Perdita di un papa’

Mio papà aveva 70 anni il giorno in cui è morto...
da solo in ospedale, L 11 novembre 2020
per colpa di questo maledetto COVID...
ci siamo sempre stati per lui... tre anni fa ha avuto un infarto e poi una emorragia cerebrale, superati benissimo, si era ripreso, anche se era un po' cambiato caratterialmente
lui era anche diabetico e continuava a fumare nonostante i dottori lo vietassero...
ad agosto ha iniziato ad avere crisi epilettiche
poi ad ottobre un’ altra crisi, ricovero di 4 giorni
Quando è tornato a casa ero felicissima, pensavo che L avevamo scampata un’ altra volta... dopo 10 giorni ha preso polmonite COVID e non c'è L ha fatta...
Io non mi do pace... lo penso solo in quel letto
senza ossigeno, mi chiedo come lo abbiano trattato,
se qualcuno gli abbia tenuto la
mano mentre moriva... sono disperata... non L ho più sentito nemmeno al telefono gli ultimi suoi giorni di vita.

non mi sembra ancora vero, sembra sempre che le cose capitano agli altri...
Aveva solo 70 anni, mi chiedo come facciano a dire che L età media si sia alzata... boh
con mia madre avevano appena acquistato casa... dopo tanti anni di sacrifici era il suo sogno, la casa è in costruzione e ci sarebbero dovuti andare a settembre, questa casa lui non la vedrà mai... mi chiedo perché il destino sia stato così schifoso... se almeno avesse potuto entrarci e vederla, e poi pemsare che sia morto solo... quando per gli altri ricovero c’eravamo notte e giorno! Tanti genitori sono abbandonati in vecchiaia, io avrei tanto voluto assistere mio padre, restituirgli tutto il bene fatto per noi, stava iniziando a star male ma questo virus mi ha lasciato per sempre il dubbio che senza COVID lui avrebbe potuto ste con noi ancora nonostante le
Molte patologie.

mi chiedo quale senso abbia la vita... non credo in una vita ultraterrena (anche se ho pregato tanto Dio) quindi sono ancora più disperata perché so che mio padre non lo rivedrò mai più... e mi chiedo come si faccia ad andare avanti.

Almeno aver potuto stargli vicino nel momento della morte, ma pure quello ci è stato negato
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.3k 595 67
Gentile utente,

questi sono i regali (ironico) inevitabili che il Covid-19 ha lasciato:
non solo morti e decessi in solitudine e dopo aver sopportato un periodo di solitudine,
ma anche un corteo di sofferenze, dolori, pensieri bui in chi è rimasto.

E difficile accettare che si sia rotta quella convinzione profondamente radicata in noi umani e che faceva dire:
"Nessuno muoia da solo!"
Realmente migliaia di persone hanno dovuto affrontare da sole il trapasso.
Si ha un bel ripetersi che probabilmente erano state sedate,
e che dunque erano scarsamente presenti...tale riflessione non aiuta.


Dopo la morte di un familiare inizia la fase dell' *elaborazione del lutto*, quel periodo di alcuni mesi durante i quali chi è rimasto cerca di digerire, accettare, farsene una ragione.
Ma - mi chiedo - come la morte per Covid-2 in ospedale avrà modificato le classiche fasi dell' *elaborazione del lutto*, peraltro ampiamente studiate? Osserviamo infatti che in tale situazione i famigliari fanno tanta più fatica personale.

Una notazione però:
a Vostro padre Lei e i Suoi siete stati molto molto vicini in vita,
nei momenti difficili delle malattie (al plurale), nella speranza e nella progettualità. Questo potrà fornirLe un po' di balsamo per la ferita di non essergli stati vicini nel momento della morte. Forse.

Se lui potesse vederLa,
se lui potesse leggere la Sua lettera qui,
cosa Le direbbe?

