Rapporto materno e rapporti con le ragazze

Buon giorno .... sono un ragazzo di 39 anni ... celibe ... il mio tallone d'achille sono i rappoorti con l altro sesso .. mi spiego velocemente ... Io vengo da una famiglia meridionale,molto cattolica e dai principi "anni 40" sul matrimonio e SOPRATTUTTO sul sesso ... queste cose mi sono ovviamente state iniettate a tal punto - che il rapportarmi con le donne - fino a 10 anni fa - lo prendevo con la massima serietà cercando di far capire i miei sentimenti sinceri e di non far sentire le persone prese in giro ... ho lavorato " a macchia di leopardo" con diversi psicologi dai 20 anni in poi con l obbiettivo di mettere a posto autostima e insicurezze e ho fatto notevoli passi avanti .. Ora - per dirla breve - io ho avuto una storia di 5 anni con una ragazza ed eravamo vicini al matrimonio .. Causa le sue ossessioni e la sua poca voglia di impegnarsi ,nel 2012 ho lasciato questa ragazza ... da allora .. nonostante il mio forte impegno,non sono più riuscito a ricreare nulla di sentimentale nella mia vita e questa cosa .. ovviamente mi fa molto male .. visto che dal 2013 vivo da solo in una casa di mia proprietà .. il problema è sempre lo stesso .. quello che mi affiggeva anche nei primi anni 2000 .. ovvero le ragazze mi trovano,carino molto socievole e di ottima compagnia .. ma la loro risposta e sempre la stessa! << Ti vedo solo come amico!>> ... Sto lavorando con uno psicologo del cps a questo problema e sto discutendo di un problema che alcune persone mi hanno fatto notare ... sono molto serio nei sentimenti .. aspetto che sia l altra persona a lanciarmi chiari segnali perchè io parta con un bel bacio mozzafiato .. a parte i complimenti e il dire mi piaci oltre non riesco ad andare .. e tutto perchè mi rimane impressa l immagine di mia mamma da bambino che mi diceva che se uno le avrebbe messo le mani addosso lei sarebbe stata molto aggressiva e li partono le mie paure e il terrore che una ragazza davanti alla mia sfrontatezza reagisca in malo modo .. SOPRATTUTTO IN PUBBLICO! .. Dio mio che terrore! .. (probabilmente anche li entra in gioco qualche sceneggiata - di mia madre - in pubblico che devo aver visto da bambino) .. in ogni caso questo psicologo mi stimola a vedere il fatto che - l uomo - quando pensa a una donna al suo fianco - il primo punto di riferimento è proprio la madre! .. Ok .. va bene ... ma sento che manca qualcosa ... vorrei un consiglio su come stimolare questo naturale distacco da mia madre ... lei e lei .. e la sua mentalità non è confrontabile con il mondo d'oggi .. sta di fatto che sabato ero in un locale notturno per soli uomini .. e davanti ad una ragazza molto provocante che mi si è avvicinata .. io ho sentito questa paura ... ci ho parlato riso e scherzato .. a tal punto che mi ha lasciato anche il numero .. però sono .. così ... sempre sul chi va la ... come posso stimolare e scacciare (con il dovuto tempo) .. questa inutile paura che si manifesta? Grazie a chi risponderà a questo messaggio!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

Lei scrive: "mi rimane impressa l immagine di mia mamma da bambino che mi diceva che se uno le avrebbe messo le mani addosso lei sarebbe stata molto aggressiva e li partono le mie paure e il terrore che una ragazza davanti alla mia sfrontatezza reagisca in malo modo ."

Lei parte da questa affermazione (che deve essere contestualizzata) e crede che sia lo schema automatico di qualunque donna in qualunque circostanza.

Nei consulti precedenti emergeva che Lei ci provava sempre, ma credo si debba trovare un sano equilibrio tra provarci sempre e con chiunque e restare paralizzato dall'affermazione della mamma.

Lo psicologo che già La segue deve aiutarLa a trovare questo equilibrio. Ma non è ancora chiaro che tipo di lavoro psicologico fa, nè con quali obiettivi (cosa molto importante).

