Aneurisma aorta addominale sottorenale
Salve.
Chiedo un consulto a beneficio di mio padre, 78 enne, fumatore, diabetico sotto controllo farmacologico, affetto da reflusso gastroesofageo.
Recentemente ha accusato giramenti di testa e debolezza ed a seguito di una ecografia addominale - consigliata dal medico curante che lo ha visitato - gli é stato riscontrato quanto segue (riporto solo le informazioni ove sono stati evidenziati dei problemi):
reni in sede, normali per dimensione con regolare spessore corticale per l'età. Microlitiasi bilaterale. A dx. due cisti corticali di mm. 15 e 26 ed a sx. cisti corticale di mm. 13.5. Non dilatazione delle pelvi bilateralmente. Aorta addominale ectasica (fino a 65 mm. circa) con lume vero dal diametro massimo di mm. 34 che si estende dalla porzione sotto renale (senza possibilità di evidenziare il coinvolgimento delle arterie renali) fino quasi al promontorio.
Successivamente dopo consulto con chirurgo vascolare, gli é stato prescritto TAC torace addome ed arti inferiori con mdc + ecocolordopplergrafia cardiaca.
Al riguardo non essendo stato possibile il ricovero ci siamo rivolti a centri diagnostici privati per eseguire tali accertamenti. Ma, purtroppo, é risultato positivo alla proteinura di Bence Jones. Pertanto sono stati richiesti ulteriori approfondimenti avendogli prescritto la immunofissazione urinaria delle 24 ore per la quale attendiamo l'esito per giovedì prossimo (sperando che non vi siano altri problemi nascosti tipo mieloma, neoplasie o altro del genere). Recenti analisi del sangue (che purtroppo non ho a disposizione) evidenziano leggero aumento della creatinina ed azotemia rispetto ai valori max. di riferimento e VES a 86.
A questo punto gradirei sapere:
- quali siano le condizioni per eseguire la TAC con mdc e qualora non fosse possibile, quale esame sia possibile effettuare in alternativa;
- che tipo di intervento sia possibile effettuare, cuore aperto, endoscopia o altro;
- se la chirurgia vascolare dell'ospedale Ruggi di Salerno sia idoneo nell'espletare tale tipo di intervento;
- centri specializzati nel settore nella provincia di Salerno o limitrofe (eventualmente anche Roma visto che lo scrivente vi abita vicino);
- quanto sia urgente effettuare l'intervento visto che alcune volte accusa dei dolori al fianco sx. e si stanca velocemente anche solo a camminare lentamente;
- i rischi dell'intervento chirurgico in relazione all'età e condizioni di salute;
- qualsiasi altra informazione o consiglio utile al riguardo al fine di giungere in tempi rapidi ad una decisione per evitare il peggio.
Ringrazio anticipatamente quanti vorranno dedicare tempo prezioso per fornire consigli e suggerimenti ritenuti utili alla situazione clinica descritta.
Cordialmente
Chiedo un consulto a beneficio di mio padre, 78 enne, fumatore, diabetico sotto controllo farmacologico, affetto da reflusso gastroesofageo.
Recentemente ha accusato giramenti di testa e debolezza ed a seguito di una ecografia addominale - consigliata dal medico curante che lo ha visitato - gli é stato riscontrato quanto segue (riporto solo le informazioni ove sono stati evidenziati dei problemi):
reni in sede, normali per dimensione con regolare spessore corticale per l'età. Microlitiasi bilaterale. A dx. due cisti corticali di mm. 15 e 26 ed a sx. cisti corticale di mm. 13.5. Non dilatazione delle pelvi bilateralmente. Aorta addominale ectasica (fino a 65 mm. circa) con lume vero dal diametro massimo di mm. 34 che si estende dalla porzione sotto renale (senza possibilità di evidenziare il coinvolgimento delle arterie renali) fino quasi al promontorio.
Successivamente dopo consulto con chirurgo vascolare, gli é stato prescritto TAC torace addome ed arti inferiori con mdc + ecocolordopplergrafia cardiaca.
