Ho dei dubbi sul mio ragazzo

Salve dottori, sono una ragazza di 30 anni.
Volevo chiedervi delle cose riguardo la mia relazione.
Sto da 2 anni con un ragazzo poco più grande di me.
Purtroppo nell ultimo anno sono successe tante cose che mi hanno portato a dubitare di lui e della sua voglia di costruire una vita con me.
Non sto qui a specificare tutti gli episodi che mi hanno portato ad arrivare a questo pensiero ma dirò a grandi linee cosa mi spaventa.
I suoi genitori sono divorziati come i miei e nonostante sua madre abbia compagnia in casa, lui quando stava fuori con me riceveva continuamente chiamate, addirittura si chiudeva in camera con la porta per parlare.
La madre gli invia messaggi coi cuori.
Buongiorno e buonanotte sempre.
Quattro chiamate al giorno quando stavamo per tanti giorni insieme, erano il minimo, stessa cosa fa suo padre.
Lui vive con la madre e non ho mai capito perché dormire insieme in un letto matrimoniale quando stanno a disposizione altre stanze per dormire e altri letti.
Perché i messaggi col cuore?
perché sua madre pretendeva quasi di vedere le nostre foto delle vacanze, di Natale ecc, dove ci baciamo anche.
L tra L altro.
Perché dirle quando usciamo dove andiamo.
Perché dividersi il caffè e berlo nella stessa tazzina?
Perché seguirci in ogni stanza quando vado a casa.
Io sarò anche eccessiva come dice lui, ma queste cose non le concepisco.
Ho due relazioni alle spalle e mai visto tutto ciò.
Ho dovuto dire io che mi dava fastidio tutto questo, che mi sentivo un amante quasi.
Non sono venute spontaneamente a lui.
Tutto questo mi rattrista, mi spaventa soprattutto.
Siamo entrambi senza lavoro da un due anni quasi, ma non ci smuoviamo in nessun modo nonostante i miei tentativi di cercare di costruirci noi qualcosa.
Lui mi toglie di posto su tutto.
Ogni colloquio che ha fatto è andato male. Ha problemi da risolvere che non ho capito quali sono sinceramente.
I miei colloqui non sono andati male. Alcuni sono andati bene. Ma non sono andata poi per ragioni personali.
Per quanto riguarda il padre sta da solo e ultimamente sta soffrendo un po’ per la sua solitudine.
A me dispiace tanto.
I miei genitori si stanno separando al momento e io non avere nessuna certezza ed in più tutto questo scenario davanti vecchio e nuovo.
Mi fa soffrire.
Non ho più serenità.
Sono sempre nervosa.
Non so se fidarmi di lui completamente.
Non lo so. Lui dice che non mi sta prendendo in giro che ciò che gli ho chiesto ha fatto. Ma io non nè sono convinta. Non so perché. Questo attaccamento ai suoi genitori mi spaventa enormemente sono sincera.
Lui aspetta il posto fisso.
E se arriva tra 10 anni io mi sposo o vado a convivere tra 10 anni?
Dice che io sono egoista.
Io temo di invecchiare e di non aver costruito nulla.
L’orologio biologico che fa tic tac.
Già non ci prendono da nessuna parte più a lavorare.
Non immagino più avanti.
Forse sto sbagliando.
Dovrei vedermela da sola.
Ma allora che ci sto a fare in coppia?
Se non costruiamo insieme andandocene da un paese che non ci offre nulla lavorativamente.
Se lui ha già una casa in un altra città.
Cosa dobbiamo aspettare?
mi chiedo. Ho paura che questo attaccamento che lui dice non c’è, ma per me c’è assolutamente, Con i suoi genitori, non lo faccia muovere più di tanto.
Datemi un consiglio vi prego.
Grazie a chi mi risponderà.
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Dr.ssa Patrizia Pezzella Psicologo, Psicoterapeuta 263 13 1
Gentilissima lettrice,
le sue perplessità e i suoi dubbi sono legittimi (sulla base di quanto scrive) . Se alle sue riflessioni il suo fidanzato le ha replicato che è una esagerazione, le suggerirei di andare in coppia a chiedere una consulenza anche presso il consultorio familiare della sua zona di residenza ed esporre al collega quanto ha riportato nella sua lettera. Qualora il suo fidanzato rifiutasse , sarebbe opportuno che svolga la consulenza da sola per affrontare non un futuro (una vita con lui tra 10 anni come scrive ) ma anche il presente e soprattutto avviare un processo personale di autonomia.
Se preferisce ci aggiorni.
Molti saluti e auguri

Dr.ssa Patrizia Pezzella
psicologa, psicoterapeuta
perfezionata in sessuologia clinica