Relazione frustrante

Salve dottori, vi scrivo in merito a una relazione difficile con un ragazzo che ho conosciuto circa 7 mesi fa. Lui 30 anni e io 23. Quando ci siamo incontrati entrambi eravamo appena usciti da una storia di circa due anni (io avevo lasciato il mio ex e lui era appena stato lasciato dalla sua). All’inizio della nostra frequentazione io ero un po’ bloccata con lui dato che non mi aspettavo di incontrare qualcuno che potesse prendermi tanto dopo aver chiuso una relazione importante. Lui invece era molto lanciato, mi riempiva di complimenti e attenzioni. Con il passare del tempo io mi sono legata a lui sempre di più mentre lui diventava sfuggente. Mi diceva che viveva un periodo difficile della sua vita. Lui è un ragazzo molto diffidente, e il motivo lo riconduce a esperienze negative che ha vissuto nella sua vita. In più in questo momento è insoddisfatto della sua vita perché non è come se la immaginava, ne in ambito lavorativo ne in quello sentimentale. Per una serie di motivi e discussioni ho chiuso la nostra frequentazione per un periodo di circa 10 giorni e poi sono ritornata sui miei passi. Lui però prima di tornare con me ha voluto del tempo perché era stato male e perché, a suo dire, dopo che anche io l’ho abbandonato è piombato in uno stato di insoddisfazione e insicurezza più profondo. Quando ci abbiamo riprovato le cose sembravano andare meglio, ma quando si stavano per fare un po’ più serie è scappato. Ora è tornato e mi ha detto che gli manco ma non sta bene con se stesso e non riesce a darmi quello di cui ho bisogno (certezze e stabilità) e che ha paura che la nostra relazione vada a finire male come tutte le precedenti vista la differenza di età che ci separa e i diversi stili di vita che conduciamo. Io sono confusa. Non capisco perché si comporta così. Se il suo non è un vero interesse o se davvero ha bisogno di un aiuto. Però non riesco più a fidarmi di lui come prima e non riesco a restargli accanto in queste condizioni di insicurezza e totale irrazionalità.
Mi sento completamente succube dei suoi atteggiamenti, nonostante mi abbia fatto molto male continuo a credere e sperare che qualcosa possa cambiare e non riesco a spiegarmi come sia possibile. Che ne pensate?
Vi ringrazio per il tempo e l’attenzione.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

io credo che su queste vicende non si dovrebbe tanto chiedere il parere altrui, anche se a volte può essere utile per avere un parere "imparziale", ma è già sufficiente ciò che Lei stessa sente:

"...Però non riesco più a fidarmi di lui come prima e non riesco a restargli accanto in queste condizioni di insicurezza e totale irrazionalità "

Se manca la fiducia, che è importante e che va costruita, è ovvio che non ci può essere una base buona da cui partire.

Inoltre, se prova a rileggere la Sua richiesta, sembra che lui stia giocando con le distanze: se è Lei a scappare, lui La segue, e viceversa, se Lei si avvicina, lui si allontana.

A Lei sta bene così? Mi pare che abbia già risposto, giusto?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica