Artrite reattiva cronicizzata, strani avvenimenti

Gentili dottori,

paziente maschio, 28 anni, celiaco, in buona salute generale.

Circa 6 anni fa mi veniva diagnosticata, a seguito di bronchite con febbre alta dattilite e vari dolori articolari, un’artrite reattiva.

Emocromo nella norma, anche ves e pcr, profilo immunologico negativo così come anche HLA B27, ma da rm bacino risultava versamento articolare ed edema intraspongioso.

A distanza di 3 anni, in cui sono stato bene seguendo solo una terapia di celebrex e pantoprazolo, ogni qual volta che subentra il periodo invernale mi viene dattilite allo stesso dito da cui tutto è partito, e poco dopo successiva febbricola, dolori migranti generali, e spesso influenza.

Ogni anno è questo il ciclo: dattilite ai primi freddi - infezione virale o batterica - apparente guarigione - periodo di benessere.

A seguito visita reumatologica mi viene diagnosticata artrite reattiva cronicizzata in spondiloartrite sieronegativa ma non grave tale da iniziare una terapia biologica.

Terapia quindi sintomatica di celebrex al bisogno.

Ho tanti dubbi dottori.

-Perchè durante l’anno sto bene e non ho alcun tipo di dolore nè astenia?

-Perchè la dattilite è l’unico reperto diagnostico utilizzabile dal medico?

-La RMN bacino, ripetuta a distanza di anni, ora è negativa.
Se l’artrite sieronegativa è una patologica cronica, com’è possibile che ora non ci sia nè versamento nè edema senza cura?

-Quale correlazione tra riattivazione della malattia e infezioni batteriche e virali?


Vi chiedo questo, perchè vorrei star bene ed avere una terapia con una diagnosi chiara.


Vi ringrazio della disponibilità.
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Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
Gentile utente,

Sarebbe opportuno poterla visitare e raccogliere la sua storia clinica in maniera approfondita, cose che purtroppo una valutazione telematica non ci consente di fare.

Detto questo, l’artrite reattiva può effettivamente cronicizzare (di solito avviene nel paziente HLA-B27 positivo, ma può succedere anche se negativo) e divenire un’artrite cronica. Nosologicamente, l’artrite reattiva fa parte di quel gruppo di artropatie infiammatorie croniche note come spondiloartriti sieronegative , di cui fanno parte, oltre all’artrite reattiva, anche l’artrite psoriasica, enteropatica e le spondiloartriti assiali radiografica e non radiografica. Sono raggruppate in questa unica famiglia perché tendono a presentare caratteristiche simili, tra cui la sacroileite e le dattiliti (ma anche l’artrite periferica, le entesiti, le uveiti, la psoriasi e l’infiammazione intestinale).

Come tutte le artriti croniche, possono seguire un andamento recidivante-remittente , ovvero avere (anche lunghi) periodi di quiescenza, quindi riacutizzarsi, spesso proprio a seguito di infezioni batteriche o virali.

La prima linea di trattamento è effettivamente quella dei FANS (tra cui il celecoxib), che hanno anche dimostrato di essere in grado di ridurre l’infiammazione osservabile in RM alle sacroiliache: quindi lei una terapia per la spondiloartrite l’ha effettivamente fatta.

Rimango a disposizione in caso di ulteriori dubbi.

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dottore,

la ringrazio infinitamente per la risposta.
Mi permetto di disturbarla nuovamente per chiarire un ultimo dubbio.
Nella sua esperienza, un’artrite sieronegativa, con sintomatologia lieve come la mia, ammesso il fatto che possa o meno peggiorare nel corso degli anni, permette di avere una normale qualità della vita?
Secondo Lei il farmaco biologico in futuro sarà necessario al fine di controllarne l’evoluzione, o potrebbe rimanere così?

La ringrazio ancora della disponibilità.
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Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
Assolutamente sì, una artrite sieronegativa, soprattutto nel 2023, consente di avere una vita del tutto normale e anzi, l’obiettivo del trattamento deve essere proprio questo.

La malattia potrebbe rimanere così, e non richiedere l’utilizzo di un farmaco biologico in futuro.

[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio del cortese riscontro Dottore, è stato molto gentile.

