La fimosi è sempre presente

Salve dotore.
Vi spiego la mia situazione.
Sono un ragazzo di 21 anni, affetto da 11 anni da diabete di primo tipo insulino-dipendente (4 dosi al giorno).
Circa 2 mesi fa ho preso un'infezione micotica (candidosi) al pene, che ho curato con pevaryl polvere e pevisone crema. L'infezione è scomparsa normalmente, tranne per il fatto che ho accusato secchezza della pelle negli ultimi giorni di terapia.
La visita urologica è però servita anche per scoprire che ero affetto da un'altra patologia: il frenulo corto. Tre settimane fa sono stato sottoposto ad intervento chirurgico. La ferita si è ormai rimarginata. Dopo l'intervento mi sono stati prescritti solo degli antibiotici e antinfiammatori da prendere per via orale, mentre mi era stato detto di non scopreire il glande e non bagnarlo per evitare che i punti si sciogliessero troppo presto. Al primo controllo però, dopo una settimana, il dottore ha rilevato la formazione di smegma, per cui mi ha detto di effettuare dei lavaggi ogni 2 giorni solo con acqua. La settimana successiva invece il dottore mi ha visitato di nuovo e ha detto che ra tutto a posto. Mi ha solo prescritto cicatryl polvere per facilitare la cicatrizzazione. Durante questa stessa settimana, però, il glande ha iniziato giorno dopo giorno ad irritarsi sempre di più, presentando prima solo rossore, e poi anche dei puntini rossi simili a quelli che ho avuto quando avevo la candida. Poichè la ferita si era ormai rimarginata, ho sospeso l'uso di cicatryl e ho usato per 3 giorni di nuovo pevaryl polvere, pensando che si stesse ripresentando la candida. Questo però ha sortito pochi effetti, nel senso che il rossore si è solo leggermente alleviato, però la pelle si è di nuovo seccata. Inoltre ho riscontrato la formazione di fimosi di lieve grado: infatti scoprendo il glande, si forma una restrizione a circa 1,5 cm dalla base di questo, che mi provoca un certo fastidio anche a membro non eretto, sia perchè la pelle tira, e sia perchè questa è secca ed arrossata. Non so quanto fastidio mi potrebbe dare se la pelle e il glande fossero in condizioni normali. Ho messo un pò di leocrema all'esterno e la pelle ora si presenta meno secca ed il rossore è pressocchè sparito, solo che il glande è ancora arrossato e mi da prurito, e la fimosi è sempre presente.
Mi rivolgo a voi perchè il dottore che mi ha seguito ora è in vacanza e, siccome sono un pò preoccupato, non mi va di aspettare, e penso non sia nemmeno bene farlo, visto che non si tratta solo di un parere ma credo ci sia bisogno di intervenire in qualche modo.
A cosa è dovuta la formazione della fimosi? E' causata dalla terapia post-operatoria, da quella antimicotica di 2 mesi fa o dal pevaryl usato ora? Oppure è congenito ma prima non me ne sono mai accorto perchè avendo il frenulo corto la pelle non si abbassava del tutto? E, soprattutto, cosa devo fare, in prima battuta, per il rossore? E per la fimosi? E' possibile risolvere il problema con una terapia, o c'è bisogno di un nuovo intervento chirurgico?
Grazie
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

la sua dismetabolia di base, cioe´ il diabete, potrebbe sul suo problema clinico particolare, a livello del pene, giocare un ruolo non secondario.

Pero´ da questa postazione poco possiamo dirle di corretto e tanto meno darle delle precise indicazioni di tipo diagnostico e poi terapeutico.

A questo punto consulti in diretta, in assenza del suo urologo, il suo medico di medicina generale che, esaminato in prima istanza il suo problema , potrà eventualmente capire meglio la sua attuale situazione anatomica ed eventualmente, se e´ il caso, indirizzarla verso una più mirata ed urgente valutazione specialistica andrologica.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per la risposta, davvero molto rapida.
Sono stato stamaattina dal medico di base, che, constato il fatto che il mio urologo è in ferie, voleva darmi una nuova impegnativa per farmi visitare da un altro medico dello stesso reparto. La cosa però è del tutto intuile, in quanto devo prima prenotare la visita e poi aspettare circa una settimana per farla, e in questo tempo il mio urologo sarà già tornato. Volevo però aggiornarla sulla mia situazione, in cerca anche di un conforto, in quanto il problema mi preoccupa abbastanza.
La situazione sta migliorando, nel senso che almeno l'irritazione del glande è passata, ora presenta un colore normale. Quindi non c'è urgenza nell'intervenire. A quanto pare il pevaryl ha fatto il suo effetto. Sono cosciente però, e di questo ho parlato col mio diabetologo, che i valori delle glicemie influenzano queste infezioni batteriche, aumentando considerevolmente la probabilità che si ripresentino, a prescindere dal fatto che il trattamento sia più o meno efficace. Di questo problema quindi mi occuperò con il diabetologo per cercare di migliorare il più possibile l'emoglobina.
L'altro problema, che è meno urgente ma mi preoccupa di più, è la fimosi che si è presentata. La mia paura è quella di dovermi sottoporre ad un altro intervento chirurgico. Cercando delle risposte, ho letto che tra gli effetti collaterali del pevaryl c'è appunto l'irritazione locale (bruciore e prurito). Non viene riportata la secchezza della pelle, però penso sia lui la causa, perchè è la seconda volta che lo uso ed entrambe le volte si è presentato questo poblema. Io penso, e spero, che la secchezza della pelle, e quindi la perdita di elasticità, sia la causa della comparsa della fimosi. Sono spinto a dire questo anche perchè stamattina che l'irritazione è più leggera, ho prolungato il solito lavaggio con acqua tiepida e ho massaggiato e teso lentamente e gradualmente la pelle, col risultato che ora la fimosi è scomparsa, non dico del tutto, ma per il 90%. E' possibile quindi che la fiomosi sia causata dalla perdita di elasticità della pelle e che con lavaggi con acqua tiepida più frequenti, esercizi per la pelle (scoprire e ricoprire il glande durante il bagno) e l'uso di qualche crema (ora sto mettendo solo un pò di crema per le mani Glysolid che ho in casa, perchè la pelle è anche screpolata, proprio come quella delle mani) si possa risolvere la situazione, evitando un nuovo intervento?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

