Tumore alla prostata e risultato pet

Salve.


Sono molto preoccupata per mio padre.


Allego risultato Tomoscintigrafia globale corporea (PET) appena ritirato.


L'esame PET è stato eseguito dopo circa 60 minuti dalla somministrazione e.
v. di 68Ga-PSMA-11.Sono state acquisite immagini CT total body smdc (dal vertice alla radice delle cosce) per la correzione dell'attenuazione e per la mappatura anatomica delle lesioni metaboliche.
L'esame PET è stato coregistrato con lo studio CT.

Quesito diagnostico: stadiazione k prostata.

Referto Lo studio PET documenta disomogenea captazione in presenza di alcune pseudofocalità in ambito prostatico, sede di nota malattia, con possibile estensione alla vescichetta seminale di sinistra.
Patologica captazione a carico di plurime adenopatie, le più evidenti in sede iliaca-otturatoria destra, iliaca interna sinistra, presacrale sinistra a livello di S3-S4, pararettale destra, anteriormente alla limitante inferiore di L5.
Lieve captazione in sede sovraclaveare sinistra, laterocervicale destra ed inguinale bilaterale, in prima istanza significato flogistico.
In ambito scheletrico si segnala solo sfumato accumulo a livello della VII costa sinistra, della V e VI costa destra, di D7 e di L4.
Reperti ancora di possibile natura flogistica/aspecifica, da monitorare.
Limitatamente al potere risolutivo della metodica non si osservano significative anomalie della captazione del radiotracciante nei restanti distretti corporei compresi nel volume di scansione.

Conclusioni: Studio PET compatibile con malattia ad elevata espressione dei recettori del PSMA in ambito prostatico e linfonodale.


E' possibile cortesemente avere delucidazioni in merito al risultato sopra indicato?


Quali sarebbero le possibili soluzioni di cura?
Intervento di prostatectomia radicale con asportazione dei linfonodi e calcoli vescicali oppure radioterapia o altro?

Ho sentito parlare della cyberknife.
Potrebbe essere utile in questo caso?

Ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 44.8k 1.9k
Conclusioni: Studio PET compatibile con malattia ad elevata espressione dei recettori del PSMA in ambito prostatico e linfonodale.
Si tartta di un tumore della prostata che ha interessato i linfonodi del basso addome. Se come parrebbe non ancora effettuata, è comunque indispensabile l'esecuzione delle biopsie prostatiche, per valutare le caratteristiche istologiche del tumore. La situazione non ha comunque indicazioni chirurgiche immediate, ma deve essere fatta oggetto di una valutazione multidisciplinare tra urologo, raditerapista ed oncologo medico. E' probabile che si consigli un trattamento combinato, seguendo eventuali protocolli locali.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Buonasera, allego esito biopsia già eseguita.

Diagnosi
1) Adenocarcinoma acinare prostatico
Gleason: 4+4
Grade Group: 4
Invasione perineurale: non evidente
Diametro massimo del focolaio neoplastico maggiore: mm 2
Estensione della neoplasia nel campione: 20%
2) Adenocarcinoma acinare prostatico
Gleason: 4+4
Grade Group: 4
Invasione perineurale: non evidente
Diametro massimo del focolaio neoplastico maggiore: mm 1
Estensione della neoplasia nel campione: 5%
3-4-6-11) Iperplasia e atrofia ghiandolare prostatica.
5) Adenocarcinoma acinare prostatico
Gleason: 4+4
Grade Group: 4
Invasione perineurale: non evidente
Diametro massimo del focolaio neoplastico maggiore: mm 2
Estensione della neoplasia nel campione: 10%
7) Adenocarcinoma acinare prostatico
Gleason: 4+4
Grade Group: 4
Invasione perineurale: non evidente
Diametro massimo del focolaio neoplastico maggiore: mm 5
Estensione della neoplasia nel campione: 50%
8) Adenocarcinoma acinare prostatico
Gleason: 4+4
Grade Group: 4
Invasione perineurale: non evidente
Diametro massimo del focolaio neoplastico maggiore: mm 14
Estensione della neoplasia nel campione: 90%
9) Adenocarcinoma acinare prostatico
Gleason: 4+4
Grade Group: 4
Invasione perineurale: non evidente
Diametro massimo del focolaio neoplastico maggiore: mm 2
Estensione della neoplasia nel campione: 20%
10) Adenocarcinoma acinare prostatico
Gleason: 4+5 (componente di Gleason 5 pari a 20%)
Grade Group: 5
Invasione perineurale: non evidente
Diametro massimo del focolaio neoplastico maggiore: mm 7
Estensione della neoplasia nel campione: 70%
12) Iperplasia e atrofia ghiandolare prostatica, con focolaio di proliferazione acinare atipica (ASAP).
13) Adenocarcinoma acinare prostatico
Gleason: 4+4
Grade Group: 4
Invasione perineurale: presente
Diametro massimo del focolaio neoplastico maggiore: mm 7
Estensione della neoplasia nel campione: 80%
14) Adenocarcinoma acinare prostatico
Gleason: 4+4
Grade Group: 4
Invasione perineurale: presente
Diametro massimo del focolaio neoplastico maggiore: mm 8
Estensione della neoplasia nel campione: 80%
Macroscopica:
1) Base destra
2) Base destra
3) Equatore destro
4) Equatore destro
5) Apice destro
6) Apice destro
7) Base sinistra
8) Base sinistra
9) Equatore sinistro
10) Equatore sinistro
11) Apice sinistro
12) Equatore sinistro
13) Zona RM sospetta PIRADS 5
14) Zona RM sospetta PIRADS 5

