Papà e conoscenze virtuali

Buonasera
Mio papà di 75 anni, è rimasto vedovo da 5 mesi...la mia mamma è morta a fine febbraio.

Da un paio di mesi si è sempre più attaccato ai social...chiedendo amicizie a chiunque gli esca come suggerimento di amicizia...ma a me e altre 2/3 parenti che conoscevano bene mia mamma, l amicizia sta bene attento a non richiedermela
Nelle ultime settimane guarda spessissimo il cellulare, anche in mia presenza o in presenza del mio bambino (prima mai si era interessato a guardare il cellulare in nostra presenza).

Per noi è sempre comunque presente...però noto questa ossessione per Facebook e il cellulare
Ho un po’ paura che chissà chi abbia conosciuto e che si butti troppo nel virtuale per evitare di ricordare mia mamma...ho paura di perdere anche lui.

Io non faccio domande...però dentro me mi faccio 1000 domande in realtà
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Dr. Vincenzo Cosentino Psicologo 204 12 1
Buonasera,
La perdita di sua mamma, le fa sentire questa paura più presente. Perdere un proprio caro non è mai facile, ci mette di fronte a tante domande e a tante paure.
Quello che mi sembra evidente è che ha paura di perdere, anche metaforicamente suo papà, per un'amicizia sbagliata, un rapporto per compensare la mancanza.
La sua paura è più che legittima. e se ne ha la possibilità, provi ad aprire un dialogo con lui, per capire se ha bisogno di parlare, o se ha la normale necessità di costruire nuovi legami dopo questo momento di difficoltà.
Allo stesso tempo bisogna considerare che suo padre è una persona adulta, e che nonostante le fragilità a seguito della scomparsa della moglie, bisogna riconoscere la sua indipendenza, la possibilità di farcela da solo, in quanto persona dotata di esperienza.
Quindi forse la soluzione migliore è quella di aprire un dialogo, mostrandosi interessati ai suoi bisogni e non ponendosi come supporto, per non far passare il messaggio, che non ha più la possibilità di decidere per se stesso.
Buona giornata.

Dr. Vincenzo Cosentino - Psicologo
In sede e online
www.psicologocosentino.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta!
Lui è infatti uno che si mostra completamente indipendente e autonomo..non chiede mai aiuto,e sembra stare bene..non parla quasi mai di mia mamma (più all inizio,ora se non vado io sul discorso,non ne parla mai),però in casa loro è rimasto tutto uguale..non ha ancora neanche buttato le medicine che prendeva mia mamma..sono ancora allo stesso posto.
In che senso dovrei essergli di supporto?io cerco tutti i giorni di chiamarlo e di vederci con il bambino(abitiamo abbastanza vicini),ma più di questo non so cosa potrei fare..
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Dr. Vincenzo Cosentino Psicologo 204 12 1
"Quindi forse la soluzione migliore è quella di aprire un dialogo, mostrandosi interessati ai suoi bisogni e non ponendosi come supporto".
Questo è il messaggio che avevo scritto, intendevo quindi di non mostrarsi come un supporto ma come possibilità di dialogo tra persone adulte e indipendenti.
Probabilmente fa già molto per suo papà, e ciò che fa è più che sufficiente.
Trovo normale il fatto che dopo tanti anni suo padre mantenga in casa ricordi di sua moglie, anche perché in questo momento probabilmente ne sente il bisogno. Inoltre una possibile amicizia o conoscenza in questo momento, non significherebbe rimuovere la sua amata, con cui ha vissuto da tanti anni, ma forse trovare qualcuno con cui condividere anche il dolore legato a questo momento.
Quindi può star serena e sentire di star facendo già tanto per suo papà.
Poi se coglie dei segnali particolari può attivarsi ma fino a questo momento può serenamente concedere questo spazio alla persona cara.
Buona giornata.

Dr. Vincenzo Cosentino - Psicologo
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dopo
Utente
Utente
Quando gli ho fatto la battuta ma chiedi amicizia e cani e porci e a tua figlia no ha risposto che Facebook è un gioco..
Infatti guardando le pagine a cui ha messo mi piace,son quasi tutte divertenti..
È come se io sono la serietà ..E i social il gioco
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Dr. Vincenzo Cosentino Psicologo 204 12 1
Quindi probabilmente è solo una fonte di svago per suo padre. Il dialogo aperto resta importante e sa che può comunque chiedere con serenità informazioni sempre senza entrare sul personale.
Buona giornata.

Dr. Vincenzo Cosentino - Psicologo
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