Cosa succederà se continuerò a non lavorare?

Buonasera,
da qualche anno sono in cura con una psicoterapeuta ed uno psichiatra per un disturbo di personalità (Borderline) ed altri problemi.
Il problema principale di questo periodo è che non riesco a farmi venire la voglia di trovare un lavoro, o meglio, non voglio provare ansia per lavorare.
Io sono una persona molto ansiosa ed ogni novità mi spaventa.
So che posso parlarne in terapia, ma per il lavoro ho proprio un blocco, mentale e fisico.
So che dovrei creare una mia indipendenza, anche perché ho quasi 30 anni, ma è più forte di me. Ho provato pochi lavori in tutta la mia vita, ma me ne sono andata poco dopo da tutti perché non mi trovavo bene.
I miei due dottori dicono che dovrei stare più con i piedi per terra, ma io sono fatta proprio così ed è difficile cambiare.
Migliorare sì, ho già fatto tanti progressi in questi anni!
Secondo voi che tecniche potrebbero adottare i due professionisti nel caso io non cercassi un lavoro?
Lo psichiatra voleva aumentarmi di nuovo la dose di un farmaco che sto prendendo, proprio per farmi stare più coi piedi per terra e per farmi venire la motivazione per andare a lavorare, ma ho parlato con lui ed insieme abbiamo deciso di non aumentarlo per ora, per vari motivi.
Sono consapevole che così sto facendo soltanto del male a me stessa, ma vorrei sapere a cosa vado incontro terapeuticamente se continuo così, a parte che non faccio progressi e all'aumento dei farmaci.

Grazie.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.8k 579 67
Gentile utente,

lei ci mette al corrente della proposta dello psichiatra.
Ma non ci relazione riguardo alla proposta della sua psicoterapeuta.
Può chiedere alla sua psicoterapeuta di sostenerla nel corso dell'inserimento lavorativo e di aiutarla a compensare le oscillazioni dell'umore e le variabilità che caratterizzano il suo disturbo;
noi non le conosciamo ma la sua curante sì.

Riguardo alla motivazione al lavoro (".. voglia di trovare un lavoro, o meglio, non voglio provare ansia per lavorare..") ci si chiede se Lei abbia fonti sicure e permanenti di reddito (pensione, rendite, eredità, ecc.) che Le rendano possibile vivere senza lavorare.
In caso negativo occorrerà incentivare un esame di realtà.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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