Un caro saluto.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Io so che mio padre ci amava e sapeva che noi lo amavamo ...
quando lo sentivamo al telefono , lo sentivo molto debole ma mi ha sempre risposto che stava bene e gli stavano preparando da mangiare ...
non ha mai chiesto perché non andassimo da lui
Anche perché nel recedente ricovero, 10 giorni prima , non potevamo accedere ...
resta un gran dolore perché mio padre dopo L emorragia cerebrale e dopo le ultime crisi epilettiche appariva confuso , soprattutto quando era in ospedale , cercava di togliersi aghi e fili...
Se anche fosse andata mia madre una sola volta .. durante l emorragia cerebrale mia madre dormiva in ospedale
Per aiutarlo , purtroppo lui non ricordava più nulla della caduta e ultimamente aveva difficoltà di memoria a breve termine ... continuo a ripetermi che anche solo due anni in più , non so , almeno in tempo Per vedere la
Casa nuova ...
leggo di tante persone disperate per genitori ultranovantenni,.. è vero , un genitore è un genitore , si piange pure ne avesse 100 di anni ma credo proprio che dopo una certa età un figlio riesca a farsene una ragione ..
prima delle crisi epilettiche speravo e credevo potesse andare avanti ancora molto anni
Perché lui era uno combattivo , nonostante gli acciacchi si metteva sempre le scarpe e usciva , sbrigava le sue cose , dopo questa estate L ho visto molto deperito .. avevo sempre il terrore che potesse morire ma non me lo aspettavo ora .. e non così .. ne ha affrontate così tante ...

lui mi direbbe , come ogni volta ci sono capitati lutti in famiglia, : la vita deve andare avanti !
Con gli occhi lucidi , ma questo mi direbbe .

Lui diceva sempre che il guaio è di chi muore ,
perché chi resta continua a mangiare e bere
Invece io gli rispondevo che il guaio era di chi restava , perché chi va via non vede e sente più nulla , ma chi resta , resta nella sofferenza per la perdita
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.3k 595 67
Capisco bene le Sue riflessioni,
comprese quelle su chi resta.

Se ci riesce, con il tempo, metta in atto quanto Suo padre Le direbbe con gli occhi lucidi.

Un abbraccio.
Dott. Brunialti
[#4]
Utente
Utente
Grazie dottoressa

Mi ripeto che se ci riescono gli altri
Prima o poi dovrei riuscirci pure io ...
mi dicono che devo farlo per i miei figli
Ma ora , come ora ,sono focalizzata sul mio dolore,

Anche se i miei figli sono la mia vita .. pure per questo sono arrabbiata ,
I miei bimbi , L ultimo di 4 anni ,
Avevano solo i miei genitori
Gli altri nonni non li hanno nemmeno conosciuti ...
mio marito ha avuto un operazione per tumore L anno scorso
Quindi siamo in un periodo buio ...
veramente stavamo uscendo da questo periodo e poi è capitato il decadimento di mio papà , che ci ha sempre aiutato , sempre .
Mio marito ha sempre dei problemi , io ho sempre avuto mio padre come riferimento, era il mio supporto , la Mia spalla ..
e anche ora , che era malato e non poteva più aiutarmi
Lui lo faceva ugualmente , nelle piccole cose lui c’era , sempre ..
e poi nemmeno potergli stare accanto quando aveva bisogno per L ultima volta , quella finale ..
vedo le altre persone , in giro che continuano a ridere nonostante abbiamo perso i loro genitori , che lo hanno accettato . mi chiedo se ci riuscirò pure io .
Continuo a chiedermi se ci sarà ancora qualcosa di bello per me , perché ogni volta ci sarà, mancherà comunque lui .. quindi non sarà una felicità totale
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.3k 595 67
Gentile utente,

sono tante le domande che ci si pone alla morte di un genitore,
soprattutto se lui era giovane e noi non eravamo pronti.

Si passano in rassegna le situazioni mediche, interrogandosi se sia stato fatto tutto nel modo più consono, cercando di capire meglio se le circostanze erano veramente senza scampo.
Sentimenti contrastanti si fronteggiano nell'animo: incredulità, scoraggiamento, rabbia, impotenza, smarrimento ...

