Della mia infanzia ricordo solo traumi e momenti di imbarazzo

Buongiorno,

Vi scrivo perché curioso rispetto a ciò che mi ricordo della mia infanzia.

A dire il vero ricordo poco e nulla anche di periodi molto più recenti, tipo superiori e università (adesso ho 35 anni).

La cosa strana però è che in relazione al periodo da 0 a 15-16 ricordo veramente veramente nulla.
Le poche cose che ricordo sono momenti traumatici (mio non e il suo attacco di cuore il giorno del mio compleanno, il compagno di classe che in seconda o terza elementare si tira fuori il coso per mostrarmelo.
Ma anche momenti che definirei incredibilmente inutili, se osservati all’interno di tutti quegli anni.

Il momento in cui entro in sala professori alle medie, e ingenuamente saluto con un Buonasera, e una professoressa mi mette in imbarazzo rispondendomi si, e buonanotte.

Il momento in cui durante una partita di pallone (avrò avuto 9/10 anni) mi distraggo mentre mi infilo la maglia nei pantaloni, e il mister mi rimprovera.

Ricordo momenti stupidi in cui mi sono sentito in imbarazzo, tipo mio zio che mi chiama rintronato perché ci ho messo 5 minuti per capire come vestirmi per andare in montagna, e avrò avuto al massimo 6/7 anni.


Non riesco a capire perché della mia vita io ricordi solo questo.
Poco o nulla relativo a cose belle.


Ho letto che a volte dimenticare può essere un meccanismo di autodifesa.

Però in questo caso non capisco proprio quale possa essere la tattica, visto che ricordo solo cose brutte o bruttissime.


Sapreste spiegarmi come mai?

Mi piacerebbe accedere a ricordi passati, ma ho anche paura che, se si dovesse trattare di autodifesa, rischierei di aprire un vaso che forse è meglio resti chiuso.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.8k 579 67
Gentile utente,

Mi sono presa il tempo di leggere i suoi consulti, il primo dei quali risale a ben 12 anni fa.
Volevo capire se l'oggetto del consulto di oggi "Della mia infanzia ricordo solo traumi e momenti di imbarazzo" fosse una novità oppure se si innestasse su un interrogarsi già presente qui.

È proprio così. E sembrerebbe che lei abbia uno sguardo sofferente sulla vite e su quanto accade: relazione di coppia, sovrappeso e dieta, e altro.

Considerato che della infanzia ricorda solo il negativo, anche se -ovviamente- in realtà ci saranno stati anche momenti positivi,
a mai pensato di approfondire questo aspetto attraverso un percorso psicologico personale, che la aiuti a recuperare quella parte di sé, o quegli occhiali che filtrano il positivo, in modo da poter (anche) agire più efficacemente sull'oggi?
Le propongo questo perché, secondo l'approccio che io seguo e pratico, *capire* non è sufficiente per modificare la qualità di vita: occorre riuscire a *cambiare*; in questo aiuto specialistico specifico è l'ottimale.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/