Dolore post cistite di un anno
Gentilissimi,
Premetto di essere una donna.
Ad agosto dell’anno scorso ho avuto una cistite trattata in modo inefficace con monuril (assunto il giorno in cui ho manifestato i sintomi e, riassunto, dopo una settimana per la loro ricomparsa) e da quel momento in poi, facendo un’urinocoltura dopo 12 giorni dall’ultima assunzione di monuril che è risultata negativa (unica evidenza di 850 batteri nell’urina, con leucociti e nitriti nella norma) ho sempre avuto sintomi della cistite in modo continuativo per 9 mesi, con periodi di acutizzazione importante e momenti di miglior gestione (mai più eseguiti esami urine e urinocoltura nonostante la sintomatologia).
A Giugno di quest’anno eseguo un’urinocoltura in vista della visita urologica programmata e risulta positiva a E.
coli e K.
pneumoniae con CFU>10^5.
Viene trattata con antibiotico Cefixime su base antibiogramma per 10 giorni.
Urinocoltura di controllo negativa ed effettivamente alcuni dei sintomi sono migliorati con l’eradicazione batterica.
Eseguo visita urologica di controllo con uroflussimetria ed emerge un Qmax di 6.8 con minzione iniziata dopo 90 S e svuotamento incompleto dei primi 268 ml; alla seconda minzione, Q max 7.4, inizio minzione dopo 70 S e svuotamento (completo) dei 199 ml residui.
Ovviamente lo svuotamento è stato appurato con Eco post minzionale.
Eco addome completo a vescica piena è nella norma.
Dopo questo esame, l’urologa ha prescritto terapia con Silodosina (primi 10 giorni da 4 mg e successivamente 8 mg) da rivalutare dopo 3 mesi.
Le motivazioni alla base sono: flusso ipovalido, uso torchio addominale e detrusore rigido.
Dopo i primi 10 giorni di terapia non noto alcun miglioramento, continuo ad avere dolore al riempimento vescicale, frequenza urinaria aumentato dopo poco tempo dall’assunzione di acqua (anche piccole quantità), intenso fastidio a vescica piena e palpando l’addome ho dolore in sede ipogastrica quando la vescica è piena.
Oltretutto, ho sempre la sensazione di dover urinare ma riesco a rimandarla a distanza di 3-4 ore con un grande sforzo.
È verosimile che alcuni dei miei sintomi (esempio il dolore alla distensione) siano da riferirsi a tutto il periodo in cui ho avuto i sintomi da cistite, senza mai avere una diagnosi della stessa e quindi avere uno stato post infiammatorio?
Per vedere effetto del farmaco, quanto tempo è necessario aspettare?
Premetto di essere una donna.
Ad agosto dell’anno scorso ho avuto una cistite trattata in modo inefficace con monuril (assunto il giorno in cui ho manifestato i sintomi e, riassunto, dopo una settimana per la loro ricomparsa) e da quel momento in poi, facendo un’urinocoltura dopo 12 giorni dall’ultima assunzione di monuril che è risultata negativa (unica evidenza di 850 batteri nell’urina, con leucociti e nitriti nella norma) ho sempre avuto sintomi della cistite in modo continuativo per 9 mesi, con periodi di acutizzazione importante e momenti di miglior gestione (mai più eseguiti esami urine e urinocoltura nonostante la sintomatologia).
A Giugno di quest’anno eseguo un’urinocoltura in vista della visita urologica programmata e risulta positiva a E.
coli e K.
pneumoniae con CFU>10^5.
Viene trattata con antibiotico Cefixime su base antibiogramma per 10 giorni.
Urinocoltura di controllo negativa ed effettivamente alcuni dei sintomi sono migliorati con l’eradicazione batterica.
Eseguo visita urologica di controllo con uroflussimetria ed emerge un Qmax di 6.8 con minzione iniziata dopo 90 S e svuotamento incompleto dei primi 268 ml; alla seconda minzione, Q max 7.4, inizio minzione dopo 70 S e svuotamento (completo) dei 199 ml residui.
Ovviamente lo svuotamento è stato appurato con Eco post minzionale.
Eco addome completo a vescica piena è nella norma.
Dopo questo esame, l’urologa ha prescritto terapia con Silodosina (primi 10 giorni da 4 mg e successivamente 8 mg) da rivalutare dopo 3 mesi.
Le motivazioni alla base sono: flusso ipovalido, uso torchio addominale e detrusore rigido.