Un cordiale saluto e buon lavoro.
[#5]
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Utente
Utente
Gentilissimo Dottore,
mi perdoni se approfitto della sua gentilezza per porle un altro quesito in merito alla mia situazione che sta peggiorando, in attesa di un nuovo consulto reumatologico.
I dolori sono tornati, e con essi anche prurito e dermatite (non si tratta di psoriasi, almeno a seguito visita del mio curante) ma sono molto diffusi, non sono localizzati in un solo punto.
L’ultima visita reumatologica, asseriva:
L'esame obiettivo e l'ecografia muscoloscheletrica non hanno messo in evidenza segni di flogosi articolare e/o tendinea in atto. Si segnala unicamente la presenza di una lieve borsite subdeltoidea e la positività del test per l'impingement superiore a livello della spalla destra.
Gli elementi attualmente valutabili appaiono riconducibili nel contesto delle manifestazioni satelliti della celiachia. La familiarità per psoriasi giustifica, tuttavia, un vigile monitoraggio clinico, non potendosi escludere una futura sovrapposizione di manifestazioni a carattere infiammatorio correlate alla dermatosi.
Attualmente, non vi sono le condizioni per attuare un approccio farmacologico "aggressivo" dal momento che non si rilevano espressioni cliniche, ecografiche e laboratoristiche indicative di una artrite "attiva".
Il tutto si colloca sullo sfondo di un chiaro terreno fibromialgico con presenza di numerosi tender points miofasciali che presentano una risposta iperalgica alla minima pressione.

Secondo lei potrebbe trattarsi di fibromialgia, di artrite, o dell’insieme delle due condizioni, nei limiti del consulto a distanza?

La ringrazio della sua cortese disponibilità.

Un cordiale saluto.
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Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
Gentile utente,

Dal referto sia clinico ed ecografico del collega specialista, al momento sembra prevalere il quadro fibromialgico, sebbene artrite e fibromialgia possano frequentemente associarsi.

Un saluto cordiale

[#7]
dopo
Utente
Utente
Egregio Dottore,
grazie per il suo cortese riscontro.
Mi sono interfacciato con il reumatologo che mi ha in cura, la terapia prescrittami è la seguente:
-sulfasalazina 1cp da aumentare posologia ogni settimana fino a 4cp al giorno.
-peamag 1200 una al giorno
-celebrex al bisogno.

Vorrei gentilmente permettermi di chiederle, in merito alla sulfasalazina:

-Agisce sulla patologia assiale? So che è indicato per artrite periferica, ma essendo celiaco ed avendo un’attività di malattia modesta mi è stata suggerita questa cura perchè non ancora idoneo al biologico.

-Ho dimenticato di chiedere al dottore se in caso di infezioni virali o batteriche (anche un’influenza) devo staccare il farmaco? E ad avvenuta guarigione posso riprendere la dose abituale o riprenderla gradualmente?

-Si tratta di una terapia che va protratta a vita? Anche in caso di remissione?

La ringrazio e mi perdoni se l’ho disturbata ancora.
Un cordiale saluto.
[#8]
Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
Gentile utente,

Premetto che, in caso di dubbi (assolutamente leciti), il mio consiglio è quello di interfacciarsi sempre con il proprio reumatologo, che conosce la sua storia e con cui si è instaurato un rapporto di fiducia.

Detto questo, le rispondo per punti:
- la sulfasalazina non funziona sul coinvolgimento assiale;
- in caso di banali infezioni non c’è bisogno di sospenderla; in caso di sospensione, può essere ripresa alla dose massimale senza necessità di aumento progressivo della dose;
- la sospensione del farmaco in caso di remissione sostenuta è una pratica che ancora non è stata studiata, soprattutto nelle spondiloartriti (qualche dato in più è invece disponibile per l’artrite reumatoide). In ogni caso, sulla base delle caratteristiche cliniche e altre malattie del paziente, col proprio reumatologo si può concordare assolutamente circa la sospensione del farmaco.

