rapporto tra fratelli

Buongiorno,
sono una ragazza di 23 anni e mio fratello ne ha 21.

Da piccoli litigavamo tutti i giorni tutto il giorno, è stata una guerra continua fatta di grida e botte, durata per anni.

Io penso che due bambini non hanno le capacità cognitive per capire le dinamiche famigliari e nemmeno le capacità comunicative per esprimere le proprie emozioni, le proprie paure, i propri pensieri...
Sono i genitori che secondo me dovrebbero favorire il rapporto tra fratelli, fare in modo che gli venga spontaneo volersi bene, per esempio non avendo preferenze etc...
I nostri genitori/nonni purtroppo non hanno saputo fare ciò, si sono limitati a dirci fino allo sfinimento "dovete andare d'accordo!! " come se l'affetto nascesse a comando.

Man mano che crescevamo l'odio si trasformava indifferenza, un'indifferenza estrema che dura dal periodo delle medie.

Io vedevo/vedo gli altri fratelli che comunque si parlano, a volte ridono e scherzano altre volte litigano e si urlano contro, ma almeno un sentimento che li lega ce l'hanno; noi no, io sinceramente non lo odio e non gli voglio bene, sono completamente indifferente.

Vi faccio qualche esempio per farvi capire: il massimo che ci diciamo è "ciao",
qualche tempo fa ero al supermercato e mio padre mi ha detto chiama tuo fratello che gli devo chiedere una cosa
e io mi sono accorta di non avere il suo numero in rubrica,
a volte è capitato di fare figuracce perchè la gente mi chiedeva lui che scuola fa e io non lo sapevo,
se siamo soli in casa a mangiare provo quasi disagio perchè non ci diciamo niente,
quando siamo in pullman non ci sediamo vicini e nemmeno ci salutiamo...
Io sono indifferente a lui, lui è indifferente a me, però a me manca la figura di un fratello o di una sorella, invidio gli altri che ce l'hanno, io ce l'ho ma è come non averlo è come se fossi figlia unica con l'unica differenza che dovrò dividermi l'eredità a metà.

Vi chiedo per favore un consiglio o un parere su come fare per accettare questa cosa e smettere di guardare con invidia gli altri, oppure per provare a migliorare la situazione ma sono quasi sicura che sia troppo tardi, saranno 10 anni che il massimo del nostro dialogo consiste nel per favore mi passi il sale.

Vi ringrazio in anticipo spero che mi aiuterete
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Dr. Mario Canovi Psicologo 214 15
Gentilissima,

se è qui che scrive del rapporto con il fratello, evidentemente quest'ultimo non le è così indifferente. Potrebbe iniziare lei a mettere da parte eventuali errori dei genitori/nonni e anni di litigi e indifferenza per muovere in primi passi in una relazione che vorrebbe costruire. Ad esempio potrebbe sedersi vicino a suo fratello sul pullman, salutarlo, parlargli a tavola, ridere mentre gli racconta che si è accorta di non avere il suo numero e anziché domandargli di passare il sale, domandargli di passare a prenderla al lavoro.

Cordialmente.

Dr. Mario Canovi
Psicologo - Ipnologo
Trento - Volano (TN) - Padova - online
mail: info@mariocanovi.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottore io la ringrazio della risposta però non è così semplice, ho provato a fare cose simili a quelle che dice, cogliendo l'opportunità di queste quarantene che ci sono state negli ultimi due anni (sono stata a casa in famiglia per mesi e ho cercato di iniziare non dico un amicizia ma almeno una conoscenza) ma i tentativi sono tutti falliti.. adesso che le lezioni in università sono riprese in presenza vivo quasi sempre a milano, sono al primo anno della magistrale al politecnico, e quindi nemmeno il tempo è dalla mia parte....
temo che ormai sia troppo tardi, e devo solo accettarlo