Mi scusi, cosa intende per trattamento combinato, seguendo eventuali protocolli locali?


Siamo molto preoccupati!!
Resto in attesa. Grazie. Saluti.
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 44.8k 1.9k
La terapia deve essere concordata in sede di gruppo interdisciplinare di cura (GIC), quasi sempre vi è la combinazione di vari tipo di trattamento (es. chemio-ormonoterapia). In linea di massima non dovrebbero esserci indicazioni chirurgiche.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#4]
Dr. Alessandro Sciarra Urologo 653 37
Buongiorno,
parliamo di un tumore prostatico ad elevata aggressività' in base al Gleason e con ripetizioni multiple a distanza linfonodali non solo locoregionali ed altre anche ossee non ben definite dalla PET se anch'esse ripetizioni o no.
In questi casi non ha senso indicazione a trattamento chirurgico ne' radioterapia .
Lo scopo della terapia deve esser quello di rallentare la progressione del tumore e non rendere sintomatiche le localizzazioni in particolare ossee, prevenendo complicanze .
Se la valutazione della PET ritiene localizzazioni di malattia sia le stazioni linfonodali che ossee, parliamo di un tumore in fase avanzata ad alto volume. Unica terapia e' quella medica sistemica che si basa sul blocco androgonico attraverso iniezioni mensili o trimestrali di farmaci che bloccano la produzione del testosterone. A questa terapia viene generalmente associata la cosiddetta tripletta terapeutica che associa al blocco androgenico la chemioterapia con docetaxel e la terapia con daralutamide come farmaco di nuova generazione ad azione recettoriale androginica.
Questa tripletta terapeutica puo' dare buoni risultati nel rallentare la progressione del tumore, ma e' parte di una terapia sequenziale che prevedeva' linee successive di terapia quando il tumore diventerà' resistente alla prima linea terapeutica.
In caso la valutazione della PET consideri come secondarismi solo quelli linfonodali, una opzione potrebbe essere quella di una doppietta terapeutica con blocco androgenico associato a farmaci di nuova generazione ad azione su recettori androginici oltre ad una valutazione radioterapia sulla pelvi.
Un altro punto importante e' caratterizzare il tumore sui preparati bioptici per eventuali mutazioni genetiche sul gene BRCA2. La presenza di queste mutazioni rendono possibile un altra successiva linea terapeutica quale quella con inibitori PARP come olaparib o simili.
La gestione di un tumore avanzato ad alto volume e' complessa e deve essere affidata a centri di riferimento con alta esperienza e con un gruppo multidisciplinare.
La corretta gestione terapeutica e dei controlli radiologici e' fondamentale nel determinare una risposta il più' possibile prolungata alle terapie.

Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
University' Sapienza di Roma

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

[#5]
Utente
Utente
Buongiorno, ringrazio per avermi risposto.
Siamo stati recentemente da altro urologo e anche lui ci ha confermato che purtroppo bisogna eseguire al più presto prostatectomia radicale robotica con linfoadenomectomia. Trascorsi 4-6 mesi da operazione ha consigliato iniezione mensile + radioterapia.
Scusate ma non riesco più a capire quale sia il procedimento migliore!!!!
Chiedo cortesemente se possibile avere il vostro parere sui pro e i contro dei vari approcci terapeutici e chirurgici per poter decidere definitivamente il da farsi.
Ringrazio anticipatamente.
Saluti.
[#6]
Utente
Utente
Buonasera, l'urologo che al momento lo segue, dopo aver visto la Pet purtroppo positiva, ha cambiato idea ossia ha optato per terapia ormonale con Orgovyx 120 mg compresse. Ha già fissato, dopo 2/3 mesi di questa cura, intervento endoscopico disostruttivo e di asportazione calcoli in previsione di una possibile radioterapia. Chiedo cortesemente se secondo la vostra esperienza sta percorrendo la strada corretta o meno. Il farmaco prescritto è efficace per la sua malattia?
Resto in attesa.
Ringrazio anticipatamente.
Distinti saluti.
[#7]
Dr. Paolo Piana Urologo 44.8k 1.9k
Il nostro parere è stato chiaramente espresso dal Prof. Sciarra nella sua articolata risposta.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it