Calcificazioni retroareolari bilaterali

Oggi mia moglie, 40enne, ha effettuato il primo controllo mammografico.
Il risultato è stato un pò "interlocutorio" e vorremmo, cortesemente, dei chiarimenti.
Di seguito riporto il testo dei referti:

VISITA SENOLOGICA
Cute e capezzoli regolari
Non secrezioni
Non elementi nodulari


ECOGRAFIA
Struttura mammaria densa
Lacune anecogene da riferire a cisti multiple bilaterali anche a grappolo
Non lesioni focali
Si consiglia completamento di indagini con mammografia in considerazione della fascia di età della paziente.

E infatti è stata contestualmente eseguita la seguente:
MAMMOGRAFIA
Eseguita a completamento dell'esame ecografico
Esame eseguito con tecnica digitale diretta ed ausilio del sistema CAD
Struttura mammaria densa irregolarmente nodulare
Si segnalano calcificazioni bilaterali diffuse retroaereolari più numerose a destra
Si consiglia controllo tra 6 mesi.

La Dottoressa che la ha visitata ha sottolineato l'importanza di effettuare tale controllo a distanza ravvicinata per capire la natura di quelle "calcificazioni bilaterali diffuse retroareolari".
Mia moglie è tornata a casa abbastanza preoccupata. Può eeffettivamente trattarsi di un campanello di allarme?

Preciso che 6 anni fa è nato nostro figlio, che lei ha allattato per 2 anni pieni.

Ringrazio anticipatamente per la risposta.
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61

Calma perchè credo che vi stiate preoccupando più del necessario.


Il fatto che siano state riscontrate delle microcalcificazioni alla prima mammografia non vuol dire che siano a recente insorgenza . Già solo per questo motivo viene richiesto un approfondimento precauzionale in tempi medio brevi per monitorarne l'evolutività

Ma occorre tener presente che : in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.

Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.

Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .

Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.

Le sue calcificazioni sono state interpretate probabilmente benigne e pertanto non necessiterebbero neanche di ulteriori approfondimenti diagnostici , ma solo di un monitoraggio secondo quanto Le è stato consigliato perchè si tratta di un primo riscontro. Se fossero state interpretate diversamente sarebbe stato consigliato ben altro approfondimento.

Questa è solo una mia interpretazione che ha poco valore,perchè a distanza, ma credo proprio che si tratti solo di un provvedimento precauzionale.

Se fosse una mia familiare tuttavia farei

* controllo mammografico a 4 mesi

* in caso di dubbi o perplessità una Risonanza Magnetica con mezzo di contrasto


http://www.senosalvo.com/approfondimenti/quando_perche_fare_RMM.htm

Cordiali saluti