Mi sento in ritardo

Buonasera, ho 24 anni e guardo le vite dei miei coetanei del mio ragazzo, della mia migliore amica e mi sento cosí in ritardo in confronto a loro su cose basilari ma che in questa etá dove si è dei giovani adulti sono fondamentali:una macchina, un lavoro, un'indipendenza.
Io non ho nulla di tutto ciò.
Ho preso una laurea più di un anno fa e il lavoro non l'ho mai trovato, se non qualche lavoretto così o un classico tirocinio che mi ha permesso solo di prendere la patente a 23 anni, molto in ritardo per me, sempre stata bloccata da un padre disinteressato e da una madre poco attiva per la quale la patente era più uno sfizio che una necessità.
Guardo invece la mia amica piú cara, riesce a tutti i colloqui a cui partecipa, avendo addirittura la scelta in un paese del genere, in cui di lavoro, si sa, non ce n'è.
Ho sempre nutrito abbastanza invidia per questa amica, per quanto le voglia un bene dell'anima, ma mi sono sempre chiesta"perché lei si è io no?
Cosa ho in meno di lei?
"Non ha una vita perfetta, ma tutto sommato ha dei fondamenti abbastanza solidi:un lavoro serio trovato praticamente subito dopo la laurea (presa un anno dopo di me) e una macchina.
Poi guardo me e ringrazio il cielo di avere un ragazzo fantastico accanto, però non posso basare la mia vita solo su di lui.
In più voglio non ho una macchina e questo è uno dei miei enormi cruci: ora mio nonno mi ha lasciato la sua fino a metà maggio, ma non guido da sola, ho sempre bisogno di mia mamma o del mio ragazzo accanto, e questo mi fa stare molto male perchè io adoro il mondo dei motori, mi piace saperne e scoprirne su macchine e moto, e proprio io ho paura di guidare da sola una macchina (invece il mio ragazzo e questa mia amica sono molto bravi).
Inoltre questa amica ultimamente sta prendendo l'A3 per la moto, ha ricevuto in prestito una moto da un amico del suo ragazzo e la guida tranquillamente, mentre io ovviamente non ho ma avuto la possibilità di provare neanche un 50ino.
Lei tempo fa lei mi venne a dire che mi piacevano le moto solo perché la copiavo quando il mi ero solo interessata alle moto quando ha iniziato a raccontarmi dei giri che faceva con il suo ragazzo.
tempo dopo ho conosciuto il mio attuale ragazzo motociclista anche lui con il quale ho già girato molto e mi sono resa conto che per me l'amore per questo mondo è genuino, e non dettato da una moda o perché "una ragazza in moto fa figo".
Accantondando il discorso motori che mi provoca gioie e dolori arriviamo a quello lavorativo, sono ferma da dicembre, do solo qualche ripetizione di inglese sporadicamemte a una ragazza.
Di colloqui ne faccio, ma mai nessuno ha esito positivo e la mia fiducia in me sta crollando.

Non trovo una via d'uscita da me stessa, voglio fare le cose da sola ma alla fine sono sempre affiancata da qualcuno e l'invidia mi sta divorando e non riesco a placarla, e mi si aggiungono 103kg da portare addosso che non riesco ad eliminare per la mia poca forza di volontà e predisposizione positiva pressoché nulla.
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Dr. Stefano Cozzolino Psicologo 70 7 1
Gentile Utente,

la prima cosa che mi vien da chiederle leggendo le sue parole è:
lei sarebbe in ritardo riguardo il possedere una macchina, un lavoro e l'indipendenza secondo chi? Secondo se stessa? O secondo un modello che ormai ha fatto suo e che pensa a tutti i costi di dover seguire? Rifletta su questo.

In seguito, la invito a considerare le domande che si pone circa la sua amica:
"perché lei si e io no? Cosa ho in meno di lei?"
e a chiedersi piuttosto:
"Quali sono le mie potenzialità? In quale esperienza che mi piace potrei esprimerle al meglio? Quali sono invece gli aspetti in cui posso migliorare con l'impegno?".

Il mio invito è quello di iniziare a mettere al centro dei suoi pensieri Se stessa, a considerare dove vuole arrivare, e a pianificare a piccoli passi degli obiettivi intermedi che possano portarla poi alla meta desiderata. Lei vivrà questo percorso nel suo tempo, con le sue risorse, con i suoi limiti, con i suoi errori e i suoi successi.
Fermarsi a guardare il percorso che stanno compiendo le persone a lei vicine potrebbe rappresentare una fonte di distrazione per evitare di portare l'attenzione su di Sé, e cominciare ad agire concretamente per ottenere ciò che realmente desidera. Ci rifletta.

In ultimo, dato che ci porta qui tante questioni che meritano un buon approfondimento, la invito a discutere i diversi punti con un/una terapeuta che potrà offrirle il supporto di cui ha bisogno al momento.

Saluti.

Dr. Stefano Cozzolino - Psicologo
cozzolinostefanopsy@gmail.com