Innamorato di una ragazza molto più giovane di me

E' successo.
Razionalmente non doveva accadere, però è successo.
Io 50... lei, purtroppo, solo 17.

Io in una relazione insoddisfacente, che per ragioni importanti non posso lasciar andare.
Lei all'inizio di una vita piena di eventi (anche negativi, purtroppo).

Ci siamo avvicinati a causa di eventi esterni e... una passione travolgente, nata per caso e ricambiata totalmente.
Totalmente!
Dopo poco tempo però lei non ha retto la situazione.
La paura, la gente che sospetta e mormora, i suoi amici che criticano... lei ha paura, io che "sarei" l'adulto ignoro i rischi che corriamo e vorrei andare avanti, ma rispetto lei e la sua decisione.
Inizialmente vuole limitare, poi decide di chiudere del tutto.

Impossibile non vederci per questioni "logistiche" (in un certo senso siamo costretti a frequentare lo stesso ambiente), ci limitiamo a un saluto e a un sorriso, uno scambio di sguardi.
Lei prosegue per la sua strada, "la decisione è presa", dice... anche se giusto oggi ha cercato nuovamente un fugace contatto con me.
Nulla di irreparabile, un dono per ricordarla, qualche chiarimento online...
Io che non riesco a togliermela dalla testa, ogni notifica Whatsapp spero che sia lei, pur sapendo che non è lei.
Che non ci sarà ancora lei.

Non ho altra strada se non quella di andare avanti, perché so che se dovesse ricominciare poi lei ne soffrirebbe troppo, rischiando di farsi davvero tanto, troppo male.

La domanda un po' retorica è: come superare la cosa?
Come evitare di vivere settimane, mesi, nell'illusione che lei voglia continuare la nostra storia?

Confuso.
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Dr. Gian Andrea Gatto Psicologo 30 1 2
Buongiorno
grazie per la sua condivisione.

Provo a risponderle partendo da qui:

la differenza di età che ha riportato e conseguentemente di esperienze, aspettative, storie di vita nella situazione che ci ha descritto è veramente importante.
Mi può trovare d'accordo sul fatto che in amore l'età anagrafica possa non rappresentare un ostacolo e che spesso la tendenza a esprimere un giudizio a riguardo sia derivante da questioni di ordine di buonsenso più imposto socialmente che da un dato oggettivo di per sè. Al di là di questo però una distanza anagrafica importante porta con sè anche altro.
Una relazione, tra le altre cose, è caratterizzata dall'intraprendere percorsi di vita, da scoperte condivise, dall'affacciarsi insieme a nuove e rinnovate esperienze.
Capirà che ciò che può essere nuovo, sconosciuto, ricco di stupore per una ragazza di 17 anni non può esserlo per un uomo di 50. E' quantomeno fisiologico.
I tempi, la conoscenza del mondo, la quantità di esperienze fatte e ancora da fare non possono non differire in modo sostanziale.

In casi in cui vi è un gap anagrafico così importante vi è il rischio di confondere la parola amore con i significati nascosti che questa porta con sè. Lei non ha usato questo termine ma "passione", ma il discorso credo possa essere sovrapponibile.

Occorre pertanto interrogarsi circa i significati reciproci che avete evocato l'uno nell'altra. Date le differenze di cui le ho accennato, forse sarebbe più corretto parlare di una forte idealizzazione reciproca.
Che cosa rappresenta per lei questa ragazza, che l'ha portata a provare una passione travolgente verso di lei?
Che cosa rappresenta invece lei per questa ragazza, che è stata così attratta da un uomo molto più grande?
Le idealizzazioni, le aspettative, le rappresentazioni che avete uno dell'altra possono differire moltissimo. Questo avviene già in relazioni in cui non vi è una differenza di esperienze di vita così marcata, si immagini quanto siano potenti in questo specifico caso.

Questa passione credo possa essere nata da ciò che uno ha proiettato nell'altro, facendo perdere così forza a un esame di realtà (quello che lei dice sostenendo "razionalmente non doveva succedere").

