Disagio lavorativo cronico

Salve, lavoro presso una fabbrica da 20 anni, ma ci sono sempre stato male poiché altre erano le mie aspirazioni e di segno radicalmente opposto.
Nel frattempo ho pensato quasi continuamente ad un lavoro alternativo, ma non sono riuscito a combinare mai molto di buono.
Negli anni questo disagio mi ha fatto perdere il controllo troppe volte, aggravando depressione ed ansia già procuratemi da questa situazione.
Ho un progetto, fra un anno spero di cambiare, ma un anno è pur sempre un tempo relativamente lungo ed io dopo l'ennesimo caso di perdita del controllo non ho più voglia di andarci a lavoro, vorrei stare in malattia il più possibile e fregarmene del senso del dovere, non pensare che gli altri, colleghi, responsabili, il mio medico di famiglia, possano giudicarmi male, perché ho paura di non riuscirmi a controllare, a niente sono valsi in passato gli psicofarmaci e ad ogni perdita del controllo rischio un crollo psicologico, dell'autostima.
Il prossimo consulto psicologico lo avrò fra un mese, sono praticamente abbandonato a me stesso.
La mia domanda è se è lecito in un caso del genere stare a casa in malattia per lunghi periodi di tempo, quando nessuna cura è riuscita a guarirmi dal senso di alienazione che provo e quando l'unica soluzione possibile sembra essere fare un lavoro più consono alle mie aspettative.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Buongiorno,

che cosa intende per "disagio"? Che cosa succede al lavoro?

Quanto allo stare a casa per malattia, per quanto essa sia sempre prescritta dal medico, diciamo che è preferibile risolvere la problematica e talvolta tutto ciò si realizza cambiando semplicemente lavoro, se l'ambiente di lavoro è fonte di sofferenza.

Attendo in ogni caso una Sua risposta per poter capire meglio la situazione.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve, grazie per la risposta. Il disagio è dovuto al fatto che il lavoro non è lontanamente in linea con le mie aspettative e quando mi trovo in azienda passo da stati di sonno, di stanchezza a stati di agitazione che possono sfociare in stati di rabbia anche molto intensa. Se da un lato vorrei fare il mio dovere, dall'altro lato questo non mi è sempre possibile perché o non ho le forze o non sono lucido o vado in escandescenza e l'ultimo episodio di ira ha rischiato di mettermi seriamente nei guai. Quindi io mi chiedo, a che mi serve sforzarmi a mettermi di più nei guai, a vedermi sempre di più come un mostro? Non è meglio evitare situazioni pericolose? Dopo l'ultimo episodio mi è sorta una repulsione ancora più forte, per cui vorrei cercare di stare molto più tempo a casa, ovviamente come soluzione temporanea, sperando che fra un anno il piano che ho in testa vada in porto e cercando anche una soluzione magari che possa arrivare entro sei mesi, ma purtroppo ho degli impegni e non posso lasciare di punto in bianco.