Congestione prostatica e calcificazioni
Salve,
mi sono deciso a chiedere un gentile confronto poiché sono quasi 8 mesi che soffro di una sintomatologia dalla quale non riesco a venirne a capo.
Non pretendo diagnosi a distanza, soltanto consigli.
In passato ho sofferto di prostatiti con episodi acuti (2014-2017), dal mese di novembre avverto pollachiuria, fastidio/pressione zona basso ventre e soprattutto la sensazione più spiacevole ed invalidante consiste nel percepire qualcosa all'interno del glande (come se mimasse lo stimolo continuo ad urinare/ se vi fosse urina intrappolata).
Tale sensazione è pressoché fissa, meno la mattina, molto aumentata di pomeriggio, eiaculazione precoce ed ipersensibilità nella zona durante l'attività sessuale.
Ho girato almeno 5/6 urologi (senza successo) i quali riscontrano: congestione prostatica, dimensioni lievemente aumentate per l'età (albicocca), molte calcificazioni.
PSA 1, 43, urine ok, spermiogramma ok, uroflussometria ok, negativo tampone uretrale, fatta eco addome completo e transrettale senza alcuna rilevanza.
Ho preso integratori: forprost flogo, orudis, cistalgan ma nulla, faccio attività moderata in palestra, mangio bene evitando spezie, alcol, cibi piccanti etc.
Attualmente, terapia ultimo urologo: 1cpr al di x sei mesi di xatral, acumafert (1 bustina al gg x 30) acumaprost (1 cpr al gg x 30) e orudis x 14 gg.
Le mie domande sono:
- Può darsi che le calcificazioni (urologo dice che sono in una zona fastidiosa nei pressi dell'uretra) diano questa spiacevole sensazione nel glande?
- 8 mesi non si riesce a venirne a capo, quale altro tipo di indagine potrebbe farsi?
- E' il caso di coinvolgere altri specialisti, pensavo: problemi al pavimento pelvico, vescica iperattiva...insomma sto davvero impazzendo per questi sintomi anche se forse si è anche innestata una componente psicologica.
Ringrazio anticipatamente chiunque voglia dedicarmi del tempo.
mi sono deciso a chiedere un gentile confronto poiché sono quasi 8 mesi che soffro di una sintomatologia dalla quale non riesco a venirne a capo.
Non pretendo diagnosi a distanza, soltanto consigli.
In passato ho sofferto di prostatiti con episodi acuti (2014-2017), dal mese di novembre avverto pollachiuria, fastidio/pressione zona basso ventre e soprattutto la sensazione più spiacevole ed invalidante consiste nel percepire qualcosa all'interno del glande (come se mimasse lo stimolo continuo ad urinare/ se vi fosse urina intrappolata).
Tale sensazione è pressoché fissa, meno la mattina, molto aumentata di pomeriggio, eiaculazione precoce ed ipersensibilità nella zona durante l'attività sessuale.
Ho girato almeno 5/6 urologi (senza successo) i quali riscontrano: congestione prostatica, dimensioni lievemente aumentate per l'età (albicocca), molte calcificazioni.
PSA 1, 43, urine ok, spermiogramma ok, uroflussometria ok, negativo tampone uretrale, fatta eco addome completo e transrettale senza alcuna rilevanza.
Ho preso integratori: forprost flogo, orudis, cistalgan ma nulla, faccio attività moderata in palestra, mangio bene evitando spezie, alcol, cibi piccanti etc.
Attualmente, terapia ultimo urologo: 1cpr al di x sei mesi di xatral, acumafert (1 bustina al gg x 30) acumaprost (1 cpr al gg x 30) e orudis x 14 gg.
Le mie domande sono:
- Può darsi che le calcificazioni (urologo dice che sono in una zona fastidiosa nei pressi dell'uretra) diano questa spiacevole sensazione nel glande?
- 8 mesi non si riesce a venirne a capo, quale altro tipo di indagine potrebbe farsi?
- E' il caso di coinvolgere altri specialisti, pensavo: problemi al pavimento pelvico, vescica iperattiva...insomma sto davvero impazzendo per questi sintomi anche se forse si è anche innestata una componente psicologica.
Ringrazio anticipatamente chiunque voglia dedicarmi del tempo.
Il pellegrinaggio da uno specialista all'altro, particolarmente in situazioni di questo tipo, comporta spesso solo delle spese e non dei vantaggi, perché ogni volta si rischia di ricominciare tutto daccapo. Come è ben noto, per questi quadri di cosiddetta - prostatite cronica non batterica - non esistono terapie specifiche di sicura efficacia. Nessuno di noi, creda, ha in tasca la ricetta infallibile, tantomeno la bacchetta magica. Ogni Collega segue un suo percorso di accertamenti e terapia in base alla sua esperienza ed alle sue abitudini. Immaginiamo che nel frattempo lei abbia già fatto e ripetuto gli accertamenti di base, che come quasi sempre accade non rilevano alterazioni chiaramente significative. Come sempre in questi casi, noi riteniamo che, più di farmaci e costosi integratori alimentari, siano assai più utili le attenzioni dirette allo stile di vita, dove alimentazione, idratazone, funzione intestinale, attività fisica e attività sessuale dovrebbero essere ricondotte ad una ragionevole regolarità.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/

Utente
Dottore la ringrazio,
lei e sempre disponibile e leggo spesso i suoi interventi. So bene che insiste molto sulla regolarità sessuale, intestinale etc. a volte si pensa di fare le scelte giuste, magari ci sono aspetti nascosti che non si prendono in considerazione che potrebbero fare la differenza.
Per concludere vorrei fare solo una domanda tecnica, feci un uroflussometria per valutare un non corretto svuotamento o stenosi ma risultó assolutamente nella norma.
In questo senso la cistoscopia potrebbe dare informazioni più precise ed essere utile?
Saluti e buon w.e.
lei e sempre disponibile e leggo spesso i suoi interventi. So bene che insiste molto sulla regolarità sessuale, intestinale etc. a volte si pensa di fare le scelte giuste, magari ci sono aspetti nascosti che non si prendono in considerazione che potrebbero fare la differenza.
Per concludere vorrei fare solo una domanda tecnica, feci un uroflussometria per valutare un non corretto svuotamento o stenosi ma risultó assolutamente nella norma.
In questo senso la cistoscopia potrebbe dare informazioni più precise ed essere utile?
Saluti e buon w.e.
Ad esempio è molto importante badare ad eventuali intolleranze alimentari. Un bravo nutrizionista può essere d’aiuto.
Se il flusso è normale ed all’ecografia non vi sono sospetti, non c’è indicazione specifica alla valutazione endoscopica.
Se il flusso è normale ed all’ecografia non vi sono sospetti, non c’è indicazione specifica alla valutazione endoscopica.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 359 visite dal 05/07/2025.
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