Quale sarebbe la migliore maniera per riprendere in mano la mia vita? (sono stanco)

Salve, sarò schietto, sono un co***ne.
Fino a 19 anni ho avuto una vita abbastanza soddisfacente, tutta la settimana ero impegnato tra scuola e attività extrascolastiche (musica, allenamenti di calcio, e palestra), tempo trascorso con grande dedizione, la sera e il fine settimana lo trascorrevo con gli amici, la notte invece la passavo al computer studiando hacking, da piccolo il mio sogno era essere il primo batterista, calciatore di serie A ad andare sulla luna.
Ho avuto sempre un orgoglio dilaniante.
Ho iniziato a fumare a 19 anni, sia sigarette che erba.
La mia ragazza non era d'accordo che io fumassi erba e, forse, le sue continue minacce, mi hanno fatto sempre venire più voglia di fumare, non capisco perchè faccio quasi tutto, ma veramente, non sto esagerando, il contrario di ciò che mi viene imposto.
Quando a 21 anni ci lasciamo definitivamente, dopo 2 anni di tira e molla, io, non so perchè, decido che la mia "ragazza" è la marijuana e comincio a farne un uso spropositato, dalle 5 alle 15 canne giornaliere.
Nelle serate in discoteca e nei viaggi comincio pure a fare uso di altre sostanze una tantum e cocaina presa dalle 4 alle 10 volte l'anno.
A marzo del 2018 comincio ad avere dei sintomi psicotici causati da un forte stress legato al fatto che non rendendo negli studi sono stato costretto ad abbandonare l' università.
Mi misi a studiare di tutto, mentre fumavo a dirotto e il mio cervello dopo 5 mesi ha fatto caput, psicosi.
Da agosto 2018 a giugno 2019 sono stato 2 volte ricoverato in clinica psichiatrica, prima per psicosi, la seconda per depressione, ho seguito una cura farmacologica e mi ero ripreso ma nell' estate 2019 dico: " È tutto finito, festeggiamo! " e quale modo migliore di festeggiare se non riprendere a fumare, passano 6 mesi decido di andare a lavorare, mi metto a fare il consulente di libri antichi e ricado in psicosi questa volta per la paura del numero 15, non chiedete a me, passo di nuovo tutto l' inverno sotto cura farmacologica, non vado in clinica questa volta supero di nuovo, psicosi e depressione, (vari tentativi di suicidio), ad aprile 2020 succede una cosa fantastica, lockdown ed io di nuovo a cura terminata, decido questa volta di impegnarmi e mi metto a studiare seriamente per un corso di sicurezza informatica, mi metto in pari con gli studi ma a giugno 2020 mi rimetto a fumare e il 19 novembre, delirio psicotico e scappo di casa (faccio 30 chilometri a piedi, di notte, trovato dalle forze dell' ordine in mezzo a una campagna in un paese vicino al mio) , da li T.
S.O.
e cura farmacologica, da 3 mesi non prendo più niente, anche se ho tanta voglia di fumare, non lo faccio più perchè le conseguenze questa volta potrebbero essere disastrose questa volta e almeno questo l' ho capito.
Adesso:
Non voglio più uscire perchè ho rovinato i miei rapporti sociali, non mi va di avere nuovi rapporti, non riesco più a generare le forze necessarie per svolgere una normale attività quotidiana e tanti altri problemi.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.7k 179
Gentile utente,
in questa sua tormentosa tendenza all'autodistruzione avrà certamente incontrato, oltre agli psichiatri che l'hanno aiutata con farmaci, anche degli psicoterapeuti.
Non ha tratto giovamento dai colloqui con loro? Ha tentato seriamente un percorso di psicoterapia, valutando assieme al curante quali elementi della sua storia si ripetono fino a mutilarle la vita? Significativo quello che lei scrive: "faccio quasi tutto, ma veramente, non sto esagerando, il contrario di ciò che mi viene imposto". E' ancora arenato in questo atteggiamento oppositivo?
La strada da tentare è la psicoterapia.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com