Dopo il fallimento universitario mi sento smarrito

Egregi dottori,
Mi sento smarrito, totalmente smarrito, diversi anni fa mi sono iscritto alla facoltà universitaria di Scienze Alimentari, è stata una scelta decisa e non ho mai voluto cambiare percorso nonostante le evidenti difficoltà incontrate, così mi son detto: vabè quest'anno è andata, mi rifarò l'anno prossimo... Ma terminato il secondo anno ho fatto il resoconto della situazione ed ho capito che era meglio lasciar perdere.

Vuoto totale, ho iniziato a guardarmi attorno e mi son ritrovato spaesato, le persone mi chiedevano come andasse l'università ed io dicevo bugie su bugie, anche i miei genitori le dicevano per non dire la cruda verità ad evitare il giudizio della gente, giudizio che in seguito è arrivato perché per ovvietà sono stato costretto a dire la verità.

I miei genitori hanno continuato a dirmi di trovare un'altra facoltà che mi piacesse ma io non mi sentivo con la mente libera e non ho mai realmente trovato la mia strada perché la mia mente durante la giornata era ed è: ansia, guardare i successi degli altri, tristezza, solitudine e così via...
Insomma oggi da un lato sento di voler studiare e laurearmi in qualcosa, dall'altro però non sarei mai così sereno da poter affrontare l'università in santa pace, per cui ad oggi vorrei solo lavorare e guadagnare, ma allo stesso tempo mi dà fastidio fare un lavoro che probabilmente non mi piacerà nemmeno, quindi come vedete prima dico che voglio una cosa, poi ci penso e penso che sia meglio un'altra, insomma, non sono per niente sereno.

Penso allo stipendio, penso a cosa vorrei fare, se quel lavoro sia o non sia per me, penso che vorrei andare via ma non ho coraggio e disponibilità per farlo, certe volte vado da solo nel bosco e mi sento sereno, ma ovviamente non essendomi realizzato penso a cosa non sia andato bene nella mia vita e non so se sia colpa dell'ansia, della paura, delle scelte sbagliate, dell'essermi coccolato troppo e non so darmi una risposta, solo vuoto, vuoto totale.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Da ciò che descrivi non sembra che la tua motivazione allo studio sia così forte e salda. Sembri più motivato verso il guadagnare, anche se al tempo stesso ti dispiace e ti preoccupi dei tuoi insuccessi nello studio.

Potrebbe essere che finora ti sei raccontato che "dovresti" laurearti, quando in fondo magari non t'importa così tanto.

Ti suggerisco di parlarne con uno psicologo direttamente.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
attendo l'arrivo del prossimo lavoro per valutare se questa sia una condizione momentanea causata dalla mancanza di un interesse/lavoro/relazioni e quant'altro, che mi porta a pensare ai miei fallimenti, e nel caso nonostante avessi trovato un obiettivo nella mia vita ed io continuassi a pensare a quella mancata laurea, allora a quel punto mi sembra giusto parlarne con uno psicologo.
In questi giorni effettivamente ero riuscito in un certo senso a guardare di più il presente, ma dopo che ho incontrato un vecchio amico che si è laureato, ecco che mi sono sentito di nuovo il fallito della situazione, come se fosse una macchia indelebile nella mia vita.

Tutto sommato ho abbastanza intelligenza e forza mentale da poter capovolgere la situazione e non pensarci grazie a nuovi punti di vista, tuttavia se questa mia forza mentale non è accompagnata da un qualcosa di solido, come dicevo appunto una passione o qualcosa di simile, ecco che mi sembrerebbe tutto così triste.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> tuttavia se questa mia forza mentale non è accompagnata da un qualcosa di solido, come dicevo appunto una passione o qualcosa di simile, ecco che mi sembrerebbe tutto così triste

In parte è vero. Ma in parte no, dato che esistono molte persone che hanno costruito la propria carriera o raggiunto i propri obiettivi partendo da una passione tutto sommato limitata, ma facendo uso di un'enorme autodisciplina.

La disciplina vince sulla motivazione, perché se oggi sei motivato, molto bene. Farai ciò che va fatto. Ma quando arrivano i periodi in cui inevitabilmente ti senti demotivato, cosa fai? Se non hai disciplina, ti fermi. Se ce l'hai, vai avanti cascasse il mondo.

Detto questo, un minimo di voglia e passione è necessario, ma non raccontarti che dovrai assolutamente trovare la tua missione bruciante, prima di buttarti anima e corpo, perché altrimenti sarebbe "triste" impegnarsi. Perché così staresti solo assecondando la tua passività e la tua inerzia.

Le cose che ci piacciono si scoprono spesso strada facendo, non necessariamente all'inizio.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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