Pensieri senza senso

Soffro di strani pensieri, che mi assalgono a ciel sereno e mi gettano in uno stato di profonda inquietudine; pensieri dai contenuti molto vari, ma accomunati dal senso di paura che mi procurano sempre.
L'ultimo, ieri mattina, mentre lavavo i pavimenti: fissavo le mattonelle (fino a un attimo prima ero tranquillo, anzi stavo bene... ) , e a un tratto iniziai ad accorgermi di stare provando una insensata angoscia nel notare che il colore di quelle mattonelle presentava delle sfumature, che andavano dal bianco a varie tonalità di grigio... Non capisco nemmeno io cosa ci sarebbe da aver paura, e infatti me lo ripeto di continuo, e non mi spiego perché una percezione così banale dovrebbe collegarsi nella mia mente a un'idea di pericolo: sono cosciente che non ci sia nulla di minaccioso, a livello razionale, nel colore del marmo, e che quindi non dovrei nemmeno soffermarmi su quella sensazione; eppure ciò non basta a liberarmi di quella paura, per fugare la quale mi sento quasi obbligato a ribadirmi che so che non c'è pericolo, che quello che ho davanti è solo il pavimento di casa mia e non nasconde nulla di 'altro' e di terribile... Dovrebbe essere superfluo un tale ragionamento, ma il mio timore è che se non lo porto a termine in maniera corretta potrei dubitare del mio esame di realtà e sospettare che quella assurda paura delle mattonelle sia l'esordio di una schizofrenia, proprio perché nata da una deformazione in chiave delirante di una sensazione... Premesso che ero in cura per doc, spesso mi riaffiora il timore che esso nasconda uno scompenso ancora più grave, sfuggito finora ai miei curanti... Ieri ho provato una forte angoscia, pensando che dovrò convivere in questa casa con il costante timore di essere spaventato dai pavimenti, e di non riuscire a ricondurre più le mie percezioni in un'ottica normale.
Non so come fronteggiare questo e simili pensieri (so anche che oggi me la vedo con lui, ma già domani lo stesso potrebbe lasciare posto ad altre paure, in una girandola senza fine... ) : Lo ignoro?
O mi dimostro che so ancora riconoscere il mondo esterno nella sua realtà oggettiva?
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Dr. Elisa Paravati Psicoterapeuta, Psicologo 7 2 1
Salve, ho letto con attenzione la sua mail e immagino che quello che sta vivendo non sia proprio una cosa semplice. Il DOC è una patologia che io definisco bizzarra, e che spesso è associata a comportamenti che possono essere scambiati per altro. Io credo che dovrebbe ricontattare i suoi curanti o cercare qualcun'altro se non è soddisfatto dei primi, ma ha bisogno di spiegazioni, per non entrare in un loop dato dalla paura. Quello che lei vive potrebbe essere una nuova manifestazione del Doc ma per meglio comprendere c'è bisogno di una visita.
Spero di aver lenito un pò la sua ansia... mi auguro veramente che lei possa trovare le giuste risposte, ma non sicuramente da solo.

Dr. Elisa Paravati

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Utente
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La ringrazio. Questa paura somiglia a una mitologica idra dalle molte teste, recisa una delle quali un'altra subito si riforma senza fine; tutto parte da un dubbio: e se perdessi l'esame di realtà e iniziassi a credere che le mura del mio appartamento siano come 'animate' e nutrano una sorta di rancore nei miei confronti? Sarebbe un delirio di tipo paranoico, sviluppato non intorno a delle persone umane ma a degli oggetti, e perciò 'bizzarro', per attenersi alla corretta terminologia diagnosticata; oppure: e se mi convincessi che una qualche entità sovrannaturale mi spingesse a commettere un gesto inconsulto? Allora sarei vittima di un delirio mistico; in ogni caso dovrei verificare di essere ancora in grado di smantellare l'irrealta di simili costruzioni mentali e di riconoscerle come assurde, per accertarmi di non aver perso la lucidità e di essere normale. Oppure la causa della paura può essere un ricordo che riaffiora improvviso, da un tempo in cui queste crisi erano molto più intense di oggi: e se quelle crisi tornassero? Sarei, oggi, capace di controllare l'ansia che a quei pensieri si accompagnava? Ma è il solo fatto che potrei, in qualunque momento, compiere un gesto che solo a pensarlo mi spaventa, che mi fa sentire come dinanzi a un burrone, dal ciglio del quale mi affaccio, e nel quale basterebbe un passo piccolissimo per sprofondare, e che mi trasmette una sensazione di minaccia indefinita, come se fossi esposto a un pericolo tanto più angoscioso quanto più vago e non collegato a una causa delineata e riconoscibile...