Ogni lutto ha bisogno di tempo,
e anche di lavoro interiore.
Le riflessioni su quanto vi siete voluti bene,
la realtà (mi riferisco ad un marito che ha bisogno e a tre figli),
la irrimediabilità dell'evento (la morte),
portano pian piano verso l'accettazione.

La nostalgia non passa, però.

Il genitore amato
lo si *vede* per la strada nei panni di qualcuno che ci cammina avanti,
lo si rivive parlandone con i figli,
lo si rimpiange per non averlo potuto godere più a lungo.

Ma si sa e si sente che lui non avrebbe voluto lacrime.
E ci si asciuga gli occhi.

Dott. Brunialti
[#6]
Utente
Utente
Grazie di cuore dottoressa...
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.3k 595 67
Se Le fa piacere,
trascorso qualche tempo ci dia Sue notizie.

Saluti cari.
Dott. Brunialti
[#8]
Utente
Utente
Sono qui nuovamente nel dolore ...
mi ripeto tutti i giorni che devo guardare il bicchiere mezzo pieno e pensare a chi ha perso il padre molto prima di me , addirittura nemmeno conosciuto ... ho 40 anni , molti ricordi , tre figli...
ma è proprio questo alla fine che mi fa arrabbiare ...
non voglio fare la super donna , quella che deve farsi forza perché ha una famiglia da mandare avanti .
No , a me manca mio padre , sono arrabbiata ..
ciò che desideravo dalla vita era la mia famiglia completa , che per me sono i miei figli , mio marito e i miei genitori .
Volevo solo perdere i genitori ad una età’ accettabile,80 anni almeno,
Desideravo troppo?
Ho un marito di 50 anni che ne ha già passate molte, tumore polmone , pancreatite acuta , si blocca con la schiena ogni due per tre . Ne ha sempre una poverino. È sempre sul divano . E anche io ormai , non mi alzo se non per andare al lavoro e poi divano , solo divano , facendo soffrire mia madre che mi vede .ho iniziato anche a bere per cercare di non pensare, ma so che è peggio, mi faccio solo del male e lo faccio ai miei figli . Ma non ci riesco ad andare avanti. Lo faccio per inerzia .
pensare che speravo mi stesse vicino mio padre nel momento in cui non avrei più avuto mio marito, e anche se era cambiato molto dopo L’emorragia.
anche se era diventato un po’ apatico e non aveva più le abilità di prima , non mi importava,
Pensavo: almeno che viva mio padre !
Mio padre L’ ho sempre avuto al mio fianco, lui era il mio punto fermo , con lui facevo tutto .
Anche una visita dal pediatra mi rivolgevo a lui. Ho una bimba albina che adorava!
ho passato un anno d’ inferno quando è nata, perché non conoscevo la Patologia , mio padre la guardava con occhi d’ amore , mi ha sostenuto , aiutato. Non vedeva problemi . I nipoti erano la sua vita !
Era un porto sicuro per me e i miei figli .
Con loro era tanto dolce come non lo era mai stato nemmeno con i figli, da nonno pensionato era splendido .
perché il Destino ha voluto che se li godesse poco? La mia prima figlia , fino i tre anni, L ha cresciuta lui mentre io lavoravo , poi basta , il piccolo aveva 1 anno quando ha avuto il trauma e non è più stato come prima.
E ora anche da ammalato , lui comunque andava avanti con forza. Probabilmente non si rendeva nemmeno conto della gravità delle
Patologie che aveva .
Mai un lamento ! Mai!
Tant’è che noi forse , ci illudevamo che lui davvero potesse vivere ancora molto con noi , e forse sarebbe stato così senza il maledetto virus .
Mi dicono che devo guardare in faccia la
Realtà , che era malato , e non avrebbe vissuto molto anche senza virus ,
ma chi può saperlo?
E se invece avesse vissuto anche altri due anni?
Per me sarebbe stato tanto !
Avrebbe visto la Casa Che sognava dopo una vita di sacrifici ,
non sarebbe morto da solo in ospedale !
questo è il mio tormento !
Forse,se fosse morto in casa ,per una delle Sue patologie , chissà... non dico che L’Avrei accettato ma almeno non avrei avuto il dubbio che senza virus lui sarebbe potuto essere qui .
Ma ancor più non avrei avuto il tormento di non conoscere i suoi ultimi momenti di vita da solo!
Per L emorragia andavo tutti i giorni da lui con i piccoli , lo aiutavano a camminare , gli siamo stati vicini ed ora.......?
Era Un uomo abituato ai sacrifici e all’ amore per lavoro e famiglia .mai una assenza sul lavoro , mai una febbre , mai un momento di sconforto , andava sempre avanti.
Dopo ogni crisi epilettica o ricovero si infilava le scarpe e usciva !
Ora lui aveva bisogno di noi , anche se non lo ricercava , volevo solo assistere mio padre nella vecchiaia
Desideravo troppo?
Un po’ di tempo in più .solo questo.
il tormento è troppo e mi ritrovo ad essere attaccata alla terra solo perché ho i miei figli ,devo per forza vivere per loro . Altrimenti avrei aspettato mia madre e i giorni li avrei fatti passare aspettando di andarmene per non soffrire più per le mancanze . Ma ho i bambini, e devo stare con i piedi su questa terra . Per forza .
[#9]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.3k 595 67
Gentile utente,

