Misofonia con i miei, ansia e gelosia esagerata

Sono anni che vedo i miei discutere fino ad arrivare ad essere violenti fra di loro, si uccidono verbalmente e sono 21 anni che cerco di mettere la pace in casa.
Non esiste un pasto durante il giorno che non finisca con una discussione.
Da circa 2-3 anni ho iniziato a non sopportare la loro presenza a tavola, provo come una sensazione di disgusto, nervoso, inizio a stringere i pugni e i denti, inizio a non sentire più i rumori che mi circondano ma riesco ad udire solo e soltanto i loro rumori mentre mangiano, Non mi succede con nessun'altra persona.

Cerco di stare a casa il meno possibile, ma la cosa non mi aiuta.

I miei non hanno mai avuto un buon rapporto, perchè sono separati in casa (non per legge, ma da circa 10 anni dormono uno sul divano e l'altro nel letto) da quando io avevo 3 anni.
Non li ho mai visti in buoni rapporti, ma solo e soltanto dfiscutere.

La mia domanda è: è possibile che questa situazione possa aver influito sui miei problemi nelle relazioni?
La sensazione che provo è che non riesco a fidarmi di una persona, non riesco a dargli fiducia, è come se fossi convinta che dietro a una relazione ci debba essere per forza un segreto che l'altra persona nasconde.
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Dr. Giovanni Tempesti Psicologo, Psicoterapeuta 9 1
Buonasera,

mi rendo conto che le dinamiche intrafamiliari possono certamente non averla favorita per ciò che attiene alle relazioni sentimentali e non che ha stabilito finora.
La sfiducia che ha nel rapporto tra i suoi può darsi che lei possa riviverlo all'interno delle sue relazioni.Per elaborare questo aspetto e non solo sarebbe auspicabile comunque un consulto da uno specialista del settore che saprebbe indicare al meglio il percorso di sostegno più idoneo.
A disposizione.

Dr.Giovanni Tempesti

Dr. Giovanni Tempesti
3475323645
giovannitempesti@gmail.com

[#2]
Dr.ssa Eleonora Arduino Psicologo, Psicoterapeuta 62
Buongiorno, i nostri genitori influenzano per forza la nostra vita: sono le prime persone con le quali ci relazioniamo in modo significativo, per molti anni viviamo quasi esclusivamente con loro e li vediamo come esempi, modelli, indicatori di vita. Poi da adulti dobbiamo recuperare la nostra individualità, distaccandoci dalla loro influenza, "tenere" qual che di buono ci hanno dato e "lasciare" quello che non è funzionale o addirittura dannoso. E'0 storia di tui, ma non tuti la riconoscono.
La sua insofferenza nei confronti dei genitori è comprensibile, e indica il bisogno di distaccarsi da queste dinamiche, ma anche da loro come rapporto che è stato necessariamente simbiotico ed ora va modificato. Non si preoccupi troppo di quello che prova, non se ne senta in colpa, ma ascolti le sue emozioni e cerchi fuori dalla famiglia la sua vita, com'è giusto che sia per qualsiasi persona adulta.
Non è suo compito mettere pace in casa, non è lei nè la responsabile del loro dissenso, nè il loro genitore che se ne deve occupare. Come dice il collega, forse c'è bisogno di trovare le sua identità a prescindere da loro e in questo un aiuto psicologico può essere molto utile

Dr.ssa Eleonora Arduino
psicologa-psicoterapeuta

[#3]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio infinitamente per le risposte.
In realtà l'ipotesi di iniziare un percorso con uno specialista l'ho valutata varie volte, ma mai come in questo periodo.
Sento che la mia vita sta cadendo a pezzi.
L'università non va, con gli amici mi sento sempre inferiore, e anche il mio ragazzo non capisce che è un periodo di difficoltà.
Per quanto riguarda l'università so di farcela e mi impegnerò con tutte le mie forze.
Gli amici, per fortuna, soprattutto i più stretti, sono persone con cui posso parlare anche di problemi familiari, quindi capiscono la mi situazione e mi stanno vicino.
Il dilemma sorge nella mia relazione attuale.
Stiamo insieme da circa un anno e mezzo, ma si è quasi sempre dimostrato disinteressato alla nostra relazione: la prima volta perché doveva pensare allo studio, ed io ho aspettato con pazienza, accettando persino il fatto di non essere considerata per un mese, dopo poco mi ha lasciata, perché non aveva tempo e non poteva permettersi di distrarsi dall'università innamorandosi di una persona. Durante il periodo in cui non stavamo insieme però mi cercava tutti i giorni, fino ad arrivare al punto di chiedermi di rimetterci insieme. Adesso stiamo ancora insieme, ma è come se mi mettesse dietro a tutto, organizziamo delle cose e poi se ne esce fuori con altri programmi dove io non sono compresa, giustificandosi con il fatto che lui non si organizza mai con nessuno, ma vive la giornata. In realtà lo fa, con i suoi amici organizzano serate ben dettagliate, a partire dall'orario dell'aperitivo, dal condimento per la pasta a cena, fino al vino e al cosa fare dopo cena, e se per caso i piani non vanno come previsti si arrabbia in maniera esagerata. Perché con me no?
Lui dice che sono io che ho problemi, che sono paranoica, che le cose le vedo come le voglio vedere... Mi sta quasi convincendo di essere mentalmente instabile... Non so più cosa pensare
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Dr. Giovanni Tempesti Psicologo, Psicoterapeuta 9 1
Buonasera,
dalla sua descrizione sembra che la problematica descritta adesso interessi maggiormente il suo rapporto di coppia senza togliere importanza alle difficoltà che incontra quotidianamente con i suoi genitori.
La riflessione che fa inizialmente sul prendere in considerazione un percorso di sostegno è da stimare poiché è consapevole che è di fronte a un nodo da sciogliere.All'interno di questo eventuale percorso starebbe poi allo specialista capire quanto spazio dedicare a lei,quanto al rapporto di coppia e all'intero sistema familiare.
A disposizione.

Dr.Giovanni Tempesti
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