Credo di avere un problema di procrastinazione e masturbazione, come posso risolvere?

Salve,
Sono una ragazza di 23 anni.
Da un bel po' di tempo ho iniziato a masturbarmi come soluzione a emozioni spiacevoli, noia, stati d'ansia, il che in linea generale ha sempre funzionato a farmi rilassare.

Il problema é che spesso perdo le giornate in questo modo, come se rimanessi intrappolata in questo loop dove provo un' emozione negativa (di solito una pressione, per esempio saper di dover studiare o altro) e mi masurbo, quando smetto, mi masturbo di nuovo perché mi riviene subito un po' d' ansia, come se sapessi che appena smetterò dovrò alzarmi dal letto e fare quello che sto rimandando di fare.

A un certo punto magari riesco a smettere ma rimango bloccata a letto e questo mi crea tanta frustrazione, mi sento incapace di reagire e bloccata, inoltre mi deprimo.

Ero andata in terapia quando questa situazione era peggiorata ma purtroppo l' approccio (bio sistemico) non mi é piaciuto per niente e comunque non le ho mai menzionato la masturbazione, solo il blocco a letto.
Nonostante il suo approccio non mi piacesse, credo che su una cosa avesse ragione: credo di avere una disregolazione e emotiva, ogni volta che provo un'emozione negativa il mondo si ferma e io mi blocco e non riesco a fare niente delle cose importanti (studiare, lavarmi, mangiare) nel senso che se sono da sola inizio a procrastinare molto tutte queste attività.

Volevo capire se per evitare questo blocco a letto dovrei evitare di masturbarmi per un po' (ammesso che ci riesca, ormai é un'abitudine che porto avanti da anni).

Può la masturbazione peggiorare molto la mia tendenza a procrastinare?

Cosa posso fare?
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Dr.ssa Patrizia Garberi Psicologo, Psicoterapeuta 5
Salve cara anonima, mi sembra che lei riesca ad inquadrare il problema nel modo giusto...almeno parzialmente! Deve considerare che durante la masturbazione, per semplificare, si produce dopamina che è un mediatore della sensazione di piacere. Il rischio però è di sostituire questo piacere solitario a tutta la gamma di piaceri che la vita potrebbe offrirci, creando allo stesso tempo una sorta di "dipendenza"...quindi un po' come per l'alcol...ben venga il bere per piacere ma non per "bisogno", se no nasce una dipendenza. Bisognerebbe quindi esplorare le motivazioni che le impediscono (sintetizzando molto) di provare piacere nell'affrontare e godere della quotidianità delle esperienze...Se lei volesse affrontare questi temi potrebbe affidarsi ad un/a bravo/a terapeuta cognitivo comportamentale, a cui dovrebbe però aprirsi completamente in un rapporto di fiducia quindi forse meglio online, e provare a capire un po' il funzionamento di questo suo meccanismo di "coping"...mi faccia sapere come va!

Patrizia Garberi Ph.D, Psicologa in Neuroscienze Cognitive, Istruttrice Mindfulness, Terapia Forestale, Arteterapia -Toscana, Trentino, Videoconsulti