionista in possesso di conoscenze specialistiche sui diversi funzionamenti mentali che non si limiti semplicemente ad apporre una diagnosi, ma che la aiuta ad inquadrare meglio queste sensazioni, ricostruendo insieme a lei il meccanismo psicologico che le avrebbe prodotte e che starebbe contribuendo allo stato attuale a mantenerle.

Dr. Alessio Congiu
Psicologo-Psicoterapeuta
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alessiocongiupsicologo.it