Sono in tilt non capisco più niente

Buonasera medicitalia vi scrivo perché sono arrivato a un punto che non riesco più a gestire la situazione... da un paio di mesi non sono più sicuro del mio orientamento sessuale.. da premettere che 10 anni fa ho sofferto di doc omosex poi tramite dei consulti e con un percorso sono riuscito a uscirne sono anche abbastanza ansioso come persone in quanto tendo a fissarmi in tante cose... sono stato sempre attratto dalle donne sin da piccolo le mie prime cotte le prime masturbazioni sempre per donne e sono stato sempre con donne... da un giorno all altro ho iniziato a sentire questo desiderio per le donne sempre di più venir meno... da quando ho iniziato questo dubbio ho iniziato a mettermi alla prova e devo dire che all inizio ero sicuro di provare attrazione per le donne e invece solo agitazione per via dell ansia se vedevo scene omo o maschi... a poco a poco però è come se questa cosa e iniziata a piacermi infatti sono arrivato al punto che le donne non mi fanno piu ne caldo e ne freddo e invece ora sembro attratto dagli uomini se li vedo mi agito sembra che mi eccito un po... non faccio che pensare ad altro e ho paura perche penso di esserlo diventato e mi sento impotente nel non poter essere come prima e tutto ciò mi fa provare troppa angoscia... forse sono diventato gay ma io tutto questo non voglio accettarlo perché sono fidanzato e sono stato sempre attratto dalle donne... con la mia ragazza se non a tratti quando la tocco o la bacio non provo piu nulla cosa che invece prima non succedeva perche al solo vederla per lei impazzivo e tutto cio mi crea paura gia prima di baciarla e di toccarla perche so di non provare nulla... l erezione c'è ma senza voglia... ora può essere sia l ansia che mi ha fatto distogliere tutte le sensazioni e ho abituato la mia mente a farsi piacere una cosa che prima non piaceva mettendosi alla prova... sono stato da due specialisti di cui mi hanno spiegato che devo essere forte e devo attuare delle tecniche per rifar abituare il mio cervello a tornare come prima ma forse non sono forte e non ci sono riuscito... e infatti di giorno in giorno peggioro... ora da qua niente si risolve ma vorrei solo un conforto per capire magari se dipende dal fatto che mettendomi alla prova ho abituato il mio cervello a farsi piacere ciò...
Vi ringrazio per l attenzione
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile Utente,

osservo che prima di questo numerosi suoi consulti sono stati respinti. Forse Lei si è chiesto il perché, ma io vedo che sono tutti sullo stesso argomento.
E le nostre linee guida non permettono di rispondere ripetutamente lo stesso consulto anche se formulato in parole diverse: ciò risulterebbe del tutto inutile.

Ora una ultima risposta:

"sono stato da due specialisti di cui mi hanno spiegato che devo essere forte e devo attuare delle tecniche per rifar abituare il mio cervello a tornare come prima..", ci dice.
Non ci specifica come e in quale modo "è stato" degli specialisti.
Sappia che occorre un percorso, nel quale lo specialista e il paziente entrambi collaborano con il massimo a loro possibile.

"..ma forse non sono forte e non ci sono riuscito...". ci dice di sè.
Quando si chiede di farsi aiutare è proprio perché non si è sufficientemente forti da soli.
Però occorre essere disponibili ad accettare l'aiuto, e a mettersi in gioco al 100% di quello che in quel momento è possibile applicando le prescrizioni.
Nel caso non si sia sufficientemente "forti", si portano in seduta gli eventuali fallimenti, considerato che anche questi rappresentano un importantissimo materiale di lavoro.

"...e infatti di giorno in giorno peggioro... ora da qua niente si risolve..", osserva amaramente.
Può essere così. Ma può anche avvenire che, chiedendo nuovamente aiuto ad uno Psicologo/a che sia anche psicoterapeuta (cioè abilitato a curare) e mettendocela tutta per quanto riguarda Lei, qualcosa cominci a muoversi.


Qui non riceverà quel "conforto" che chiede; ma non perché siamo particolarmente sadici; solo perché siamo particolarmente competenti, e ben sappiamo che le rassicurazioni non fanno altro che rafforzare il sintomo. Lo stesso avverrebbe se lei fosse qui in presenza.

Cari saluti!
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr.ssa Fabiola Raffone Psicologo, Psicoterapeuta 80 2 6
Gentile utente,

Dalla sua narrazione di vita, sembrerebbe, da ciò che scrive, che ci sia una storia di doc e un forte stato d’ansia e angoscia che le porta ad evitare o voler trovare cause e rimedi per poter scongiurare o controllare il pensiero temuto relativo all'omosessualità.
Può essere naturale avere qualche normale e fugace dubbio sul proprio orientamento sessuale. E' molto frequente avere questa tipologie di pensieri chiamati intrusivi che irrompono nella nostra mente improvvisamente "attaccandola", dei pensieri indesiderati, impulsi o immagini che, senza nessun controllo, affiorano alla coscienza.
L’orientamento sessuale, l’attrazione, il desiderio che un uomo o una donna provano per un’altra persona, non possono essere definite da un professionista. Fanno parte del mondo interno della persona che le prova. Il senso, il loro significato è personale.
Lo psicoterapeuta ha, invece, il compito di aiutare il soggetto a capire se quei pensieri e dubbi sono identificabili con un eventuale disturbo.
Un percorso di psicoterapia allo stato attuale (anche se in passato ne ha fatti altri), potrebbe aiutarla a fronteggiare al meglio i suoi pensieri, le sue emozioni e i suoi comportamenti su questa tematica di vita.

Resto a disposizione
Saluti

Dott.ssa Fabiola Raffone
Psicologa Clinica, Criminologa, Grafologa, Psicodiagnosta, Terapista della riab. psichiatrica