Eiaculazione strana e bruciore

a settembre 2006 sono stato operato di ernia del disco l4-l5 recidiva. Ad ottobre mi è stata diagnosticata una spondilodiscite che sto ancora curando. Durante la degenza in ospedale, circa 2 mesi, immobilizzato a letto urivano nel pappagallo. Due volte è successo che nonostante sentissi lo stimolo non riuscivo ad urinare. La prima volta mi è stata svuotata la vescica tramite catetere (circa 50cc) la seconda è bastato alzarmi (la prima volta dopo 2 mesi)e andare in bagno, seduto è tutto si è risolto.
Il mio problema è questo: Ora mi alzo con il busto quindi sto un po a letto e un po in piedi, ma portando un busto rigido ho qualche problema nell’igene intima.
Da una decina di giorni avverto del bruciore/fastidio al glande in prossimità del prepuzio e dell’orifizio. Bruciore che non avverto durante la minzione e che mi sembra piu fastidioso quando sono a letto.. La frequenza ha urinare è aumentata, anche per il freddo ma la quantita non è mai poca, insomma urino abbastanza. Assumo una compressa di vasoretic al mattino e una di norvasc la sera. In questo periodo ho notato che l’eiaculazione è cambiata, prima sentivo le contrazioni spermatiche, ora mi sembra che non ci siano piu le spinte ed il liquido seminale mi sembra piu liquido ed esca senza potenza. (è’ una patologia irreversibile?)
Aggiungo che ho dolore alla schiena (a causa della spondilodiscite) e ho anche un’altra ernia in l5-s1 e qundo mi giro nel letto i dolori, alle volte arrivano dalla schiena fino ai testicoli.
Ho fatto l’urinocoltura ma è risultata negativa (la mia dottoressa diceva che era in infezione) ma vista la negatività non mi ha dato nulla. Il Neurochirurgo ha detto di prendere un disinfettante delle vie urinarie,
urinocoltura: NEGATIVA
ASPETTO : GIALLO TORBIDO
PROTEINE: +1 30MG/DL (intervallo 0 -20) unica voce fuori range

Esame fisiologico sedimento

Cristalli ossalato di calcio: 9 (soglia di normalita 3/uL)
Leucociti: 26 (soglia di normalita 28/uL)


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Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gent.mo utente,
il cateterimo vescicale, per quanto indispensabile, può avere provocato una uretrite /prostatite.
Consulti un urologo.
Cordiali saluti

Dott.Roberto Mallus

[#2]
Dr. Domenico Battaglia Andrologo, Urologo 254
La visita urologica l'esame urine completo e la spermiocoltura sono esami imprescindibili per una corretta valutazione

Dr. D. Battaglia

[#3]
Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali

Lei con probabilità ha una prostatite, che perdura da diverso tempo in forma subclinica, l’intervento la sta mettendo in evidenza. Le prostatiti nella maggior parte riconoscno come agente eziologico, la Chlamydia, batterio intracellulare, che ha la caratteristica di rimanere latente per diverso tempo, non passare nei secreti, ma di cominciare a produrre una minima infiammazione della prostata e dell’uretra, quasi impercettibile. Questo batterio, nei soggetti HLA predisposti, innesca una patologia autoimmune, la spondilite anchilosante, ma anche la sindrome di Reiter, artrite; infiammazione degli occhi (congiuntivite); infiammazione del tratto urinario e gastrointestinale. La vescica e la prostata possono anche loro essere infiammate, provocando un’urgenza ad orinare.L’artrite della S. di R. può essere associata con l’infiammazione della spina dorsale, dirigendo alla rigidezza e al dolore la schiena e il collo ( caratteristica di tutte le spondiloarticopatie).
Inoltre la Chlamydia, nella maggior parte delle persone venute alla mia osservazione, che presentavano questo batterio intracellulare, avevano difficoltà di erezione.
"avverto del bruciore/fastidio al glande in prossimità del prepuzio e dell’orifizio.
notato che l’eiaculazione è cambiata,
spondilodiscite"
Come vede, dovrebbero essere eseguiti esami più specifici, in modo da contrastare precocemente l’azione della chlmydia sul sistema immunitario.
Saluti Alberto Moschini
moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it






[#4]
dopo
Utente
Utente
Ho consultato l’urologo, (visita privata da noto primario della mia citta) il quale mi ha diagnosticato una prostatite. Ha visionato le analisi dell’urina (tutte negative) e mi ha controllato la prostata (con il dito x via rettale). Ha detto he la prostata è infiammata e mi ha dato una cura:
UNIDROX 600 mg 1 COMPRESSA A PRANZO X 10 GIORNI ---- TOPSTER SUPPOSTE 1 LA SERA X 5 GIORNI-. Da ripetere 3 volte con intervalli di 20 giorni.
La cosa che mi lascia perplesso è che mi è sembrata una visita molto superficiale anche se durata 20 minuti, durante i quali abbiamo parlato. Mi ha detto che i sintomi spariranno e che non ritiene di dovermi rivedere per un controllo.
Data la mia ignoranza in materia vi chiedo: la prostatite puo causare disfunzioni erettili e sono reversibili? Cmq continuo ad avere erezioni spontanee notturne, anche se la consistenza non è piu quella di 40 giorni fa, infatti non è al massimo come “durezza”, ma quel che è peggio, non so se adesso sta diventanto un problema psicologico, va sempre peggio. In assenza della mia compagna, mi masturbavo anche 2 volte al giorno, ora da quando è iniziata quetsta prostatite sono arrivato al punto che alle volte l’erezione è scarsissima. Devo consultare anche un Andrologo
La diagnosi scritta non si capisce bene, (l’unica cosa che riesco a leggere è:prostata…… 1+1/2… ecc) posso mandarla per mail
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Lei ha una prostatite, ma chi la provoca?, avere esami negativi, come l’urinocultura ha scarso significato in presenza di agenti patogeni che albergano dentro le cellule, come la Chlamydia, mycoplasmi, Ureaplasma urealitica, virus, compreso il papilloma che va sempre tenuto presente nelle infezioni della prostata. Tutti questi non passano nei secreti, quindi difficilmente rintracciabili, se non si applicano ricerche mirate. Fermarsi alla sola constatazione superficiale, non mi sembra opportuno, conduce alla impossibilità di eseguire una diagnosi. Gli esami negativi, non escludono niente, dicono solamente che sono negativi, spingono solamente alla ricerca più approfondita.
Consideri anche gli altri sintomi generali, che indirizzano verso le artriti reattive e la sindrome di Reiter.
La Chlamydia e gli altri agenti aptogeni, eventualmente responsabili, vanno portati via, non con gli antibiotici, che non avrebbero effetto, considerando la difficoltà di raggiungere un organo così difficile come la prostata, ma agendo sul sistema immunitario, che è l’unico che riesce ad arrivare così lontano.

Saluti Alberto Moschini
moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it




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