Toccarsi i testicoli come routine prima di dormire. routine o patologia?

Salve, sono una ragazza di 23 anni.
Da mesi dormo con il mio ragazzo (più grande di me) che puntualmente ogni sera si tocca i testicoli fino a rilassarsi e ad addormentarsi.
A volte la sua reazione è controllata, si verifica un "gonfiore" legato alla circolazione.
Altre volte, si tocca quasi masturbandosi e si eccita.
Ne abbiamo parlato e mi ha confessato di non poterne fare a meno.
Io avverto pressione e disagio perche in cuor mio so che può sfociare in altro e in questo caso ci sarebbe troppo disagio da parte mia.
Non vorrei toglierli un gesto personale, quanto lui che controllasse la sua reazione.
Poiché lo fa ogni sera, mi sembra quasi un gesto "malato".

Vorrei un vostro parere.
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Dr. Davide Giusino Psicologo 37 4
Gentile utente,

il suo vissuto di disagio è comprensibile dinnanzi a un comportamento del suo ragazzo che può essere percepito come strano e inusuale.

In realtà, la sollecitazione tattile dei genitali da parte di soggetti maschili come strategia di rilassamento è un fenomeno più comune di quanto si possa credere. In questo senso, la incoraggio a riflettere sul peso e significato specifico dei termini "patologia" e "malato" che utilizza. In psicologia, si definisce "patologica" una condizione - schema cognitivo, emotivo o comportamentale - non soltanto particolarmente frequente o sistematicamente ricorrente, ma soprattutto invalidante; che impedisce, cioè, il sano funzionamento dell'individuo nel mondo (ad esempio, in coppia, in famiglia, a lavoro...) e ostacola il normale svolgimento delle attività dell'esistenza quotidiana. E pertanto produce sofferenza o arreca danni a se stessi (talvolta inconsapevolmente) e/o agli altri con cui ci si relaziona.

Poiché il suo ragazzo "puntualmente ogni sera si tocca i testicoli", la caratteristica di frequenza sistematica è effettivamente presente. La invito, tuttavia, a interrogarsi e valutare la portata e l'impatto di quest'abitudine nei termini "patologici" come indicati sopra. Questa riflessione potrebbe aiutarla a ridimensionare le sue preoccupazioni.

Manifesta il legittimo timore che tale abitudine possa "sfociare in altro e in questo caso ci sarebbe troppo disagio" da parte sua. Quale degenerazione teme esattamente? E per quali ragioni profonde la teme, secondo lei? Anche questi spunti possono consentirle di mettere meglio in prospettiva la questione.

In generale, praticare l'autoerotismo può essere un bisogno fisiologico anche quando si fa parte di una coppia stabile che ha rapporti sessuali regolari, senza che ciò implichi necessariamente un malessere o una disfunzione nella relazione sentimentale. Può essere una modalità dell'individuo per frequentare e conoscere il proprio corpo o per dedicarsi spazi e tempi di riconciliazione con se stesso - per inciso, il benessere proprio è propedeutico anche al benessere con il partner.

D'altra parte, incuriosisce il fatto che il suo ragazzo si ecciti e quasi si masturbi davanti a lei senza coinvolgerla nell'atto. Se da un lato questo può segnalare un senso di confidenza per cui il suo ragazzo si sente sereno ad agire in sua presenza anche comportamenti molto intimi, dall'altro bisogna rilevare che la masturbazione si può effettuare anche reciprocamente e che l'autoerotismo può essere praticato anche insieme, come momento di condivisione e mutua esplorazione fisica; mentre, da quanto riferisce, questo pare non avvenire nel suo caso. Forse il suo ragazzo tende ad escluderla? Forse lei tende ad auto-escludersi? Di nuovo, eventuali risposte ai "perché" di questa situazione - da formulare attraverso un dialogo di coppia aperto, franco e disponibile all'ascolto, e se necessario successivamente con un* psicoterapeuta di coppia professionista in carne ed ossa - possono contribuire a fare maggiore chiarezza e a raggiungere un equilibrio soddisfacente tanto per lei quanto per il suo ragazzo.

La comunicazione che ha già avviato in merito con il suo ragazzo è un passo positivo e un'importante risorsa su cui continuare a far leva per comprendere meglio cosa sta accadendo.

Rimaniamo a sua disposizione.

Cordialmente,

Dott. Davide Giusino, Psicologo | davide.giusino@libero.it
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