Un saluto cordiale

[#9]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio del gentilissimo riscontro Dottore.
È un mondo nuovo per me e sto cercando di capirne il più possibile per porre in essere le domande giuste al prossimo colloquio con lo specialista.
Mi chiedo, da ignorante , se la sulfasalazina non ha effetto terapeutico sul coinvolgimento assiale, l’unico modo per mandare in remissione la patologia è utilizzare il metrotrexato e farmaci biotecnologici? O ciò è possibile anche solo con terapia fans?
Mi trovo in una fase precoce della parologia e non vorrei perdere la possibilità di agire subito con i corretti farmaci, al fine di avere una prognosi e qualità di vita migliore.
Come sempre, grazie.
[#10]
Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
Gentile,

È più che normale avere dei dubbi. Sul coinvolgimento assiale funzionano gli antinfiammatori non steroidei (ad es. ibuprofene), che sono la prima linea di trattamento, oppure alcuni farmaci biologici. Né il metotrexate né la salazopirina funzionano.

[#11]
dopo
Utente
Utente
Grazie ancora del riscontro gentile Dottore.
Per caso riceve anche privatamente, è possibile prenotare una visita con Lei?
Ho cercato su internet ma non trovo infirmazioni a riguardo.
Potrei in futuro organizzarmi per prendere dei giorni di ferie e venire a visita privata.
Grazie mille di cuore.
Cordiali saluti
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Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
Gentile,

Sì, visito anche privatamente, ma non sarebbe né corretto né etico farmi pubblicità qui ;)

Resto a disposizione

[#13]
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Utente
Utente
Gentilissimo Dottore buongiorno,
perdoni nuovamente il disturbo.
Ho effettuato rm bacino con il seguente risultato, ho le idee sempre più confuse, potrebbe cortesemente darmi un suo parere, grazie mille.

889411
RMN BACINO (ANCA DX E SN)
Referto
Viene eseguito un esame del bacino per lo studio delle articolazioni coxo-femorali senza somministrazione di mezzo di contrasto endovena.
Regolare la morfologia delle articolazioni coxo-femorali con teste femorali eomorfici senza alterazioni dei profili dei colli femorali e spazio articolare conservato.
Nei limiti della metodica non si apprezzano alterazioni delle fibrocartilagini acetabolari .
Non significative alterazioni delle componenti ossee esaminate. In particolare non evidenti segni di tipo
algodistrofico
Si segnala solo una piccola area sottocorticale sul versante anteriore della testa femorale dx di10 mm apparenetmente riferibile a riassorbimento cistico subcondrale, ma la presenz adi nucleo centrale iperintenso
nelle T2 pesate non può far escludere un osteoma osteoide
Minimo versamento, fisiologico, endoarticolare d'ambo i lati.
Le articolazioni sacro-iliache non mostrano significative alterazioni di segnale di tipo erosivo degenerativo artrosico, ma solo una minima iperintensità di segnale periarticolare a sx
Nella norma le restanti formazioni miotendinee della regione esaminata.
(Pag. 1/1)
[#14]
Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
Gentile,

La RMN del bacino è negativa per sacro-ileite, ovvero per la presenza di alterazioni infiammatorie suggestive per spondiloartrite. Dalla RMN emerge un possibile osteoma osteoide: niente di preoccupante, ma possibile causa di dolore (che tra l’altro risponde bene alla terapia con anti-infiammatori).

A questo punto, le consiglierei di consultare un ortopedico per capire se fossero necessari ulteriori accertamenti.

Cordiali saluti

[#15]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio Dottore, gentilissimo come sempre.

Quindi è possibile che la mia sintomatologia in tutti questi anni non sia stata causata da una spondiloartrite, ma dall’osteoma osteoide? Può dare reumatismi questi tipo di patologia?
[#16]
Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
Sicuramente può dare dolore, che mima un dolore di tipo infiammatorio (presente alla notte, responsivo agli antinfiammatori).

[#17]
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Utente
Utente
La ringrazio ancora Dottore.

Secondo Lei questo referto può escludere una forma artritica o può essere necessario approfondire ulteriormente sul versante reumatologico?
Glielo chiedo perchè sto facendo una terapia per spondiloartrite e non capisco a questo punto a quale specialista rivolgermi..
Grazie ancora.
[#18]
Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
Da questo referto non emergono segni suggestivi per spondiloartrite in fase attiva. Certo è che la diagnosi di spondiloartrite non è solo radiologica, ma si basa sul dato clinico, degli esami di laboratorio e così via.

[#19]
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Utente
Utente
Grazie ancora Dottore, ho preso appuntamento sia con ortopedico che reumatologo la aggiornerò se ha piacere.