lei ha capito perfettamente il nocciolo del suo problema urologico che è il controllo stretto della sua glicemia.

Sull'uso di pomate e/o creme un pò più specifiche le conviene chiedere un primo consiglio mirato al suo medico curante in attesa del ritorno del suo urologo.

Un cordiale saluto.
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dopo
Utente
Utente
Ho fatto come mi avete detto.
Il medico di base mi ha prescritto di nuovo il pevaryl. Sinceramente sono rimasto perplesso, perchè il glande non è più arrossato, lo è solo la pelle, a mio avviso non per l'infezione batterica, che credo sia ormai debellata, ma perchè è secca e quindi irritata, e visti i trascorsi penso la causa sia proprio il pevaryl. Gliel'ho fatto notare, e allora mi ha detto di usare il pevaryl in crema, non quello in polvere, da applicare la sera dopo il lavaggio. Può essere questa la causa della secchezza, cioè il formato? O è dovuto al medicinale in se, per cui il problema persisterà e, anzi, si aggraverà? In ogni caso, data la mia perplessità, ho insistito ancora su questo fatto, che purtroppo però non poteva essere sostenuto da prove perchè avevo applicato un pò di crema glysolid e la pelle non si presentava secca. Spero questo non lo abbia trattyo in inganno, anche se gliel'ho detto di aver usato la crema. Si è limitato a dirmi che non avrei dovuto farlo, ma rivolgermi a lui e fare come mi aveva appena finito di dire. In più, forse data la mia insistenza, mi ha prescritto della vitamina e, da prendere una volta al giorno dopo pranzo, per migliorare l'elasticità della pelle.
Io sono poco convinto di questa terapia. Temo che, anche se il pevaryl non peggiorasse la situazione della pelle, questa comunque non migliorerà, per cui la pelle si presenterà costantemente arrossata, migliorando un pò durante la giornata, ma peggiorando poi di nuovo la sera quando applico la crema perchè devo scoprire il glande e la pelle lungo la circonferenza in cui si presenta la fimosi si tira e si riaprono quei piccoli taglietti che si sono solo in parte rimarginati durante la giornata.
Lei cosa ne pensa?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

segua le indicazioni date in diretta dal suo medico curante che è l'unico che ha potuto vedere in diretta la sua reale situazione clinica.

Se ha insistito con il prodotto medicato già utilizzato molto probabilmentnte ha visto che il problema infezione non era ancora completamente risolto.

Un cordiale saluto.
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dopo
Utente
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La ringrazio.
La terrò aggiornato sulla situazione.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore,

noi qua siamo e, se lo desidera, ci aggiorni.

Un cordiale saluto.
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dopo
Utente
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Salve dottore.
Dopo 4 giorni di utilizzo di pevaryl crema la situazione è ormai risolta. La pelle è solo un pò secca, però sta migliorando, mentre il rossore è scomparso del tutto. Continuerò ad usare la crema ancora per 3 giorni, così come mi è stato prescritto. Si sono rimarginati anche quei piccoli taglietti che avevo.
Per quanto riguarda la fimosi, invece, devo dire che la situazione è migliorata. Dovendo essere più precisi, direi che è scomparsa per il 50%. Col pene flaccido, la fimosi a prima vista non si nota, bisogna guardare con più attenzione per notarla leggermente. Col pene in erezione, invece, riesco a scoprire il glande tranquillamente. Riscontro una certa difficoltà solo se tento di tirare la pelle ancora più giù: devo tirarla lentamente e rilassare un paio di volte prima che riesca ad abbassarla un pò, e poi più volte ripeto l'operazione, più riesco a scendere giù, anche se la pelle si irrita leggermente.
Cosa ne pensa lei di questa situazione? Si può ancora perlare di fimosi e, se si, esercizi meccanici (tendere la pelle) possono aiutare a migliorare la situazione?
Grazie.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore,

visto che la terapia che le è stata indicata le sta facendo fare dei progressi significativi a livello del suo problema clinico, bisogna continuarla.

Finita questa poi bisogna sentire in diretta ancora una volta il suo urologo e valutare i successivi passi terapeutici, eventuali "esercizi meccanici" compresi, da fare.

Un cordiale saluto.
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