Problema nei rapporti

Salve a tutti.
Sono una ragazza di 22 anni.
Il mio problema essenzialmente è che non capisco perché i miei rapporti girino sempre con questa dinamica.
Agli occhi delle persone sono una ragazza socievole e comunque piacevole.
Non ho mai avuto difficoltà ad attaccare bottone e a farmi delle conoscenze.
Sono sempre stata disponibile all'ascolto e do un sacco di volere all'emotività di chi mi sta di fronte.
Quando ero più giovane soffrivo un casino, perché mi sentivo spesso sola e incompresa.
Sentivo che tutto il peso che davo io alle emozioni degli altri spesso non veniva ricambiato allo stesso modo.
Crescendo mi sono resa conto che non posso vivere avendo la pretese che gli altri mi dimostrino affetto nel mio stesso modo e che ognuno lo fa a modo proprio e quindi cerco sempre di non alimentare certe aspettative che potrei avere.
Ma ci sono delle volte in cui il confine tra un'aspettativa mancata e una mancanza di rispetto mi sembra così sottile.
Sono sempre io che mi prodigo per vedere i miei amici, non ricevo quasi mai degli inviti concreti per vederci e fare qualcosa insieme.
È sempre un "poi ci organizziamo" e io aspetto e aspetto.
Con alcune persone se non prendo l'iniziativa io passano anche mesi senza vederci.
Mi sembra assurdo però.
In chat o via telefono sono persone davvero disponibili.
Al dialogo e all'ascolto e di presenza le interazioni migliorano e basta.
Quindi dubito fortemente che la mia compagnia non sia piacevole o che in qualche modo il problema possa essere questo.
Eppure, devo sempre farmi avanti io.
Sembra una piccolezza ma per il mio carattere lo trovo davvero fastidioso.
Ho la ferma idea che i rapporti debbano essere un 50 e 50
Anche nella voglia di vedersi e negli sforzi che si fanno per vedere qualcuno vedi quanto ci tiene e quanto è saldo il rapporto.
Ma perché devo sempre essere io a fare il primo passo?
Perché mi ritrovo sempre in dinamichr dove spno io a dover fare il primo passo e dove devo invitare sempre io gli altri?
Ciò nuoce al mio orgoglio
Mi sembro una disperata, e mi sento un casino sola in mezzo alle persone.
Per me cambia se non posso vedere un caro amico per mesi ma sembra che al contrario non cambi nulla.
Perché tanto ci si sente su WhatsApp.
E questa cosa la odio.
Ho provato anchr a parlarne
Con alcuni
È la risposta è che semplicemente le persone non ci pensano
Non ci fanno caso
Possibile
Allora è un problema mio?
Sbaglio a voler essere invitata più spesso?
È una mia aspettativa?
Frutto magari di qualche insicurezza
Non lo so
So solo che mi sembra sempre di andare dietro le persone, mi da quella spiacevole sensazione che la relazione non sia bilanciata e paritaria
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Ma perché devo sempre essere io a fare il primo passo?

Perché nella gente predomina l'inerzia per default.

Ti sei mai chiesta perché le aziende devono farsi continuamente pubblicità per vendere i propri prodotti? Perché la gente ha bisogno di priming, ha bisogno che l'iniziativa venga presa da qualcun altro, perché è così bello quando la responsabilità e l'iniziativa di ciò che ci accade si può lasciare agli altri.

Non in tutti ovviamente, ma la maggior parte delle persone sono così.

Quindi scegli: vuoi essere una dei tanti che hanno bisogno di andare a rimorchio, oppure quella che smuove, organizza e fa succedere le cose? Oppure anche una via di mezzo, a volte vai a ruota e a volte organizzi.

E in ogni caso non devi sembrare troppo "intensa", come dicono in alcuni paesi, perché altrimenti sei la disperata che ha estremo bisogno, e chi è bisognoso viene di solito evitato.

È tutta questione di equilibrio.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottore innanzitutto la ringrazio per la risposta. Sono perfettamente conscia del fatto che non devo esagerare perché finirei col sembrare disperata nei miei rapporti e questo è solo un modo per poi finire con l'autosabotarmi. Il discorso che lei mi ha fatto è davvero interessante. Sicuramente il costruire un equilibrio è un lavoro che devo fare nei singoli rapporti che ho attraverso il dialogo e vista sotto questo punto di vista non è male pensare di essere la parte attiva nelle mie relazioni e anche nella mia vita che di smuove e fa succedere ciò che effettivamente poi vivo. Ma come posso liberarmi da questo senso di disparità che provo? Dalla spiacevole sensazione che non sia mai equa nessuna relazione che vivo. Mi viene automatico pensare "allora questa persona non ci tiene abbastanza, da fare lo sforzo in più di organizzare " mi viene automatico pensarlo e non so come gestire il fastidio che provo.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Ma come posso liberarmi da questo senso di disparità che provo?