Al riguardo non essendo stato possibile il ricovero ci siamo rivolti a centri diagnostici privati per eseguire tali accertamenti. Ma, purtroppo, é risultato positivo alla proteinura di Bence Jones. Pertanto sono stati richiesti ulteriori approfondimenti avendogli prescritto la immunofissazione urinaria delle 24 ore per la quale attendiamo l'esito per giovedì prossimo (sperando che non vi siano altri problemi nascosti tipo mieloma, neoplasie o altro del genere). Recenti analisi del sangue (che purtroppo non ho a disposizione) evidenziano leggero aumento della creatinina ed azotemia rispetto ai valori max. di riferimento e VES a 86.
A questo punto gradirei sapere:
- quali siano le condizioni per eseguire la TAC con mdc e qualora non fosse possibile, quale esame sia possibile effettuare in alternativa;
- che tipo di intervento sia possibile effettuare, cuore aperto, endoscopia o altro;
- se la chirurgia vascolare dell'ospedale Ruggi di Salerno sia idoneo nell'espletare tale tipo di intervento;
- centri specializzati nel settore nella provincia di Salerno o limitrofe (eventualmente anche Roma visto che lo scrivente vi abita vicino);
- quanto sia urgente effettuare l'intervento visto che alcune volte accusa dei dolori al fianco sx. e si stanca velocemente anche solo a camminare lentamente;
- i rischi dell'intervento chirurgico in relazione all'età e condizioni di salute;
- qualsiasi altra informazione o consiglio utile al riguardo al fine di giungere in tempi rapidi ad una decisione per evitare il peggio.
Ringrazio anticipatamente quanti vorranno dedicare tempo prezioso per fornire consigli e suggerimenti ritenuti utili alla situazione clinica descritta.
Cordialmente
[#1]
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Gentile Utente,
qualora l'esecuzione della TC fosse assolutamente controindicata, potrebbe essere presa in considerazione una angioRM (Risonanza Magnetica).
Il trattamento di un AAA non prevede né tecniche di cardiochirurgia a cuore a aperto, né endoscopie.
Le alternative sono tra un approccio chirurgico tradizionale (laparotomia) o angioradiologico (posizionamento di endoprotesi).
La scelta dipenderà da considerazioni morfologiche deducibili dalla TC o dalla RM e dalle condizioni cliniche generali del paziente.
Il posizionamento di endoprotesi richiederebbe in ogni caso la somministrazione di mezzo di contrasto.
Le regole del sito proibiscono di fornire indicazioni su centri o singoli professionisti.
Una sintomatologia riferibile alla presenza dell'AAA consiglierebbe di affrontare il probelma in tempi brevi.
L'intervento chirurgico eseguito in condizioni di elezione è di gran lunga meno rischioso di un eventuale approccio in condizioni di emergenza (fissurazione, rottura).
Gentile Utente,
qualora l'esecuzione della TC fosse assolutamente controindicata, potrebbe essere presa in considerazione una angioRM (Risonanza Magnetica).
Il trattamento di un AAA non prevede né tecniche di cardiochirurgia a cuore a aperto, né endoscopie.
Le alternative sono tra un approccio chirurgico tradizionale (laparotomia) o angioradiologico (posizionamento di endoprotesi).
La scelta dipenderà da considerazioni morfologiche deducibili dalla TC o dalla RM e dalle condizioni cliniche generali del paziente.
Il posizionamento di endoprotesi richiederebbe in ogni caso la somministrazione di mezzo di contrasto.
Le regole del sito proibiscono di fornire indicazioni su centri o singoli professionisti.
Una sintomatologia riferibile alla presenza dell'AAA consiglierebbe di affrontare il probelma in tempi brevi.
L'intervento chirurgico eseguito in condizioni di elezione è di gran lunga meno rischioso di un eventuale approccio in condizioni di emergenza (fissurazione, rottura).
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
[#2]
Utente
Gentile Dottore la ringrazio molto per la cortese e celere risposta.
Mi permetto di chiederle altresì, in base alla sua esperienza, se alla positività del Bence Jones conseguono anche valori alterati dell'immunofissazione urinaria tali da non poter eseguire la TAC con mdc.
In caso di "intolleranza" al mdc, se così può essere definita, ci sono dei rimedi, ad esempio delle cure preventive con cortisone/antistaminico ad esempio.
Insomma, l'impossibilità ad eseguire la TAC con mdc, significherebbe allungare ulteriormente io tempi di esecuzione dell'intervento chirurgico.
