Problemi di relazioni sociali

Buonasera, mi chiamo Luca sono un ragazzo di 18 anni da poco compiuti, frequento un liceo scientifico e sono in 3.

Parto con il dire che sono sempre stata una persona positiva ed estroversa, amavo relazionarmi con gli altri, quasi non mi riconosco più attualmente, non mi sento padrone della mia vita.

É partito tutto dalle medie, a quel tempo mi accontentavo dei soliti 3/4 amici e questo creò in me una situazione di conforto e di abitudine, perché non sentivo il bisogno di trovarmi nuovi amici, inoltre io rispetto agli altri rimasi indietro in termini di social, infatti tutti avevano cominciato ad utilizzare Instagram mentre io la ritenevo una cosa inutile.

Finite le medie e iniziate le superiori, persi i miei amici più stretti per vari motivi tra cui la distanza, riuscì però a farmi nuovi amici in 1 superiore, tutto andava bene anche se avevo un po' di ansia sociale a quel tempo perché non ero abituato a stare nei gruppi numerosi.

La situazione cominciò a peggiorare quando mi bocciarono, fu un duro colpo per me e la mia famiglia, ciò non solo mi demoralizzò ma mi fece perdere le amicizie che si stavano creando quel periodo.

Durante l'estate parlai a me stesso, cominciai ad essere più positivo, ero desideroso di studiare sul serio e farmi ancora una volta nuove amicizie... qualcosa non andò per il verso giusto...il primo giorno di scuola per fortuna venni a sapere che un mio amico che era stato bocciato aveva scelto di rifare la mia stessa scuola, ci ritrovammo in classe insieme, i primi giorni partii bene riuscendo ad entrare in confidenza con molti miei compagni di classe, ma un giorno le insicurezze cominciarono a pervadermi, io non avevo Instagram se loro lo avessero saputo mi avrebbero preso per un asociale...e così via... quindi cominciai senza accorgermene a chiudermi piano piano, il mio amico invece aveva già iniziato ad instaurare rapporti amichevoli stabili.

Dalla prima fino a questo momento, passai momenti orribili a scuola perché la mia condizione peggiorò fino ad avere un rapporto nullo con gli altri.

Attualmente sono depresso e ne sono sicuro soprattutto per i pensieri suicidi, non ho più sicurezza in me stesso, inoltre a scuola sono praticamente un fantasma e gli altri mi scartano totalmente ritenendomi una causa persa e un asociale.

Ho perso anni passati a casa nei videogiochi, unica cosa che mi intratteneva e nello studio ovviamente. Gli altri invece sempre in discoteca.

La sensazione che provo é opprimente quasi indescrivibile come se mi stessero strangolando ogni volta che sono seduto in quel banco.

Come se non bastasse il mio unico amico si sta staccando da me, dato che ha iniziato a farsi ancora più amici i nostri compagni di classe.

Ci ho perso le speranze insomma, inoltre sono diventato apatico, non ho più interesse nel futuro, cosa farò un domani?
Magari verrò di nuovo bocciato?
Continuerò a fallire sia a scuola che fuori?

Davvero fantastico essere un emarginato dalla società...
Mi sto perdendo le esperienze più belle della vita...
Grazie per aver letto.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Un ruolo da emarginato che può essere dipeso da varie circostanze, ma che infondo tu stesso ti sei creato. Alienandoti le amicizie, studiando meno del necessario e rifugiandoti nei videogame.

Quindi il fatto che tu ora ti senta depresso non è completamente inutile: è un segnale forte che stai ricevendo che la tua vita, com'è adesso, non va bene. È come sentire male quando tocchi un oggetto caldo.

Perciò potresti contattare uno psicologo per farti insegnare quali sono i punti importanti da riprendere, quelli che già stai facendo su cui insistere e quelli inutili e improduttivi da abbandonare. Non che tu non possa già averlo intuito da solo, ma spesso le persone anche se sanno ciò che servirebbe loro fare, non lo fanno per vari motivi: prigrizia, distrazione, autoinganni di vario tipo.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Capisco, avevo già preso in considerazione l'idea di andare da uno psicologo ma credo che il problema sia più profondo di quello che é, ho notato che all'idea di stare in un gruppo di gente qualsiasi che non conosco ho solo una sensazione di malessere così tanto da far venire la nausea, ormai penso che la mia psiche si sia rovinata in questi 4 anni di pura solitudine, inoltre il mio unico amico ha cominciato a conoscere nuova gente lasciandomi stare ed escludendomi, ora potrei definirmi completamente solo, é dura, molto dura non so come andrà a finire ma lo posso intuire.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> avevo già preso in considerazione l'idea di andare da uno psicologo ma credo che il problema sia più profondo
>>>

E quindi come mai hai deciso di interpelare proprio noi, che siamo psicologi, e proprio qui, da dove possiamo fare ancora meno per iscritto?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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dopo
Utente
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Perché volevo capire meglio se il problema che ho é qualcosa di risolvibile oppure no, ho notato che non é semplice come le solite persone che soffrono di fonia sociale
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Adesso probabilmente non è più semplice ansia sociale, perché a causa della tua incapacità nelle relazioni avrai iniziato a coltivare e maturare un senso di inadeguatezza. Forse anche a tratti depressivo. Ma alla base potrebbe esserci proprio l'insoddisfazione del bisogno primario di avere relazioni soddisfacenti, cioè ansia sociale.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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dopo
Utente
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Penso sia come dice lei...