Convincendoti che finché il metro di misura che usi per valutare te stessa sono ciò che gli altri fanno o non fanno, non avrai un reale controllo di come ti senti.

In altre parole, se ti confronti troppo spesso e in modo troppo spinto con gli altri, inevitabilmente finirai per trovare qualcuno a cui sentirti inferiore.

Basati più su te stessa e su ciò che <tu> consideri appropriato per te.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio ancora per la risposta, e mi permetto nuovamente di porle un quesito se mi è possibile. Davvero non capisco, io non valuto me stessa in base a ciò che gli altri fanno o non fanno. Sono perfettamente conscia del fatto che il mio valore personale non dipende dagli altri e nemmeno mi sento inferiore nel confronto con persone esterne. Proprio perché so cosa voglio e cerco in una relazione, per usare le sue parole, cosa è più appropriato a me o cosa penso sia più appropriato a me almeno in questa fase della mia vita. È proprio perché lo so bene che cerco quel qualcosa ma non lo ritrovo mai nella realtà e la mia insoddisfazione aumenta. Ogni volta mi si fanno discorsi su autostima e cose del genere, ma con tutte le mie buone intenzioni non capisco. Penso di aver un autostima anche abbastanza alta. So quanto valgo e so anche cosa sono in grado di dare in delle relazioni (e penso non sia assolutamente poco). Quindi non credo sia lì il problema. Quanto nelle mie aspettative. Eppure se cerco di ridimensionarle mi sento infastidita inquanto per la mia concezione etica e morale quello che ricerco sta alla base di un qualsiasi rapporto umano soddisfacente e con dell'empatia dentro.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Vuoi dire che gli altri spesso ti deludono perché senti che non ti viene dato mai ciò che desideri, o il riconoscimento che ti aspetti?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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Utente
Utente
Buonasera, allora dire che gli altri "mi deludono " è un espressione che trovo esagerata. E anche non esatta. Io penso di rimaner delusa a causa delle mie aspettative. Quindi né perché non mi viene dato ciò che desidero, perché essenzialmente pensarla in questi termini mi sembra inappropriato. Come se gli altri dovessero stare lì ad esaudire i miei desideri o a colmare qualcosa dentro di me. Né nei termini in cui mi si debba dare un riconoscimento. Perché se ho un atteggiamento verso una persona non è perché voglio mi si venga riconosciuto qualcosa ma perché moralmente reputo giusto comportarmi in un determinato modo. Da una parte ciò che penso è "riconosco il valore, più che altro l'impegno e la costanza che metto nel creare rapporti sinceri ed emotivamente appaganti, il peso che do alle cose e non lo ritrovo magari negli altri. Quindi vivo i rapporti come se fossero sbilanciati. E questo mi causa fastidio "
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Ok quindi il problema è che resti delusa a causa delle tue aspettative.

Ma alla fine ciò si concretizza nel tuo rapporto con il mondo, nel senso che è il mondo a non riuscire a venire incontro a queste aspettative.

In altre parole il tuo problema è credere che il mondo ti debba qualcosa, che debba in qualche modo esaudire ciò che ritieni di aver diritto di ottenere. Pur riconoscendo, in coscienza, che gli altri non possono "stare lì ad esaudire i miei desideri", alla fine è proprio questo che speri segretamente. Magari anche solo in senso limitato, magari le tue aspettative sono persino legittime e accessibili. Ma ti dà fastidio quando non vengono soddisfatte.

Di principio è una reazione sana, come il dolore, perché significa che qualcosa è da cambiare. Ma anche la tua giovane età potrebbe averci qualcosa a che fare. In fondo è il bambino quello che strilla e strepita quando gli altri non fanno ciò che lui vorrebbe.

Invece l'adulto, diventando saggio, capisce che questo mondo non gli deve niente. Aspettarsi che il mondo ti debba qualcosa, anche piccolo, si presta sempre a illusioni e quindi a delusioni.

La soluzione sta nell'imparare a separare le aspettative dal lavoro necessario per raggiungerle.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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