Per ultimo, volevo comunicare che dall'esame dell'ecocolor doppler cardiaco eseguito questo pomeriggio non sono emersi problemi di alcun genere.
Ringrazio molto per le informazioni che verranno fornite.
Cordialità
Mi permetto di chiederle altresì, in base alla sua esperienza, se alla positività del Bence Jones conseguono anche valori alterati dell'immunofissazione urinaria tali da non poter eseguire la TAC con mdc.
In caso di "intolleranza" al mdc, se così può essere definita, ci sono dei rimedi, ad esempio delle cure preventive con cortisone/antistaminico ad esempio.
Insomma, l'impossibilità ad eseguire la TAC con mdc, significherebbe allungare ulteriormente io tempi di esecuzione dell'intervento chirurgico.
Per ultimo, volevo comunicare che dall'esame dell'ecocolor doppler cardiaco eseguito questo pomeriggio non sono emersi problemi di alcun genere.
Ringrazio molto per le informazioni che verranno fornite.
Cordialità
[#3]
Utente
Finalmente oggi abbiamo ritirato la TAC e di seguito riporto il referto:
"'l'esame angio TAC dell'aorta estesa dal tratto addominale fino alle arterie femorali eseguito senza somministrazione di mdc iodato i.v., Low Dose, con tecnica trifasica e con ricostruzioni elettroniche e coronale, ha mostrato:
dilatazione aneurismatica dell’aorta addominale sottorenale (diametro 62 x 61 mm.) con falda trombotica (lume vero 39 x 31 mm.), che si estende per cm. 13 fino al carrefour.
Ectasia delle arterie iliache comuni.
Marcati segni di aortosclerosi che si estende diffusamente fino all’asse iliaco-femorale.
Regolare calibro delle arterie femorali.
Fegato in sede, di dimensioni morfologia e densità regolare.
Non dilatate le vie biliari.
Colicisti distesa, a pareti ispessite, con apprezzabilità di due piccole formazioni non dissociabili dalla verosimile natura adenomiomatosica, a contenuto omogeneo.
Pancreas morfo-volumetricamente nei limiti senza estasia del Wirsung.
Surreni nei limiti.
Milza nella norma.
Reni in sede di dimensione e spessore parenchima regolare con regolare funzionalità escretoria se con formazioni cistiche corticali renali, la maggiore a destra di 26 mm.
A questo punto gradirei sapere sulla base delle vostre esperienze quale tipo di intervento si potrebbe prospettare laparotomia o endoprotesi, anche per una maggiore garanzia ed affidabilità per il futuro.
Quanto sia urgente procedere con intervento, qualsiasi esso sia, considerando i tempi tecnici per le aziende specializzate per la fornitura della protesi. Ho l’impressione che il nostro chirurgo vascolare di fiducia stia perdendo molto tempo. Infatti ha preso il CD ROM della TAC dicendo che lo avrebbe inviato alle ditte produttrici delle protesi per capire se fosse possibile eseguire l'intervento in laparotomia o endoprotesi e poi ci avrebbe fatto sapere.
Se vi siano problemi di altra natura ad altri organi visto che sono riportati termini medici poco comprensibili.
Ultima domanda, ma quando ha fatto la TAC gli hanno messo un lavaggio con il liquido di contrasto (infatti solo dopo tanti accertamenti sul sangue, urine, ecg, ci hanno consentito di fare la TAC), ma adesso dicono che l'hanno fatta senza mdc. Come sia possibile una cosa del genere ? C'era o non c'era il liquido di contrasto ? Anche per capire se potrà poi fare l'intervento chirurgico con endoprotesi.
Qualsiasi altro suggerimento e consiglio ritenuto utile al riguardo.
Grazie infinite per le vostre risposte, cogliendo la circostanza per augurarvi una serena Santa Pasqua.
"'l'esame angio TAC dell'aorta estesa dal tratto addominale fino alle arterie femorali eseguito senza somministrazione di mdc iodato i.v., Low Dose, con tecnica trifasica e con ricostruzioni elettroniche e coronale, ha mostrato:
dilatazione aneurismatica dell’aorta addominale sottorenale (diametro 62 x 61 mm.) con falda trombotica (lume vero 39 x 31 mm.), che si estende per cm. 13 fino al carrefour.