Suo padre non era solo un papà, ma anche una stampella, un aiuto, ...
ora è arrabbiata moltissimo.
Lui manca.

Dovrà imparare a camminare da sola.
Non più Suo padre.
Non tanto Suo marito, ammalato.

La vita Le chiede di utilizzare la forze che ha,
pur senza sapere di averle.

Noi siamo qui ogni qualvolta senta il bisogno di svuotare il sacco del dolore.

Dott. Brunialti
[#10]
Utente
Utente
Ha detto benissimo , era la mia stampella!
E anche ora che era ammalato io lo sentivo come tale .
Ogni mio minuto della
Giornata non faccio altro che pensare a lui , dicono che il lavoro distoglie dai pensieri , ma a me non fa questo effetto.
Mi addormento sognando un epilogo diverso , sogno ad occhi aperti di dottori che ci richiamavano per dirci che avevano scambiato le
Cartelle e non era lui che era morto,
sogno come poteva essere se non fosse caduto e non avesse avuto il trauma cranico ,
sogno che magari avrebbe superato il virus da asintomatico come tante persone intorno a me e ora avrebbe continuato con noi , con le sue visite ,
vado al lavoro e penso a lui,
torno con i bambini e sogno come sarebbe stato tra un anno , nella Sua casa nuova , quando tornati da scuola avremmo visto lui appoggiato alla finestra della cucina ( era sempre lì e lo avrebbe fatto anche nella nuova casa) .
Torno a casa e a pochi metri c’è questa casa che stanno finendo di costruire e dove mia madre entrerà da sola e immagino a come sarebbe stato contento di vedere i lavoro procedere ,
hanno messo persino La casa dell’ acqua ( lui adorava andare a riempire le
Bottiglie d’acqua e andava nei paesi vicini) ,
Ed ecco che è morto senza nemmeno sapere che difronte casa sua avrebbe avuto una casa dell acqua.
I miei figli mi chiedono di non parlare più del nonno.
Mi addormento con il pensiero e mi risveglio con L enorme mancanza .
Continuo a fare paragoni con le persone che vedo in giro e mi chiedo perché sia morto proprio mio papà quando al mondo ci sono persone di 90 anni magari allettate .
Continuo a elencare le
Patologie di mio padre cercando di giustificare la sua morte e cercando di convincermi che non avrebbe vissuto come lui diceva: almeno altri 10 anni per non lasciare sola tua madre
Infarto
Emorragia
Diabete
Da agosto crisi epilettiche
Fibrillazione atriale
Retinopatia
Bronchite cronica per il continuo fumo !
E poi mi dico : ma con tutte le cose che poteva avere , perché una persona precisa come lui , che dopo infarto si misurava la pressione tre volte al giorno , non fumava più , non mangiava più dolci ( la sera che è caduto stavo preparandogli il caffè amaro) è stato colpito proprio alla testa ???, tanto da farlo cambiare , da creargli un deterioramento cognitivo che non gli faceva prendere coscienza della gravità della
Situazione
E di non fargli più comprendere quanto il continuo fumo ( come dicevano i dottori e noi ovviamente ) lo avrebbe condotto probabilmente a duna morte precoce ?
Ma perché ?
Ultimamente vivevamo di paura , controllavamo sempre che respirasse , che non avesse crisi , che non cadesse , che non fumasse....

