Trauma penieno

Salve,
Fine 2019, inizio 2020 in piena pandemia covid ho subito un trauma penieno per cui solo dopo molti mesi ho avuto accesso a dei primi controlli.
In quel periodo i pronto soccorso erano invasi da positivi ed evitai di rivolgermi con urgenza in ospedale.

Ho un pene che è sempre stato naturalmente un po' incurvato verso il mio ventre, durante un rapporto sessuale particolarmente vigoroso il mio pene è andato a sbattere flettendosi velocemente all'ingiù e sentendo poi un chiaro crack con relativo dolore postumo e indolenzimento durato giorni e giorni.

Non ho perso immediatamente l'erezione dopo il colpo, ho concluso il rapporto sessuale seppur con difficoltà.

Da quel giorno ho perso le erezioni mattutine che non ho mai più avuto e quando il mio pene è in erezione si tratta sempre di erezioni deboli che da anni stanno significativamente impattando la mia ormai inesistente vita sessuale.

Vorrei tornare come prima del trauma ma ormai, dopo anni, lo vedo impossibile.

A fine 2020 contattai un urologo che sbrigativamente mi fece una ecografia del pene a riposo (non ho mai fatto una eco dinamica) e mi ha detto di aver rilevato un ematoma in fase di riassorbimento senza significativi danni lasciati.

Quel consulto mi ha lasciato perplesso e con l'amaro in bocca, mi diede un farmaco per facilitare l'erezione che non ho mai preso alla fine e mi liquidò così senza null'altro né tantomeno una diagnosi.
Non capisco poi come a distanza di mesi potesse ancora esserci un ematoma.

Questa situazione sta ormai gravemente impattando anche la mia salute mentale.

Scrivo per dei consigli, avrei bisogno di qualcuno che mi guidi perché non so più cosa fare, le emozioni negative che provo superano anche la mia capacità di ragionare lucidamente sul problema.

Sono molto giovane ed è ormai diventato impossibile convivere con questo problema.
Prima del trauma la mia vita sessuale era del tutto normale e funzionale.


Grazie.
Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Premettiamo che i gravi traumi del pene dai quali ci si può attendere l’insorgenza di un danno permanete hanno un esordio ben più clamoroso ed inequivocabile di quanto lei ci descrive. Chi la può guidare ora non siamo certamente noi a distanza. Ovviamente lei si deve affidare ad un nostro Collega con il quale riesca ad intrattenere un soddisfacente rapporto di comunicazione e fiducia. Il primo accertamento da eseguire è senz’altro un eco-doppler del pene basale e dopo stimolazione farmacologica. Da lì in avanti si giudicherà come proseguire.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/

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