Pentirsi per un gatto adottato

Salve negli ultimi 4 anni ho avuto un interesse passione intenso verso i micetti e finalmente sono riuscito ad adottarne uno dopo mesi che avevo deciso di adottarne.
Premetto che non ci avevo pensato molto alle conseguenze e all'impatto che poteva creare su di me.
Non pensavo che potesse mettermi più ansia e paura.
Non me l'aspettavo proprio.

Allora abito al terzo piano di un palazzo con i miei e siamo una famiglia numerosa.
Nonostante ciò nessuno che si prende la briga di fare qualcosa per lui.
Devo fare tutto io devo dargli da mangiare devo pulire la lettiera devo stare attento quando esce sul balcone anche se è protetto non è molto alto e con un salto potrebbe salire sopra.

Sono più triste ed ansioso di prima perché questo povero cucciolo ha 2 mesi e di notte non riesce a dormire da solo cerca sempre me e sale sul mio letto ma il problema è che il mio letto sprofonda in giù quindi ho paura di schiacciarlo involontariamente quindi sto con lui sul materasso per terra finché non si addormenta e sta cosa è troppo impegnativa.


Ho paura anche a donarlo a qualcuno perché come faccio ad essere sicuro che verrà trattato bene.
A solo pensare che verrà trattato male sento già i sensi di colpa.
Non posso vivere così.


Per di più chi me l'ha regalato è una persona che l'ha trovato in strada e l'ha accolto in casa solo che lavorando non ha tempo per lui e allora l'ho preso io ma dopo quasi un mese che ho aspettato per lui darlo via a qualcun altro mi fa stare male.
molto male

Ora mi sto chiedendo in continuazione perché l'ho preso perché.
Non so cosa fare sono in una strada senza uscita.


Forse dovevo prenderne uno con la mamma così il problema si poteva ridurre non so.
Ho in mente di affidarlo a un gattile.
Ma che gli dirò poi alla persona che me l'ha regalato??
?

Vi prego aiutatemi
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Dr. Ferdinando Toscano Psicologo 193 10
Gentile utente,
è di fronte a un'esperienza nuova e si, può capitare certamente che essa si riveli più difficile e impegnativa di come immaginato!

Sarebbe utile sapere che persona è, se le ansie di cui parla erano già in parte presenti in lei e in generale quali sono le sue risorse in termini psicologici, ma anche familiari, sociali, etc.

Di sicuro, se prende un gatto non può pensare che il resto della sua famiglia obbligatoriamente accetti di doversene prendere cura.
Però, leggendo il suo caso ... penso che potrebbe giovare dell'aiuto di persone che ne "capiscano" di gatti. Ossia che la orientino ad instillare un rapporto con lui che vi faccia stare bene entrambi.

In questo senso, anche contattare un gattile, o un'associazione di tutela dei felini, potrebbe essere la mossa giusta. Potrebbe chiedere aiuto sulla corretta educazione e gestione del felino di cui si prende cura prima di valutare l'idea, certamente più radicale, di affidarlo a loro.
Se ritiene infatti di potersi e volersi prendere cura del gatto ma è spaventato, stressato e in difficoltà per questo, un aiuto in termini informativi ed educativi potrebbe fare al caso suo. A volte quello che serve è soltanto un aiuto per imparare a gestire cose oggettivamente nuove.

Purtroppo o per fortuna, i gatti sono - come l'uomo - esseri viventi ed animali complessi.
Un rapporto diverso tra lei e il suo gatto potrebbe aiutarvi entrambi... è per questo che le consiglio di chiedere aiuto, di non fare da solo, di imparare da chi può insegnarle ... con l'obiettivo di raggiungere una soluzione vincente per tutti.

Nella sua provincia ci sono diverse realtà che potrebbero aiutarla. Valuti di contattarne una, questo è il mio consiglio.

Un caro saluto e una carezza al suo gatto
... che sarà sicuramente bellissimo, come del resto tutti i gatti!

Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo