Ansia molto forte per intraprendere una relazione

Salve a tutti, farò finta di chiamarmi Ugo per privacy.

Vi scrivo perché ho un problema molto grave che si chiama ansia: è praticamente da tutta la vita che io soffro di ansia e attacchi di panico, soprattutto negli ultimi 4 anni, un'ansia sociale molto forte che mi teneva il sedere incollato al letto: non uscivo di casa, avevo ansia di feste, gruppi grandi, viaggi, ecc.
A causa di questo problema avevo visto anche uno psicologo, che però non mi aiutò molto, non perché lui non fosse bravo, ma perché tante cose a lui non le dicevo; anzi, non le dicevo a me stesso.
Il problema di questa mia ansia sociale nell'ultimo anno fortunatamente si è fortemente affievolito e sono ritornato ad uscire in gruppo con i miei amici: forse mi chiederete, come ci sei riuscito da solo, Ugo?
Beh, non accettavo il fatto di essere gay, ma una volta che feci coming out con i miei amici, un peso enorme che mi portavo si liberò: finalmente ero libero dalle catene che mi imprigionavano a una mascolinità tossica che non mi apparteneva, finalmente ero me stesso.

Risolto questo problema, scoprii che l'ansia però è un'abile trasformista: essa si è ora tramutata in un qualcosa che non comprendo, che mi impedisce di avere una relazione, che mi porta ad avere un atteggiamento evitante nei confronti delle persone del mio stesso sesso.
Mi spiego meglio.
Ad aprile conobbi questo ragazzo online, solo che a causa della quarantena non ci potevamo vedere, il problema nacque quando a maggio mi chiese di vederci: iniziai ad avvertire questa ansia e me ne liberai.
Poi a fine settembre mi scrisse un altro ragazzo, con lui me la vissi in maniera più tranquilla e ci vedemmo: il giorno dopo mi svegliai con un'ansia davvero molto soffocante, gliene parlai facendo inconsciamente in modo che lui si liberasse di me (perché io mi sentivo davvero una mer*a a lasciarlo) e così accadde.

Ma arriviamo all'oggi: a dicembre vidi questo bellissimo ragazzo online e decisi di scrivergli, lui era all'inizio molto distaccato e freddo ma poi riuscii a "scaldarlo" e ora ci troviamo davvero sulla stessa lunghezza d'onda: lui è molto carino e molto interessato, non lo nasconde affatto, io sono davvero contento di essere arrivato a tal punto dopo che per la priima volta scrissi ad un ragazzo, ma ultimamente si è fatta viva lei: questa sensazione che inizia con un battito di cuore improvviso, che ti stringe la gola e ti impedisce di respirare, che ti secca la bocca, che ti stringe lo stomaco senza pietà fino a farti vomitare.
Io cerco in tutti i modi di capire cosa questa ansia stia cercando di dirmi ma per me è davvero molto complicato, negli ultimi giorni mi sveglio con un attacco di panico improvviso e corro subito in bagno a vomitare (di mattina l'ansia è davvero forte), il pomeriggio sto un po' meglio, forse perché mi tengo occupato studiando, e la sera prima di dormire ritorna, anche se in forma più lieve.
Vi prego di aiutarmi perché penso di star costruendo qualcosa di speciale con qualcuno.
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Dr.ssa Daniela Sabbadini Psichiatra, Psicoterapeuta 59 3
Buongiorno!
Credo che a questo punto, essendo tanti anni che fronteggia questo problema relazionale, sia il caso che riprenda un percorso di psicoterapia. Ho letto che in passato si è già rivolto ad uno psicologo, ma come lei stesso ci dice, in quel momento della vita non era pronto ad affrontare le proprie difficoltà e la propria sofferenza, rendendo la terapia inefficace, dato che non riusciva ad essere sincero con il terapeuta.
Oggi le cose sembrano diverse. Sembra che lei abbia la forza ed il bisogno di approfondire le sue fragilità e migliorare la propria qualità di vita.
Se inoltre il malessere quotidiano attuale sta incrementando d'intensità e sta cominciando ad impedirle di svolgere normalmente la sua vita (leggo che soffre di episodi di ansia acuta), potrebbe anche prendere in considerazione un consulto psichiatrico, in modo da valutare se sia necessaria l'integrazione di una terapia psicofarmacologica.

Saluti

Dr.ssa Daniela Sabbadini
Brescia
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[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Dr.ssa e grazie mille per la risposta.
Quello che mi chiedo è, come posso chiedere un consulto psichiatrico? E se volessi ritornare a parlare con uno psicologo, come dovrei fare? Quali sarebbero i prezzi all’incirca?
Voglio davvero uscire da questa situazione così opprimente perché a questo ragazzo ci sono affezionato, ma per quanto io voglia vederlo, il mio corpo non ne vuole sapere...
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Dr.ssa Daniela Sabbadini Psichiatra, Psicoterapeuta 59 3
Nella salute mentale ci sono due strade percorribili: la sanità pubblica e quella privata.

Può decidere di rivolgersi al Centro Psico-Sociale (CPS) della sua città, dove sono presenti sia psichiatri che psicologi. Si afferisce al proprio CPS di competenza in base alla propria residenza. Chieda al proprio medico di base e saprà sicuramente fornirle indicazioni precise in merito. Se si rivolge al CPS le prestazioni sono per la maggior parte gratuite.

Un'altra possibilità è quella di rivolgersi ad un consultorio, che spesso offre un servizio di psicologia a prezzi modici.

Infine c'è la possibilità di rivolgersi ad uno psichiatra, psicoterapeuta o psicologo nel privato, e a questo punto le tariffe variano molto da specialista a specialista. Anche in questo caso potrebbe chiedere consiglio al suo medico di base o fare ricerche su internet degli specialisti vicini a lei.

Saluti
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dopo
Utente
Utente
Va bene, grazie Dr.ssa. Spero solo di prendere coraggio e riuscire a vedere uno psicologo o psichiatra perché in realtà me ne vergogno molto, soprattutto vorrei che i miei genitori non lo sapessero perché mi farebbero domande su domande, soprattutto mio papà dato che vivo con lui (i miei non sanno del mio orientamento sessuale, e anche se lo sapessero non gli parlerei mai di questo problema).
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