Ectasia delle arterie iliache comuni.
Marcati segni di aortosclerosi che si estende diffusamente fino all’asse iliaco-femorale.
Regolare calibro delle arterie femorali.
Fegato in sede, di dimensioni morfologia e densità regolare.
Non dilatate le vie biliari.
Colicisti distesa, a pareti ispessite, con apprezzabilità di due piccole formazioni non dissociabili dalla verosimile natura adenomiomatosica, a contenuto omogeneo.
Pancreas morfo-volumetricamente nei limiti senza estasia del Wirsung.
Surreni nei limiti.
Milza nella norma.
Reni in sede di dimensione e spessore parenchima regolare con regolare funzionalità escretoria se con formazioni cistiche corticali renali, la maggiore a destra di 26 mm.
A questo punto gradirei sapere sulla base delle vostre esperienze quale tipo di intervento si potrebbe prospettare laparotomia o endoprotesi, anche per una maggiore garanzia ed affidabilità per il futuro.
Quanto sia urgente procedere con intervento, qualsiasi esso sia, considerando i tempi tecnici per le aziende specializzate per la fornitura della protesi. Ho l’impressione che il nostro chirurgo vascolare di fiducia stia perdendo molto tempo. Infatti ha preso il CD ROM della TAC dicendo che lo avrebbe inviato alle ditte produttrici delle protesi per capire se fosse possibile eseguire l'intervento in laparotomia o endoprotesi e poi ci avrebbe fatto sapere.
Se vi siano problemi di altra natura ad altri organi visto che sono riportati termini medici poco comprensibili.
Ultima domanda, ma quando ha fatto la TAC gli hanno messo un lavaggio con il liquido di contrasto (infatti solo dopo tanti accertamenti sul sangue, urine, ecg, ci hanno consentito di fare la TAC), ma adesso dicono che l'hanno fatta senza mdc. Come sia possibile una cosa del genere ? C'era o non c'era il liquido di contrasto ? Anche per capire se potrà poi fare l'intervento chirurgico con endoprotesi.
Qualsiasi altro suggerimento e consiglio ritenuto utile al riguardo.
Grazie infinite per le vostre risposte, cogliendo la circostanza per augurarvi una serena Santa Pasqua.
[#5]
Utente
Salve.
Mi ritrovo adesso a scrivere - tristemente purtroppo - che l'11.5.2015 mio padre é stato operato all'aorta toracica in endoscopia e nel corso dell'intervento é stato colpito da una forte ischemia al lato destro dell'emisfero cerebrale, motivo per il quale a tutt'oggi si trova ricoverato in stroke unit della neurologia in stato quasi vegetativo (non parla, non mangia né beve, paralizzato per tutto il lato sx. del corpo, etc.). Insomma una situazione davvero inaspettata, spiacevole e dolorosissima, per lui e tutta la famiglia che, pensando di aiutarlo a risolvere un problema serio (aneurisma aorta toracica ed addominale) si trova adesso in uno stato invalidante di disagio notevole se non addirittura rischia per la propria vita. Adesso io vorrei sapere da quanti si troveranno a leggere questo post,medici, specialisti del settore o lettori comuni, quanto siano frequenti questi "rischi connessi all'intervento", oppure vi siano state delle manovre sbagliate o superficiali e negligenti in sala operatoria. Sono state fatte tutte le valutazioni necessarie rischio/beneficio dell'intervento anche in virtù del fatto che proprio il lato dell'emisfero cerebrale colpito quello dx. aveva una stenosi alla carotide del 60%? Purtroppo non mi capacito che mio padre é entrato con i suoi piedi in ospedale ed adesso ne debba uscire con l'ambulanza o ancora peggio. Firmare il consenso informato ove vengono elencati una infinità di rischi, tipo il bugiardino dell'aspirina o altri medicinali di uso comune, non credo che voglia significare firmare il consenso ad essere condannati a morte !!!!