Bah non so ... è dura
[#11]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.3k 595 67
Gentile utente,

per l'elaborazione del lutto occorre una partecipazione attiva del sofferente, cioè Lei.

Dico questo perche sono trascorsi già più di tre mesi e Lei è ancora "lì", a quella situazione di distacco e di interrogativi;
e la cosa inizia a farsi preoccupante.

"..I miei figli mi chiedono di non parlare più del nonno", ci dice. Loro stessi - pure bambini - comprendono che qualcosa non va.
E ciò ha fatto alzare tutte le mie antenne professionali.

Occorre fare attenzione che da lutto "nella norma" non diventi pensiero ossessivo,
vera e propria patologia psichica cioè.
Che i genitori se ne vadano prima dei figli è fisiologico, avrebbe preferito che se ne andasse un figlio, forse?
Pure nel grande dolore occorre farsene una ragione.
E se non ce la dovesse fare un aiuto psicologico sarebbe proprio necessario.

Ci pensi seriamente.

Dott. Brunialti
[#12]
Utente
Utente
Ma io me ne rendo conto .
Lo so che i genitori se ne vanno prima e non dovrei guardare a chi ha ancora genitori di 80 anni e più ma a chi li perde prima ..
mi ripeto anche che io almeno sono stata fortunata ad arrivare a 40 anni con un padre , e ad avere una infanzia tranquilla ,senza genitori malati
Cosa che i miei figli già non hanno , vista la situazione di mio marito ....
quello che mi fa male è anche il non sapere cosa mio padre abbia provato al Momento del Trapasso , il non averlo visto , che non ci sia stato proprio nessuno accanto a lui , almeno mia madre!
e poi si ,
credo che 70 anni siano pochi ,
volevo solo qualche anno in più con lui ... che arrivasse almeno a 79/80 anni... per me sarebbe stato tantissimo!
ma tutti continuano a ripetermi che non è questione di età , anche tra qualche anno mi sarei tormentata ugualmente ..
non so ... penso ai suoi sogni interrotti, provo tenerezza pensandolo in quel letto mentre magari aveva capito che stava per morire e avrebbe lasciato sola mia madre e noi, mi sento in colpa se ci saranno delle belle giornate a cui lui non potrà più partecipare , mi dispiace sapere che lui non potrà più fare tante cose e che forse se ne sia reso conto . Mi sento quasi in colpa.
Ricordo quando lo portavano via , dopo L emorragia , io avevo in braccio il piccolo e lui , non riusciva a parlare ma mi ha rivolto uno sguardo e ho capito che intendeva dirmi : pensa al bambino ! So perfettamente che lui mi direbbe che la vita deve andare avanti !
Ma sono ancora nella fase in cui davvero non mi sembra vero ...
pensavo che mio padre non dovesse morire mai seppur malato .
E che certe cose capitino sempre agli altri anche se me ne sono successe tante ultimamente..
spero solo in un po’ di pace ,davvero, guardo gli altri sorridere e andare avanti e spero di poterlo fare anche io con il tempo .
Per il resto , i miei figli sono tutta la mia vita , la mia aria i miei tre grandi amori e per fortuna ho loro! Quando si è ammalato mio papà e poi mio marito, ( ho visto il buio totale allora, pensando di restare sola ,e soprattutto pensando al dolore che avrebbero provato i miei figli)
Mi ripetevo sempre che non potevo prendermela con la vita perché seppur mi ha dato dei dolori , mi ha però donato tre tesori , il tesoro più grande .
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