Come comportarsi?

Buongiorno,
sono una donna di 24 anni tornata dal Belgio (Erasmus) da un mese.
L'esperienza all'estero è stata molto intensa, in quanto ho avuto una relazione di 7 mesi - cominciata i primissimi giorni e continuata fino alla fine della permanenza - che è stata sin dall'inizio molto complicata.
Il ragazzo è più giovane di me di qualche anno, proviene da un paese con una cultura molto diversa, ha molte meno esperienze di vita ed è molto insicuro, tanto che per mesi ha continuato a negare che fossimo una coppia perché voleva appunto fare le sue esperienze da studente Erasmus.
Il punto è che tornava sempre da me, vuoi all'inizio per convenienza (lo aiutavo ad affrontare molti problemi), vuoi per affetto più avanti, e alla fine abbiamo deciso anche di vivere gli ultimi due mesi nella stessa stanza della residenza dove abbiamo passato l'Erasmus.
Io ovviamente dal primo mese di Erasmus sono stata chiarissima; all'inizio neanche io volevo relazioni, ma avendo cominciato non solo a dormire assieme, ma anche a condividere tantissimo a livello umano, ho capito che saremmo stati più che una semplice avventura.
Nei mesi abbiamo passato tanti momenti intensi e bui e onestamente mi sento anche abbastanza stupida per aver continuato, ma non riuscivamo a staccarci l'uno dall'altra.
Lui non ha mai fatto nulla con nessun'altra ragazza, ma i primi mesi ci ha provato; io solo una volta ho baciato un tizio a caso in discoteca perché pensavo che il ragazzo mi avesse tradita (presa dalla tristezza e messa in situazioni ambigue riesco a fare cose che normalmente non farei, anche se so che non vale come scusa).
Ho chiesto consiglio a tanti amici e tutti mi hanno consigliato di lasciare il ragazzo.
Dopo l'Erasmus siamo tornati ognuno nel proprio paese e sulla carta quindi non stiamo più insieme, ci sentiamo una volta a settimana e lui a intermittenza è o ancora molto romantico o molto distaccato.
Questa situazione, intuile dirlo, mi fa soffrire parecchio e mi è capitato, anche qui per tristezza, di avere contatti sessuali con un tizio conosciuto una sera (in seguito mi sono sentita pure peggio).
Con il "mio" ragazzo ci siamo videochiamati e lui mi ha detto che dopo il Belgio non riesce neanche a guardare le ragazze e io, sentendomi in colpa come non mai, ho confessato il "tradimento"... Ma si può davvero chiamare così?
Non stiamo assieme, ma lui mi dice che ha bisogno di tempo per decidere... Cosa esattamente?
Non capisco come agire.
So che gli voglio bene e che i miei sentimenti sono veri, ma se non mi dà certezze come posso stare bene?
Spero che la situazione si capisca, almeno un po', visto che è parecchio contorta anche per me! Vi ringrazio in anticipo per il vostro prezioso aiuto!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Certezze non può darne a te perché non è in grado darne innanzitutto a se stesso. Questo è ciò che si capisce dal tuo racconto. Lo hai descritto come alle prime armi, senza nessun'altra esperienza alle spalle e oltretutto proveniente da una cultura diversa dalla tua.

E come se non bastasse abitate in paesi diversi.

Direi che le caratteristiche ci sono tutte per complicare al massimo le cose.

In questi casi, a meno che non ci sia un'attrazione e un bisogno di stare insieme fortissimi, da parte di entrambi, è tutto in salita.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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