Relazione affettiva

Gentili dottori, buonasera.

Mi rivolgo soprattutto alle dottoresse, per avere un consiglio in materia affettivo-amorosa.

Sono un ragazzo di 20 anni e non ho mai avuto una relazione con una ragazza né esperienze affettivo-sessuali di alcun tipo.
Tutti mi dicono che sono un bel ragazzo, sono alto 1 metro e 80, studio all'università, ma la mia insicurezza e il mio bisogno di affetto mi hanno sempre ostacolato dal punto di vista affettivo.
Ho detto di no a 4 ragazze, di cui due a scuola, 1 all'università e 1 in spiaggia.
Quando, però, sono stato io a provarci, un paio di volte con altre ragazze, sono stato rifiutato, forse perché traspariva la mia ansia da relazione e il mio bisogno di affetto, ma non capisco proprio come mai questo essere "bisognosi" de-erotizzi immediatamente un ragazzo agli occhi delle ragazze.
Inoltre, io non mi avvicino alle ragazze con la spensieratezza di un 20enne, ma tendo ad irrigidirmi per nascondere la mia insicurezza, ottenendo però l'effetto contrario perché temo il rifiuto: tuttavia, quando mi si dice che una ragazza si sente attratta da un ragazzo sciolto, spigliato e sicuro di sé ecc... mi sembra una convenzione sociale che implica quasi un "gioco di ruoli" in cui bisogna mostrarsi in un determinato modo, e non riesco proprio a capire come posso fare per piacere di più.

Grazie in anticipo
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
lei ha già avuto ampia risposta al suo quesito circa venti giorni fa dal dr Beligni.
Non posso che confermarle che si avverte in lei una rigidità di idee la quale probabilmente genera evitamento, e che sarebbe utile un consulto con uno psicologo, uscendo tra l'altro dall'idea ossessiva che le dottoresse la pensino in un modo, i dottori in un altro, e così via a colpi di stereotipi.
Avrà ben notato che gli esseri umani sono diversi tra di loro per molti aspetti; che il genere non è la principale determinante; che le convenzioni sociali che implicano specifici ruoli non esistono quasi più. Ben quattro ragazze le si sono dichiarate! Non basta?
Lei scrive: "io non mi avvicino alle ragazze con la spensieratezza di un 20enne, ma tendo ad irrigidirmi per nascondere la mia insicurezza, ottenendo però l'effetto contrario perché temo il rifiuto".
Quindi lo sa, lo capisce. A lei piacerebbe che una ragazza le si avvicinasse in uno stato di palese ansia?
Ma aggiunge: "tuttavia, quando mi si dice che una ragazza si sente attratta da un ragazzo sciolto, spigliato e sicuro di sé ecc... mi sembra una convenzione sociale che implica quasi un "gioco di ruoli" in cui bisogna mostrarsi in un determinato modo".
Esatto. Non si va a iniziare un incontro balbettando, sudando e torcendosi le mani.
Quindi perché esterna lo strano dubbio conclusivo: "non riesco proprio a capire come posso fare per piacere di più"?
Disinvoltura, sicurezza, simpatia per sé stesso. Non ne è fornito? Ma sono cose che si apprendono con la pratica ragionata, e l'aiuto di uno psicologo serve a questo.
Molti però non ne vogliono sentir parlare perché hanno la strana pretesa di essere accolti 'così come sono'. Lei è altrettanto pronto ad accogliere una ragazza che arrossisce, balbetta, trema, inciampa?
Come studente universitario, ha a disposizione gli psicologi dell'università gratis; ma la vita è sua, e se ha deciso di continuare a rinvoltolarsi nei pregiudizi guardando il mondo da dietro un vetro, faccia pure.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com