L'equipe medica riferisce che la protesi per la riparazione dell'aneurisma é andata bene ("intervento perfettamente riuscito", solo quella purtroppo ...) ma che probabilmente nel corso dell'intervento vi siano state delle problematiche che hanno causato l'ischemia causato dal distacco di qualche pezzo di placca aneurismatica, oppure del sangue coagulato, oppure ancora la pressione troppo bassa abbia fatto affluire meno sangue al cervello, oppure ancora il valore della coagulazione del sangue INR troppo basso.
I medici dicono che sono dispiaciuti, che sono rammaricati,che sono rischi che possono accadere: ma io di tutte queste belle parole quando guardo mio padre che continua ad aver gli occhi chiusi in un costante stato soporoso dal quale non saprò se mai si risveglierà non mi bastano a capire ed a capacitarmi di quanto accaduto. Se avessi saputo che fosse accaduto tutto questo casino, allora avrei preferito che si tenesse l'aneurisma all'aorta fino a quando qualcuno da lassù decidesse di porre "fine" alla sua vita.
Perdonatemi per lo sfogo ma sono davvero amareggiato ed arrabbiato, tutto ciò non doveva succedere, non doveva andare così, purtroppo ......
Qualora lo riteniate opportuno, potete anche scrivermi in privato.
Grazie per avermi ascoltato e per le vostre eventuali risposte.
Mi ritrovo adesso a scrivere - tristemente purtroppo - che l'11.5.2015 mio padre é stato operato all'aorta toracica in endoscopia e nel corso dell'intervento é stato colpito da una forte ischemia al lato destro dell'emisfero cerebrale, motivo per il quale a tutt'oggi si trova ricoverato in stroke unit della neurologia in stato quasi vegetativo (non parla, non mangia né beve, paralizzato per tutto il lato sx. del corpo, etc.). Insomma una situazione davvero inaspettata, spiacevole e dolorosissima, per lui e tutta la famiglia che, pensando di aiutarlo a risolvere un problema serio (aneurisma aorta toracica ed addominale) si trova adesso in uno stato invalidante di disagio notevole se non addirittura rischia per la propria vita. Adesso io vorrei sapere da quanti si troveranno a leggere questo post,medici, specialisti del settore o lettori comuni, quanto siano frequenti questi "rischi connessi all'intervento", oppure vi siano state delle manovre sbagliate o superficiali e negligenti in sala operatoria. Sono state fatte tutte le valutazioni necessarie rischio/beneficio dell'intervento anche in virtù del fatto che proprio il lato dell'emisfero cerebrale colpito quello dx. aveva una stenosi alla carotide del 60%? Purtroppo non mi capacito che mio padre é entrato con i suoi piedi in ospedale ed adesso ne debba uscire con l'ambulanza o ancora peggio. Firmare il consenso informato ove vengono elencati una infinità di rischi, tipo il bugiardino dell'aspirina o altri medicinali di uso comune, non credo che voglia significare firmare il consenso ad essere condannati a morte !!!!
L'equipe medica riferisce che la protesi per la riparazione dell'aneurisma é andata bene ("intervento perfettamente riuscito", solo quella purtroppo ...) ma che probabilmente nel corso dell'intervento vi siano state delle problematiche che hanno causato l'ischemia causato dal distacco di qualche pezzo di placca aneurismatica, oppure del sangue coagulato, oppure ancora la pressione troppo bassa abbia fatto affluire meno sangue al cervello, oppure ancora il valore della coagulazione del sangue INR troppo basso.
I medici dicono che sono dispiaciuti, che sono rammaricati,che sono rischi che possono accadere: ma io di tutte queste belle parole quando guardo mio padre che continua ad aver gli occhi chiusi in un costante stato soporoso dal quale non saprò se mai si risveglierà non mi bastano a capire ed a capacitarmi di quanto accaduto. Se avessi saputo che fosse accaduto tutto questo casino, allora avrei preferito che si tenesse l'aneurisma all'aorta fino a quando qualcuno da lassù decidesse di porre "fine" alla sua vita.
Perdonatemi per lo sfogo ma sono davvero amareggiato ed arrabbiato, tutto ciò non doveva succedere, non doveva andare così, purtroppo ......
Qualora lo riteniate opportuno, potete anche scrivermi in privato.
Grazie per avermi ascoltato e per le vostre eventuali risposte.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.4k visite dal 23/03/2015.
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Approfondimento su Reflusso gastroesofageo
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