Sono incinta e molto preoccupata per il futuro

Buonasera,
sono una ragazza (forse meglio dire donna) di 35 anni incinta del suo primo figlio.
Ho un compagno da 11 anni, lui ha 43 anni.
Come coppia siamo più che consolidata, con lui al mio fianco mi sento me stessa e mi fa' sentire bene.
Mi sono sempre fatta problemi per la nostra differenza di età che è tanta ma non abissale.
Per colpa mia, lui fino a quest'anno non ha potuto realizzare il suo desiderio di diventare genitore.
Ne abbiamo parlato tante volte ma io prima di quest'anno non mi sono sentita pronta.
Lui non me lo ha fatto pesare né me lo fa' pesare tutt' ora.
Ma io sono piena di sensi di colpa.
A volte questi sensi di colpa non mi fanno riposare bene la notte oppure mi fanno venire il mal di pancia (dolore fisico, non metaforico).
Sono figlia di un genitore "grande" (mio padre 44, mia madre 32) e non ho mai avuto rapporto con mio padre.
Ottuso, perfezionista, ansioso e l'ho sempre visto "vecchio con vecchie idee".
Durante l'infanzia e l'adolescenza ha sempre aggredito mia madre, mia sorella e me verbalmente e a volte fisicamente.
Non abbiamo mai avuto lividi o ossa rotte, ma in casa comandava lui.
Noi camminavamo sulle uova.
Tutt'oggi se una persona mi coglie di sorpresa (esempio mi saluta mentre io sono di spalle) io trasalisco e mi spavento.
Se sono sovrappensiero posso perfino fare un piccolo urletto di paura.

Il mio compagno non è niente di tutto questo.
Se è arrabbiato raramente alza la voce (non mi ricordo l'ultima volta che sia successo), se avviene un litigio spesso cerca di appianare le cose e non c'è mattina o sera che non mi saluti dandomi un bacio, qualsiasi cosa sia successa.

La cosa che mi preoccupa è che lo farò diventare padre "vecchio".
Non mi spaventano i primi anni di vita ma l'adolescenza dei figli.
Si vergogneranno di lui/noi?
Riusciremo a costruire dei buoni rapporti e ad avere un dialogo?
Oppure il gap generazionale è incolmabile?
Ce ne andremo da questo mondo quando loro saranno ancora troppo giovani per camminare sulle loro gambe?

Mi guardo intorno e mi sembra che tutti abbiano figli da giovani (anche se le statistiche dicono il contrario) e mi sento giudicata.
Ho fatto un errore imperdonabile?
Dovevo "esser convinta" prima?
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

ogni scelta comporta ANCHE
timori,
rimpianti,
riflessioni,
talvolta ripensamenti.

Ma a questo punto,
quando abbiamo *già* chiamato all'esistenza un altro essere,
occorre rimboccarsi le maniche e aprirsi alla progettualità.
E' necessario prepararsi nel miglior modo possibile a questa esperienza,
di cui uno dei primi passi è di entrare in relazione con chi sta nella pancia.

Alcune donne incontrano delle difficoltà;
.o legate al proprio modo di essere e di affrontare il cambiamento e il futuro,
.o collegate all'esperienza della maternità che slatentizza incertezze profonde preesistenti.

A questo punto sarebbe perfettamente inutile farLe notare che esistono padri di tutte le età,
ed anche mamme 'attempate': ma adeguate al ruolo;
oppure che la comunicazione genitori-figli non dipende unicamente dall'età del genitore.

Le rassicurazioni non servono, lasciano il tempo che trovano.

Quello che serve è un percorso psicologico con una Psicologa che sia anche Psicoterapeuta,
che La aiuti a vivere positivamente sè in gravidanza e la gravidanza stessa,
una fase della vita che può essere bella, appagante, nuova, stimolante;
e un post-nascita che pone i genitori nella necessità di apprendere presto e bene una lingua straniera molto complessa e ricca di sfumature:
quella del neonato.

Cari saluti!
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera Dottoressa e grazie per la sua tempestiva risposta.
Premetto che i dubbi che ho illustrato ce li avevo anche prima della mia gravidanza. Per fortuna il mio compagno sembra viverla più serenamente. Io alterno settimane di felicità a settimane di ansia e preoccupazione come questa che sto vivendo. Questo comportamento fa' molto parte di me. Ho fatto psicoterapia per tanti anni. La mia dottoressa mi ha aiutato moltissimo ma su questo punto non riesco a "risolvermi". Perché tutto parte da me stessa.
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
*Tutto* (o quasi) parte da se stessi. Per questo esiste la psicoterapia e risulta efficace,
proprio perchè si lavora su se stessi dato che tutto (o quasi) parte da se stessi.

Se ne è stata molto aiutata,
perchè non riprendere proprio ora?
Questa della gravidanza non è forse una situazione (intrapsichica, interpersonale, ..) sulla quale è il caso di investire?

Lei ha scritto qui per ricevere un orientamento,
e noi volentieri glielo forniamo.
Sarà poi Lei a decidere cosa farne,
tenendo anche conto però che esistono delle nuove responsabilità nei confronti di chi abbiamo chiamato ad esistere;
e glielo ricordo - pur consapevole di aggiungere un altro grammo alla Sua pesantezza - affinchè Lei non rimanga preda unicamente del Suo proprio rimuginare senza risposte e senza sbocco.

Dott. Brunialti
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