Microcalcificazioni: bisogna preoccuparsi?
Gentili dottori,
la domanda non riguarda me personalmente ma mia madre, di 52 anni.
Stamane ha ritirato la mammografia eseguita circa una settimana fa, e diversamente da quella eseguita nel settembre del 2007, le sono state riscontrate delle microcalcificazioni. Ma andiamo un po' indietro, cioè alla mammografia precedente a questa, che dice:
"Seno in involuzione fibro-adiposa nel cui contesto non si apprezzano lesioni sospette in senso eteroformativo. Il quadro mammografico è sovrapponibile al precedente esame portato in visione eseguito nel 2005" (25 settembre 2007)
Ecco il referto dell'attuale mammografia:
"Struttura mammaria involuta. Non si apprezzano lesioni focali atipiche. Microcalcificazioni regolari a destra" (Marzo 2009)
Bisogna preoccuparsi? Vi chiedo gentilmente di avere la pazienza di rispondere, benchè sono coscientissima che qui non si possono fare diagnosi, ma al massimo indicazioni.
Cordialissimi saluti,
Una figlia preoccupata...
la domanda non riguarda me personalmente ma mia madre, di 52 anni.
Stamane ha ritirato la mammografia eseguita circa una settimana fa, e diversamente da quella eseguita nel settembre del 2007, le sono state riscontrate delle microcalcificazioni. Ma andiamo un po' indietro, cioè alla mammografia precedente a questa, che dice:
"Seno in involuzione fibro-adiposa nel cui contesto non si apprezzano lesioni sospette in senso eteroformativo. Il quadro mammografico è sovrapponibile al precedente esame portato in visione eseguito nel 2005" (25 settembre 2007)
Ecco il referto dell'attuale mammografia:
"Struttura mammaria involuta. Non si apprezzano lesioni focali atipiche. Microcalcificazioni regolari a destra" (Marzo 2009)
Bisogna preoccuparsi? Vi chiedo gentilmente di avere la pazienza di rispondere, benchè sono coscientissima che qui non si possono fare diagnosi, ma al massimo indicazioni.
Cordialissimi saluti,
Una figlia preoccupata...
[#1]
Gentile utente,
in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute
da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc)
sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
Anche se non è precisato ma le sue calcificazioni sono verosimilmente benigne e pertanto non necessitano di ulteriori approfondimenti diagnostici ma solo di un monitoraggio strumentale
Cordiali saluti
in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute
da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc)
sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
Anche se non è precisato ma le sue calcificazioni sono verosimilmente benigne e pertanto non necessitano di ulteriori approfondimenti diagnostici ma solo di un monitoraggio strumentale
Cordiali saluti
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.7k visite dal 16/03/2009.
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