è possibile che dopo 3 anni di psicoterapia psicoanalitica non provi alcun effetto positivo?

Buongiorno a tutti,
Ho 25 anni e nella mia vita sono stato da 1 psichiatra e da 4 psicologi.
Il primo (neuropsichiatra infantile) durante le elementari, il secondo (psicoanalitico) alle medie, il terzo (psicoterapia integrata) alle superiori che una volta abbandonati i farmaci mi ha mandato dal quarto (teoria emotocognitiva) e ora, per completare, sono da 3 anni in psicoterapia psicoanalitica.
Del primo e del secondo psicologo ricordo davvero poco.
Il terzo e il quarto mi hanno aiutato enormemente a gestire gli attacchi di panico che erano molto violenti.
Il problema è che una volta passato il panico non ero comunque felice, inoltre dopo qualche anno sono emerse l’angoscia e le crisi depressive.
Per questo ho deciso di provare con una terapia psicodinamica, che ritengo (o ritenevo?) essere più profonda e definitiva.
Il terapeuta lo considero una persona estremamente preparata, onesta e in buona fede.
Tuttavia, ad oggi, la mia vita son non credo sia migliorata in niente.
Il credo non è retorica, non lo so davvero, magari degli aspetti sono cambiati ma io non ne sono consapevole.
Per ora ho provato solo effetti negativi (sogni intensi, all’inizio panico notturno) e durante la seduta (vuoti di memoria, lacrime senza pianto, risate senza motivo).
Sono proprio questi effetti ad avermi portato a continuare pensando: se non stesse toccando nulla allora questi effetti così strani non li proverei; quindi, mi fido e continuo sperando che queste sensazioni spiacevoli servano a farmi stare meglio.
Ma è possibile che dopo 3 anni non abbia ancora visto alcun risvolto positivo?
Come 3 anni fa sono piuttosto depresso e praticamente non provo alcuna emozione al di là della sofferenza.
Al terapeuta avrò posto la domanda che sto ponendo a voi almeno 50 volte, ma lui continua a dirmi che non è vero che non è cambiato nulla e che il permanere del mio umore depresso non significa che il percorso non stia continuando.

Egli mi sembra che riconduca l’incapacità di guarigione del paziente sempre e solo al paziente stesso: se abbandono la terapia è perché ho resistenze troppo forti.
Per finire: da un mese ha cambiato approccio, è molto più silenzioso e freddo.
Questo per delle motivazioni che mi ha spiegato.

Ora: io sto pensando di cambiare terapia, ho sentito troppi pareri di persone che non hanno giovato della psicoterapia psicoanalitica e inoltre sto iniziando a perdere, con grande dolore, la fiducia del mio analista.

Secondo voi dovrei continuare comunque dopo 3 anni di inefficacia (dal punto di vista sintomatico)?
Dovrei provare a vedere come va con questo nuovo atteggiamento che lo contraddistingue in questo ultimo mese?

Nel caso, per i miei disagi che ho sottolineato prima (depressione e mancanza di emozioni) sapreste consigliarmi le terapie più adeguate?

Grazie molte in anticipo e buona giornata
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Gentile utente,
senza entrare nel merito -o demerito- di questa o quella terapia, ipotizzo che i sintomi da lei descritti siano quelli del PTSD, il Disturbo Post-Traumatico da Stress: "ho provato solo effetti negativi (sogni intensi, all’inizio panico notturno) e durante la seduta (vuoti di memoria, lacrime senza pianto, risate senza motivo)..."
Il suo psicologo le ha parlato di questo? Il trattamento del PTSD mal si concilia con quello che lei scrive: "da un mese ha cambiato approccio, è molto più silenzioso e freddo", però lei aggiunge che il suo terapeuta le ha dato delle motivazioni.
Nella sua regione ci sono vari specialisti di PTSD, che usano o meno la tecnica EMDR.
Per non mandarla in giro alla cieca, le consiglierei di contattare per un parere la prof.ssa Emanuela Mundo, psichiatra e psicoterapeuta tra i massimi esperti del PTSD e persona di grande sensibilità.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com