Un caro saluto
[#20]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dottore buon pomeriggio,
ho parlato con il reumatologo al telefono mi ha parlato di dolori di natura meccanica non correlati alla spondiloartrite, sinceramente sono sempre più confuso.
Le posso gentilmente chiedere, nella sua esperienza clinica, in caso di indici di infiammazione negativi anche durante fasi attive , rm dubbia per sacroileite infiammatoria ed HLA B27 negativo, quali altri esami possono essere utili per formulare una precisa diagnosi di spondiloartrite?
Una rmn lombosacrale?
La ringrazio come sempre.
[#21]
Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
Buonasera,

In caso di indici di infiammazione negativi, RMN negativa ed HLA-B27 negativo, la diagnosi di spondiloartrite assiale è altamente improbabile; non esistono altri esami più specifici.

Cordiali saluti

[#22]
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Utente
Utente
Gentile Dottore grazie nuovamente del riscontro.
Sembra che la risonanza non sia stata fatta con lo studio delle sacro-illiache per errore del medico, o almeno così mi è stato detto, quindi, di ripeterla.
Eccetto questa situazione, le volevo cortesemente chiedere se nel quadro di spondiloartrite è normale avere dei forti bruciori alle gambe ed ai glutei specialmente a riposo dopo aver camminato, che superano di gran lunga i dolori articolari in sè.
Cerco di spiegarmi meglio: sembra si tratti di dolore neuropatico, che a seguito assunzione di 2 compresse di celebrex non varia d’intensità.
È possibile?
La ringrazio come sempre della sua infinita pazienza.
[#23]
Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
Buongiorno,

No, il bruciore da lei riferito non è tipico di una spondiloartrite.

Cordiali saluti

[#24]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dottore,

anzitutto volevo farle i miei più sentiti auguri di Natale e ringraziarla per tutte le delucidazioni fornite.

Mi è sorto un dubbio, osservando una rx della colonna dello scorso anno, e vorrei cortesemente chiederle se non vi è nessuna correlazione o se un referto del genere può rappresentare una possibile causa di sacroileite meccanica:

RX COLONNA VERTEBRALE COMPLETA
Lievissima curvatura scoliotica sinistro concava del tratto dorsale.
Sopralivellamento a destra della bisiliaca e dell'inter scapolo-omerale
Rettilineizzazione della fisiologica lordosi cervicale e accentuazione della cifosi dorsale.

La ringrazio come sempre e le faccio ancora tanti auguri.
Cordialmente.
[#25]
Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
Gentile,

No. Non vi sono segni suggestivi.

Cordiali saluti

[#26]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dottore,

grazie ancora del riscontro e buon anno.
La sintomatologia prosegue ed ho prenotato una visita per chiarire meglio le cause.
Secondo Lei una risonanza lombo-sacrale può essere utile nell’approfondimento diagnostico e rivelare infiammazione oltre la rm del bacino o solitamente non si utilizza?
[#27]
Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
Dipende dalla sede del sintomo.

Saluti

[#28]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,

le sedi del sintomo sono il plesso lombare e le anche, con sensazione di disestesia di tipo urente
[#29]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dottore buonasera,

Volevo solo aggiornarla in merito, attualmente è stata confermata la diagnosi di spondiloartrite e sono in attesa di visita per programmare la terapia.
Volevo chiederle un suggerimento in attesa della visita.
La lombalgia va e viene, ma è persistente un dolore ai glutei quando sono seduto, è come se il muscolo fosse contratto , ho notato che il movimento migliora al momento la sintomatologia ma la peggiora quando mi siedo nuovamente. Quando sono steso non ho dolori.
Secondo lei alla luce della risonanza negativa è comunque indice di sacroileite o è possibile si tratti di una condizione a sè stante, fibromialgica o di natura ortopedica?
Non ho notato particolari miglioramenti con fans.
La ringrazio personalmente e come sempre per avermi seguito in questo percorso e per il suo eccellente servizio su questa piattaforma, con la speranza che con una terapia biologica le cose vadano per il meglio.
Un cordiale saluto
[#30]
Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
Come già detto, senza poterla visitare non posso esprimermi ulteriormente. Le chiederei di esporre i suoi dubbi al suo reumatologo, perché da parte mia a distanza non riesco ad aiutarla ulteriormente.

Saluti

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