Quanto alla paura che ha provato di recente una sera, di che cosa precisamente aveva paura? Che questa ragazza avesse una reazione violenta (cosa detta dalla mamma) o di altro?

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Nei consulti precedenti emergeva che Lei ci provava sempre, ma credo si debba trovare un sano equilibrio tra provarci sempre e con chiunque e restare paralizzato dall'affermazione della mamma.

Grazie dottoressa per la sua risposta .. piccole precisazioni .. ha visto le mie richieste passate e ha ragione ... io sono uno che ci prova molto quando trova le ragazze di suo interesse .. non è una cosa normalissima - ovviamente - ma quando si passano parecchi anni di solitudine sentimentale ci si domanda entra in gioco la paura di vivere sempre così e quindi meglio provarci che rimanere ad aspettare che arrivino le coincidenze ...

altra risposta .. lo psicologo che mi segue non ha dato un obbiettivo ben preciso semplicemente cerca di curare le ferite avute e darmi una visuale diversa del problema ... (i successi li vedo poco secondo lui... in realtà successi non ce ne sono stati) ... non mi ha detto <<uscirai di qui con una vita sentimentale appagante>>

ultima risposta ... esatto! .. la mia paura con la ragazza sopracitata e che diventasse violenta e che mi tirasse uno schiaffo quando ho provato a baciarla in pubblico ... la paura paradossale e che mi blocco ancora di più se sono in pubblico rispetto che ad una situazione più intima ... tutti gli occhi puntati addosso e il fallimento mi fanno venire in mente quando da bambino ero preso di mira da tutta la classe e sbeffeggiato ...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

un conto è una mancanza di rispetto verso una donna, altra storia è provare a baciare una ragazza con la quale magari è uscito... al limite riceve un rifiuto, mica un ceffone!

Per quanto riguarda gli obiettivi, a mio avviso sono fondamentali perchè "curare le ferite" (sempre se ci sono state e attenzione a non colpevolizzare la mamma per una frase che deve essere contestualizzata!!) NON significa niente.

Inoltre, una volta curate le eventuali ferite, è fondamentale lavorare sulle soluzioni al SUO ATTUALE problema e non occuparsi di un atteggiamento lontano nel tempo della mamma.... Allora perchè non lavorare immediatamente sulle soluzioni, semplificare il lavoro e abbreviare i tempi della terapia?

Quando le problematiche sono di natura relazionale, come nel Suo caso, i risultati dovrebbero vedersi velocemente, soprattutto in una persona giovane.

Se dopo un certo tempo non vede risultati, o deve ridiscutere col terapeuta le ragioni di tale insuccesso, oppure cambiare terapeuta ma lavorare su obiettivi molto precisi e raggiungibili.

Cordiali saluti,
[#4]
dopo
Utente
Utente
dottoressa ... la ringrazio per il tempo che mi ha dedicato ... non c e un chiaro obbiettivo da affrontare,con lo psicologo con cui sto lavorando ... lui è semplicemente convinto che io veda solo i rifiuti e non i successi ... lei ragiona in maniera diversa è evidente (intendo per gli obbiettivi),e penso che il suo modo di fare un cammino con i pazienti,sia il percorso più semplice ... questo terapeuta mi è di stimolo a livello di sfogo personale ma non mi da "input" adeguti ... è uno psicologo del CPS ...
non cambio terapeuta per il semplice motivo che i 4 psicologi con cui ho lavorato non sono arrivati alla radice del problema e questa cosa - che le ho appena detto - ci sono arrivato con l aiuto di amici e conoscenti ... per dirle,l'ultima psicologa aveva detto che ricevevo tanti no per colpa di una omossessualità latente ... ho speso 10.000 euro solo in sedute psicologiche senza contare i carburanti ...(adesso 70 euro settimanali non me li posso più permettere) .... in ogni caso,capisce che se - dopo questi investimenti - sono io stesso a dover scervellarmi per capire cosa non quadra nel mio modo di pormi che vado da uno psicoterapeuta a fare? ... grazie davvero di cuore per la cordialità.