Adenosi e papillomatosi con esame istologico incerto

Ho 37 anni e quest'anno, eseguendo degli esami di routine al seno, propedeutici ad una intervento di fecondazione assistita, mi è stato riscontrato un nodulo di cm. 0,6, che era già stato evidenziato da precedenti ecografie fatte fin dal 2009, quando aveva dimensioni leggermente inferori (cm. 0,4). Su consiglio del medico specialista, ho proceduto anche a fare una mammografia, che non ha dato alcun esito, ed un esame istologico, che ha dato il seguente esito: "cinque frustoli e microfrustoli di tessuto mammario provenienti da area di adenosi con aspetti di papillomatosi. Categoria diagnostica microistologica: B3 (Lesione con incerta interpretazione e con incerto potenziale di malignità)".
Dato l'esito incerto, mi è stato consigliato di procedere a fare un ulteriore biopsia escissionale con mammotome ecografico. In seguito a questo ulteriore esame, il senologo mi ha diagnosticato in modo definitivo una "adenosi e papillomatosi alla mammella destra" e, poiché anche questo ulteriore esame istologico ha evidenziato "la natura policlonale delle proliferazioni epiteliali" ed ha confermato l'esito incerto del precedente esame (con analoga diagnosi B3), mi ha consigliato di procedere ad effettuare intervento chirurgico di segmentectomia con centraggio. Premetto che non ho famigliarità per i tumori al seno, però negli scorsi tre anni ho fatto cinque interventi di fecondazione assistita, con relative cure ormonali. Ovviamente la situzione mi crea molta apprensione, quindi vi chiedo: qual è il vostro parere sulla mia situazione e quali rischi corro? E' bene procedere ad effettuare un ulteriore intervento chirurgico? E' consigliabile fare in futuro ulteriori interventi di fecondazione? In attesa di un cortese riscontro, vi ringrazio.

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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Sin qui quanto biopsiato è benigno e quindi la sua preoccupazione è ingiustificata . Non è facilmente comprensibile a distanza il criterio di radicalità come sia stato valutato.
Precauzionalmente una radicalizzazione chirurgica, intervento non complesso, forse è consigliabile.
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Utente
Utente
La ringrazio molto per la sua cortesia e disponibilità. La sua risposta mi tranquillizza, e quindi approfitto anche per chiederle se lei crede opportuno che io faccia la radicalizzazione chirurgica in funzione di eventuali interventi di fecondazione assisitita, oppure è consigliabile a prescindere da questo? Le cure ormonali legate alla fecondazione assistita aumentano i rischi di patolgie al seno, e quindi sono da evitare nella mia situazione? In relazione alle due biopsie effettuate, vorrei fornirle qualche informazione aggiuntiva. Sono state effettuate inizialmente, in data 28/02/2012, su un campione asportato attarverso intervento di "tru cut" (con diagnosi indicata nel precedente msg) e poi, in data 16/03/2012, sull'intero nodulo, totalmente asportato nel secondo intervento. In questa seconda biopsia, nella diagnosi hanno scritto: Sei frustoli di tessuto mammario prevalentemente fibroadiposo in cui si repertano adenosi e residua paillomatosi. Le indagini di morfologia molecolare con immunoistochimica con CK5, p63 e CD10 hanno evidenziato la natura "policlonale" delle proliferazioni epiteliali. Il reperto conferma la diagnosi formulata. Categoria diagnostica microistologica: B3. (Lesione con incerta interpretazione ed incerto potenziale di malignità).
Sulla base di queste due biopsie, il senologo mi ha consigliato di procedere alla radicalizzazione. La ringrazio e la saluto cordialmente.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Io farei la radicalizazzione precauzionalmente e a maggior ragione se fossero programmate stimolazioni ormonali.
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