Per rispondere alla sua domanda "come superare la cosa?" partirei ad esempio da questo spunto:
"Io in una relazione insoddisfacente, che per ragioni importanti non posso lasciar andare."

Lei è insoddisfatto della sua relazione, e allora mi chiedo quali aspettative, fantasie, desideri ha proiettato in questa ragazza capaci di farle provare una passione travolgente che anche lei sa essere in dissonanza con ciò che le differenze tra di voi suggeriscono (?)

Credo che un buon modo per superare questa sua difficoltà sia riflettere sui significati che lei ha deciso di attribuire a questa persona. La passione che lei ha provato e prova potrebbe non essere realmente indirizzata a questa ragazza, ma verso ciò che inconsciamente lei ha attribuito a questa ragazza (e che magari le manca nella sua attuale relazione).

Spesso le persone diventano per noi contenitori nei quali porre aspettative e significati che sono nostri e solo nostri, facendoci cadere nella trappola di pensare che siano le caratteristiche di quella persona ad attrarci.

Provi a interrogarsi su quali vuoti questa ragazza per lei è stata in grado di colmare.
Provi a identificarli e a prenderne consapevolezza.

Provi a trasformare il significato che questa ragazza ha e ha avuto per lei: da centro di polarizzazione affettiva, sessuale, emotiva (che rischia di diventare fine a sè stesso e improduttivo) a un "tramite" attraverso cui lei ha imparato qualcosa in più su sè stesso, sulle sue mancanze, sui suoi bisogni, sui suoi desideri, e lavori su quelli.

Questa ragazza è un dito che le ha indicato la luna, si soffermi meno sul dito e inizi a contemplare la luna.

resto a disposizione
un caro saluto

Dr. Gian Andrea Gatto
https://www.drgianandreagatto.com/
https://www.instagram.com/gian_andrea_gatto_psicologo/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Vorrei aggiornare il mio messaggio.
All'interno ho usato la parola "passione" per descrivere l'impulso travolgente che ha colpito entrambi in egual misura.
Vorrei precisare che non c'è stata alcuna forzatura da parte mia, il tutto è nato e cresciuto in maniera del tutto spontanea. Ci siamo cercati a vicenda.
E' amore? E' altro? E' difficile catalogare un sentimento, soprattutto se non si ha il tempo materiale di esplorarlo.
Ci siamo detti "ti amo", a volte ce lo diciamo ancora, anche se non è successo più nulla di fisico a parte sporadici abbracci (partiti da lei).
In questa fase mi sento abbattuto, è come se stessi vivendo un "piccolo lutto", sono molto lontano dalla fase dell'accettazione, ma almeno ho superato la negazione. Ora vivo nella speranza... costantemente disillusa, che mi fa soffrire moltissimo.
L'idea di perderla mi distrugge, l'idea di vederla "facendo finta di niente" è forse anche peggio, ma aimè inevitabile.
Purtroppo non ho la forza per un taglio netto, cancellare il suo numero, dirle di non scrivermi... è troppo dentro di me.
Mantengo un profilo bassissimo quando ci vediamo per non metterla in difficoltà, ma è una sofferenza costante.
Volevo la magia, sembra quasi una splendida maledizione di cui non so fare a meno.
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Dr. Gian Andrea Gatto Psicologo 30 1 2
Buongiorno

capisco la "potenza" delle emozione ha descritto.

Se ci pensa una fase di idealizzazione è molto più travolgente di un amore più maturo, più quotidiano, più consapevole, che ha subito trasformazioni e rinegoziazioni.

Resto in linea con quello che le ho detto in precedenza.

Infine la ringrazio molto per la recensione lasciata e le parole positive che ha speso.

Resto a disposizione e nel caso trova i miei contatti in firma.

Un caro saluto

Dr. Gian Andrea Gatto
https://www.drgianandreagatto.com/
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