mi ha detto: "scusa ma sono un evitante"

Gentili Dottori,

vi scrivo per avere qualche delucidazione sulla situazione in cui mi trovo attualmente.

A marzo, ho iniziato una frequentazione con un ragazzo conosciuto ormai sei anni fa in ambito universitario, simpatico, estroverso, a tratti farfallone.
Ricordo che mi colpì da subito e siccome allora ero single e piuttosto irriverente, gli feci anche capire che avevo qualche interesse nei suoi confronti, ma notando che temporeggiava, pensai non fosse interessato a me da quel punto di vista e quindi siamo rimasti solo amici.
Per amici intendo messaggi sporadici, attenzioni costanti.
, quotidiane, sui social, qualche uscita di gruppo, ma niente di più e avanti così per circa 4 anni.
All'inizio di quest'anno, quasi all'improvviso, mi chiede di uscire.
Accetto, usciamo un paio di volte, dice di essersi trovato benissimo.
Al terzo appuntamento, mi dice che gli piaccio da morire fisicamente, che mi stima ma...che deve essere onesto con me: si relazione in maniera "evitante".
Mi confessa, infatti, di essere stato nell'ultimo anno da uno psicologo che ha riscontrato in lui uno stile di attaccamento di tipo evitante con tendenza ad essere controdipendente.
Mi dice che non è più in terapia perchè "tanto è inutile" in quanto lui è fatto così e non riesce a cambiare, ma che "se *io* voglio", visto che ha capito "che lui *a me* piace" avremmo potuto iniziare una relazione di "sesso e amicizia - ma senza legami- perchè comunque c'è dell'affetto".
Sentendomi presa in giro, e non credendo a quello che mi ha detto, l'ho quasi mandato a quel paese.
Senonchè, lui ha continuato a contattarmi, ad avere delle premure nei miei confronti e...insomma leggendo qui e là su internt ho temuto di averlo trattato male ed aver disprezzato quello che per lui è un disagio.
Non mi sento di iniziare una relazione di solo sesso con lui, ma sono tentata di provare a vedere se può esserci dell'altro perchè è una persona che mi è piaciuta da subito e questa situazione mi ha sinceramente spiazzato e non la capisco.
Volevo però chiedervi, è credibile che a una persona che si comporta così sia stato "diagnosticato" questo problema relazioanale?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

tenga conto che le diagnosi sono, o possono essere:
.delle gabbie,
.delle scappatoie,
.delle giustificazioni per gli altr*,
.delle auto giustificazioni,
.altro.
Se Lei intende provare è libera di farlo; consapevole però dei rischi che corre e di come la persona può usare a proprio vantaggio delle ipotetiche diagnosi di cui Lei non ha realmente nessuna prova.

Solo poco tempo fa una persona diceva: "Non me la sento di impegnarmi, però possiamo essere amici di letto". Attualmente la nuova versione può essere: "Ho ricevuto la diagnosi di XYZ, per cui ecc.". Teniamone conto.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/