Non ho voglia di fare niente

Buonasera,
mi accorgo sempre di più che non ho voglia di fare niente.
Vorrei passare le mie giornata in pigiama a casa a non lo posso fare e quindi mi alzo vado a lavorare, mi prendo cura di mia figlia e credo di fare qualche faccenda domestica.
Le mie giornate sono tutte uguali, corri al nido- corri al lavoro- vai al parco - lava e sistema.
Sento di non essere felice e butto tutta la mia frustrazione sul mio compagno.
Se qualcuno mi chiedesse cosa vuoi per essere felice la mia risposta di getto sarebbe: non voglio niente, voglio stare stare in pace da sola.
Come faccio ad uscire da questa situazione?

Grazie
[#1]
Dr.ssa Caterina Zanusso Psicologo, Psicoterapeuta 86 1
Gentile utente,
a volte è un modo che trova il nostro corpo di evitare di prendere una decisione che sentiamo di dover prendere ma non sappiamo come, o di sostare in un limbo perché bloccati, senza vedere alternative o percepire movimento...le energie vanno tutte lì, e si cerca di sopravvivere, ma non basta. Ovviamente sono ipotesi non esaustive senza conoscere lei e la sua storia. Si ritrova in una di queste ipotesi? Al di là di queste ipotesi chiaramente e semplicemente non è serena per qualcosa, a volte questo qualcosa è più chiaro (anche se non sappiamo come gestirlo o farci fronte), a volte no... Infatti scrive qui. Ed è questo che può fare...prendersi in carico. Non ci sono risposte magiche, c è il fatto che non sta bene e che chiede aiuto. La risposta che posso darle è quindi quella di fare il passo finale e portare questa sua richiesta da un professionista psicologo psicoterapeuta.
Un caro saluto

Dr.ssa Caterina Zanusso - Psicologa Psicoterapeuta Padova e Skype
Cell: 347.1173841 Mail: zanusso.caterina@gmail.com
www.caterinazanusso.com

[#2]
Dr.ssa Amalia Prunotto Psicologo, Psicoterapeuta 5
Buonasera,
aggiungo qualche nota alla esauriente risposta che già le ha fornito la dott.ssa Zanusso.
Mi occupo di natalità, di accompagnare le mamme e i papà nel percorso pre-post nascita con un progetto molto particolare "quando la cicogna smarrisce la rotta".
E' un contenitore particolare, specifico, perchè affrontiamo, insieme le paure, le ansie, "tutto quello che non osiamo dire"rispetto alla genitorialità.
Perchè quest'ultima è idealizzata e agognata, e insieme, le vengono negate le emozioni e le caratteristiche specifiche che ne accompagnano le ombre .Stanchezza, paura, insoddisfazione, senso di impotenza, di fastidio, etc.
Spesso anche a distanza di mesi e pure anni, certe lievi situazioni di depressione post partum (de-pressione, mancanza di energia), trascurate, possono alimentare stati di disforia successivi, che non vengono riconosciuti, e per questo, trascurati e svalutati nella loro impatto sulla quotidianità, non fanno altro che esacerbarsi.
Che fare?
E' proprio la fatica del fare che mette in difficoltà.Stiamo su questo.
Accogliamo stanchezze, fatiche e mancanza di desiderio.Cerchiamo di nutrire, piano piano, di cose buone e ricche la nostra vita, 24 ore alla volta.
Pensiamo alla nostra giornata non nella sua totalità, ma "a pezzetti".
Stabiliamo step gratificanti, anche se sembra inutile .Una buona colazione davanti ad un tavolo apparecchiato (davvero!), scegliamo con cura abiti comodi, ma che ci restituiscano ordine e gradevolezza; annaffiamo le piante, usciamo per una passeggiata quando ancora la temperatura lo concede, e cosi via.Dobbiamo dividere la giornata in tre parti,mattina, pomeriggio e sera, e viverla pienamente, senza pensare al dopo.
Un pratica mindfulness che può dedicarsi è quella dell'abbraccio.Dopo una doccia rigenerante, si massaggi con calma tutto il corpo con una buona crema profumata, e, dopo, si avvolga in un asciugamano o in un accappatoio, e chiudendo gli occhi, si dedichi cinque minuti in silenzio.
Ascolti il suo corpo, le sensazioni che le porta, dai piedi al capo, e poi pensi di essere abbracciata da una persona a lei cara, in modo rassicurante e forte.E inviti questa immagine a ripresentarsi ogni sera .
Partecipi a gruppi di auto aiuto, a scambio di esperienze con mamme e genitori : è utile per condividere ansie e paure, in attesa che, terminata la pausa estiva, possa trovarsi dal vivo in situazioni dedicate.
Last but not least, ne parli con il pediatra, affinche' le indichi uno specialista che possa supportarla nel cammino: spesso sono informati di iniziative dedicate ai genitori.
Se lo ritiene, ci scriva ancora : la leggeremo con piacere.
Amalia Prunotto
www.amaliaprunotto.com

Dr.ssa Amalia Prunotto
Psicologa-Psicoterapeuta
Psicoterapie Dinamiche brevi
Training Autogeno
Padova-ParmalI

[#3]
dopo
Utente
Utente
Buonasera,
grazie mille per i vostri consigli. Partecipare a gruppi di auto aiuto mi piacerebbe ma non so come trovarli. Sento di avere bisogno di un "amica" mamma. Tutte le mie amiche sono senza figli e non mi capiscono fino in fondo. Ho partorito nel 2020 piena pandemia e ho passato tutta la mia maternità chiusa a casa. Adesso sono a casa dei miei che vivono fuori dall italia e ho aspettato questi giorni per poter uscire per un caffe o fare shopping senza la bambina ma fatalità sono 4 giorni che mi sono ammalata e non riesco ad alzarmi neanxhe dal letto. Sono almeno 10 anni che non mi ammalo e mi sembra come se l'universo c'è l'ha con me. Grazie per i vosti consigli cercherò di affrontare le mie giornate a pezzi quando tornerò alla vita quatidiana
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