Confuso sulla mia sessualità

Salve, sono un libero professionista di 35 anni.
Fin da quando sono maggiorenne sono sempre stato confuso sulla mia sessualità, ovvero non so se sono etero o gay o bi.
Ho avuto le mie prime esperienze sessuali con un paio di ragazze intorno ai 26 anni, nel senso che ho ricevuto sesso orale ma avevo difficoltà nella penetrazione, nel senso che mi arrivavo subito all'orgasmo (massimo sono durato 15-30 secondi) e poi non riuscivo più a "ricaricarmi".
Solo una volta, da semi-ubriaco sono riuscito ad avere un rapporto penetrativo protetto con una professionista.
Ho quindi pensato di essere gay, ed in effetti guardando qualche porno gay da solo mi eccitavo.
Ho quindi tentato 3-4 incontri occasionali gay, ma anche lì arrivavo massimo all'orale passivo (nel senso che me lo facevo "succhiare" e arrivavo all'orgasmo), non ho mai tentato penetrazione maschile né attiva né ricettiva dato che mi ribrezza come cosa.
Ho quindi provato altri incontri con donne mature (di 45/50 anni) e ricevere l'orale mi eccita molto, ma anche lì non riesco ad arrivare alla penetrazione.
Non so quindi cosa pensare, analizzandoli sembra che mi piaccia l'idea di donne o uomini più maturi di me che me lo prendono, mi fa sentire dominante, poi mi sento appagato lì e non riesco ad andare avanti.
Questo mi fa fare poco sesso e male, "pratico" massimo 3-4 volte l'anno e come dicevo mi blocco all'orale.
Qualcuno mi può dare una mano?
Grazie mille
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

partiamo dal dato di fatto:
Lei ci parla della Sua difficoltà a mantenere l'erezione nel rapporto penetrativo, sia con maschi che con femmine.
E questo può essere un disturbo/disfunzione sessuale, non un problema di orientamento.

A fronte di una disfunzione sessuale è sempre opportuno rivolgersi al più presto agli specialisti: urologo, psico-sessuologo.. anziché lanciarsi in spericolate sperimentazioni sul campo allo scopo di verificare mettendosi alla prova; e che hanno l'effetto di confondere ancora più la persona, anziché aiutarla a chiarirsi.

"Qualcuno mi può dare una mano?", ci chiede.

Certamente sì: il "qualcuno" è l* specialista.
- In primis l'uro/andrologo
- e poi lo psico-sessuologo psicoterapeuta.
Occorre però essere disponibile a chiedere *realmente* aiuto e ad accettare una diagnosi che magari non è quella che ci si immagina o che si fantastica potrebbe essere;
e di conseguenza intraprendere una terapia ad hoc.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/