Madre manipolatrice

Buongiorno, pur conscia dei limiti di un consulto a distanza vi scrivo per parlarvi di una situazione da incubo che mi accompagna da sempre. Sono cresciuta in una famiglia gravemente disfunzionale: mio padre, da sempre manipolato da mia nonna (che ne controllava la vita) e in conflitto con mia madre, si è suicidato quando io avevo vent'anni. Già prima di questa disgrazia, mia madre, esattamente come mia nonna faceva con mio padre, ha sempre cercato d'intromettersi in qualunque ambito della mia vita e d'impormi il proprio volere a suon di ricatti morali, economici e giocando con il senso di colpa. Vi faccio degli esempi: quando ero già maggiorenne controllandomi di nascosto il cellulare aveva scoperto una mia relazione con un ragazzo più grande, sempre a mia insaputa gli aveva telefonato chiedendogli di sparire dalla mia vita. In seguito, giunto il termine del liceo, mi ha intimato che se avessi scelto una facoltà umanistica (per cui ero portata e che desideravo frequentare) non mi avrebbe dato un centesimo, obbligandomi così a studiare una materia che non m'interessava e per la quale ero negata. Durante gli anni universitari ho avuto gravi disturbi alimentari, il tutto si è aggravato con il suicidio di mio padre. Intanto mia madre continuava a intromettersi in ogni ambito della mia vita, dicendo che io "l'avrei fatta morire" ogni qualvolta fossi in procinto di prendere una scelta su cui era contraria. Non sono riuscita a terminare gli studi e mi trovo in difficoltà economiche che non mi permettono di andare via di casa, ma i suoi abusi continuano: alcuni mesi fa ho avuto dei problemi di salute che avevano inizialmente fatto sospettare qualcosa di più grave, la sua reazione è stata urlarmi contro e prendermi a pugni perché piangevo. Io stessa ho provato ad avere reazioni violente nei suoi confronti. Ho una vita di privazioni perché non posso fare nulla senza il terrore di una sua reazione, devo rinunciare a tante cose che amo. Mia madre è anche una persona ottusa che mi mette in situazioni tremendamente imbarazzanti, ad esempio telefonando a mia insaputa a persone con cui ho avuto litigi, una volta telefonò addirittura a una mia docente universitaria. Mi scuso per il lungo sfogo ma avevo bisogno di parlarne con uno psichiatra/psicoterapeuta, anche se solo a distanza. Grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
La verità, cara utente, è che lei ha bisogno di parlare di queste cose dal vivo e di affrontarle direttamente, e non da adesso, ma da almeno un decennio.
Le cose che racconta, tra cui il suicidio di suo padre dato come una notiziola di cronaca che non sembra aver comportato un trauma profondo e un ripensamento di tutti i valori familiari, farebbero pensare ad una disfunzione non solo nei rapporti tra lei e sua madre, ma in tutto il vostro approccio alla realtà.
Porti questa lettera che ci ha scritto ad uno psicologo o ad uno psichiatra e verifichi assieme allo specialista la strada per uscire dal tunnel.
Le faccio molti auguri..

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com