Adolescenza

Salve sono una mamma di un ragazzo di quattordici anni.
Con noi convive, da quasi dieci, anni, il mio compagno.

Mio figlio ha un carattere particolare, pignolo (sui vestiti, la cameretta, il cibo...non va bene niente!! ! ) e ribelle (non solo in questo periodo adolescenziale ma da sempre).

Per anni ci ha chiesto insistentemente un cane e finalmente, ne abbiamo uno di piccola taglia, di cui adesso non se ne occupa affatto se non per cinque minuti di gioco.

Lavoriamo tutto il giorno e pretendiamo da lui collaborazione in casa (apparecchiare, sparecchiare, portare il cane fuori e riordinare).

Ma si rifiuta, è strafottente, pigrissimo, superficiale e risponde.
Lo puniamo sottraendo cellulare e nintendo.
Poi a fine punizione tutto da capo.
Il mio compagno si adira tantissimo e allora urla, pianti e cose che si sbattano per rabbia.
E poi finiamo per litigare tra noi, perché non siamo d'accordo (non accetto i suoi modi).
Secondo lui sono accondiscendente, lo difendo sempre...Non è così e che dopo una giornata di lavoro sono stanca per litigare, piuttosto lo punisco.
Invece il mio compagno è ripetitivo, e rinfaccia il cane e mi incolpa per averlo assecondato.
Certe volte ho paura di colpire la sensibilità di mio figlio (è dolce e affettuoso) e che in questo momento trovi dei diversivi fuori casa e mi faccio prendere da brutti pensieri (forse perché da piccola ho spesso desiderato di morire perché mi sentivo trascurata e incompresa).

Come dobbiamo comportarci?
Abbiamo cercato di imporre delle regole come per esempio portare il cane fuori a turno ma mio figlio si rifiuta e poi scatta punizione come non uscire per un mese e lui in nostra assenza scopriamo che è uscito.

Il mio compagno minaccia che va via di casa e che è stanco.

Non so cosa fare.

Saluti.
[#1]
Dr.ssa Licia Contaldi Psicologo 7 1
Buonasera, visto che lei da piccola ha spesso desiderato di morire perché si sentiva trascurata e incompresa provi ad essere empatica con suo figlio e lo ascolti, ci parli più spesso per chiedergli che sentimenti prova e per spiegargli anche quello che lei si aspetta da lui esprimendogli i suoi sentimenti quali la stanchezza, la frustrazione e le sue paure. Le punizioni non servono, servono solo a farlo stare male e a farlo sentire frustrato e incompreso. Gli chieda aiuto per la collaborazione in casa esprimendo il suo bisogno di aiuto. E lo faccio sentire amato sempre. Penso che sarebbe utile un percorso psicologico familiare per voi tre.

Dott.ssa Licia Contaldi Psicologa
iscritta all’Ordine degli Psicologi del Lazio n. 14408
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Dr.ssa Licia Contaldi
Psicologa Clinica
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