Dopo i primi 10 giorni di terapia non noto alcun miglioramento, continuo ad avere dolore al riempimento vescicale, frequenza urinaria aumentato dopo poco tempo dall’assunzione di acqua (anche piccole quantità), intenso fastidio a vescica piena e palpando l’addome ho dolore in sede ipogastrica quando la vescica è piena.
Oltretutto, ho sempre la sensazione di dover urinare ma riesco a rimandarla a distanza di 3-4 ore con un grande sforzo.
È verosimile che alcuni dei miei sintomi (esempio il dolore alla distensione) siano da riferirsi a tutto il periodo in cui ho avuto i sintomi da cistite, senza mai avere una diagnosi della stessa e quindi avere uno stato post infiammatorio?
Per vedere effetto del farmaco, quanto tempo è necessario aspettare?
La silodosina, come tutti i farmaci della famiglia degli alfa litici, dovrebbero avere una efficacia funzionale (non curativa) molto rapida. Il fatto che questa tardi ad arrivare ci conferma qualche dubbio sulla correttezza diagnosi. La situazione funzionale pare abbastanza complessa, per interpretarla ed esprimere un giudizio che conduca a provvedimenti terapeutici mirati, non pensiamo che sia sufficiente un approccio empirico. E' pertanto necessario uno studio completo, che comporta l'esecuzione di una valutazione endoscopica (cistoscopia) ed una valutazione funzionale (indagine urodinamica). Per disporre di qualche elemento in più le chiediamo:
- come funziona il suo intestino?
- il ciclo mestruale è regolare?
- assume la pillola oppure la cambiata recentemente?
- come funziona il suo intestino?
- il ciclo mestruale è regolare?
- assume la pillola oppure la cambiata recentemente?
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
La ringrazio per la risposta tempestiva.
Soffro di IBS e ho assunto negli anni vari tipi di probiotici, senza mai ottenere un beneficio totale da nessuno di questi.
Il ciclo mestruale era regolare, ora assumo la pillola progestinica in modo continuativo.
Molto probabilmente la funzione intestinale è stata la causa dell’insorgenza della cistite, considerando il fatto che la scorsa estate sono stata piuttosto male.
L’urologa mi ha dato una terapia sulla base dell’uroflussometria, anticipandomi la possibilità che nel caso del fallimento terapeutico sarebbero state necessarie le indagini più invasive che ha preferito risparmiarmi al momento.
Soffro di IBS e ho assunto negli anni vari tipi di probiotici, senza mai ottenere un beneficio totale da nessuno di questi.
Il ciclo mestruale era regolare, ora assumo la pillola progestinica in modo continuativo.
Molto probabilmente la funzione intestinale è stata la causa dell’insorgenza della cistite, considerando il fatto che la scorsa estate sono stata piuttosto male.
L’urologa mi ha dato una terapia sulla base dell’uroflussometria, anticipandomi la possibilità che nel caso del fallimento terapeutico sarebbero state necessarie le indagini più invasive che ha preferito risparmiarmi al momento.
Può forse collegare l’inizio dei disturbi con quello dell'assunzione della pillola?
A parte questo vago sospetto, abbiamo idea che anche ora i suoi disturbi possano essere collegati all’intestino, comunque se i disturbi persistono sarà necessario intraprendere un percorso diagnostico completo.
A parte questo vago sospetto, abbiamo idea che anche ora i suoi disturbi possano essere collegati all’intestino, comunque se i disturbi persistono sarà necessario intraprendere un percorso diagnostico completo.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
La pillola mi è stata prescritta perché i sintomi della cistite aumentavano proprio in corrispondenza delle mestruazioni.
Purtroppo so che L’intestino gioca un ruolo chiave considerando la sola contiguità anatomica, ma è un problema che porto dietro da anni e che non sembra risolversi.
Le rinnovo i miei ringraziamenti per la sua consulenza, la celerità e la chiarezza delle sue risposte.
Purtroppo so che L’intestino gioca un ruolo chiave considerando la sola contiguità anatomica, ma è un problema che porto dietro da anni e che non sembra risolversi.
Le rinnovo i miei ringraziamenti per la sua consulenza, la celerità e la chiarezza delle sue risposte.
L’influenza degli ormoni femminili sulla vescica è assolutamente variabile ed imprevedibile. Se vi era una certa sincronizzazione dei sintomi con le mestruazioni, vuol dire che la sua vescica è di per sé sensibile all’influsso ormonale. Considerato che taluni sintomi persistono, si potrebbe anche avere il dubbio che la pillola che sta assumendo non sia la più adatta. La valutazione endoscopica potrebbe servire anche ad individuare eventuali segni tipici della vescica disendocrina.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.2k visite dal 25/07/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.