Ipertono del collo vescicale e terapia con alfalitici
A seguito di due episodi di ematuria nelle urine subito dopo aver avuto un rapporto con la mia compagna (avvenuti a distanza di circa un anno, l'ultima volta nello scorso aprile) ho eseguito tutta una serie di accertamenti (esami della prostata, ecografia, TAC, esame citologico delle urine, cistoscopia, uroflussometria).
Dalla cistoscopia è emerso un ipertono del collo vescicale, anche rilevato e congesto, che (mi ha detto l'urologo) ha quasi sicuramente un'origine congenita.
Non ho mai avuto problemi urinari o nella minzione, ma dalla prima uroflussometria (volume svuotato: 280 ml) è emerso un valore di Qmax pari 15, 9 e un valore di Average Flow pari a 6, 9, mentre dalla seconda (eseguita con vescica troppo piena: 475 ml) un valore di Qmax pari 22 e un valore di Average flow pari a 11.
Il PSA è risultato perfetto, assolutamente nella norma, la prostata di dimensioni pari a 4, 2 cm.
Mi è stata prescritta terapia con Omnic 0, 4 per 2 mesi prima di ripetere l'uroflussometria, ma gli effetti collaterali sono stati a dir poco pesanti: oltre alla non eiaculazione ho avuto stordimento, capogiri e una stanchezza cronica (sono anche portatore sano di anemia).
Ho dovuto eliminare le piccole attività fisiche ricreative che praticavo (una corsetta a piedi 2 o 3 volte alla settimana).
Tra l'altro sotto sforzo i battiti aumentavano parecchio.
A questo punto, dopo 2 settimane, ho interrotto.
L'urologo mi ha fatto provare Faralzin 10 mg, ma i risultati non sono stati molto diversi.
E' tornata l'eiaculazione, ma sono restati i capogiri, lo stordimento e la stanchezza cronica.
E' qualcosa di invalidante.
Se si trattasse di una terapia a tempo, potrei fare il sacrificio di stare male per un po', ma l'urologo l'ultima volta mi ha fatto capire che si tratta di farmaci che si devono assumere sempre.
Esistono delle alternative agli alfalitici per gestire il problema?
Un cordiale saluto.
Roberto
Dalla cistoscopia è emerso un ipertono del collo vescicale, anche rilevato e congesto, che (mi ha detto l'urologo) ha quasi sicuramente un'origine congenita.
Non ho mai avuto problemi urinari o nella minzione, ma dalla prima uroflussometria (volume svuotato: 280 ml) è emerso un valore di Qmax pari 15, 9 e un valore di Average Flow pari a 6, 9, mentre dalla seconda (eseguita con vescica troppo piena: 475 ml) un valore di Qmax pari 22 e un valore di Average flow pari a 11.
Il PSA è risultato perfetto, assolutamente nella norma, la prostata di dimensioni pari a 4, 2 cm.
Mi è stata prescritta terapia con Omnic 0, 4 per 2 mesi prima di ripetere l'uroflussometria, ma gli effetti collaterali sono stati a dir poco pesanti: oltre alla non eiaculazione ho avuto stordimento, capogiri e una stanchezza cronica (sono anche portatore sano di anemia).
Ho dovuto eliminare le piccole attività fisiche ricreative che praticavo (una corsetta a piedi 2 o 3 volte alla settimana).
Tra l'altro sotto sforzo i battiti aumentavano parecchio.
A questo punto, dopo 2 settimane, ho interrotto.
L'urologo mi ha fatto provare Faralzin 10 mg, ma i risultati non sono stati molto diversi.
E' tornata l'eiaculazione, ma sono restati i capogiri, lo stordimento e la stanchezza cronica.
E' qualcosa di invalidante.
Se si trattasse di una terapia a tempo, potrei fare il sacrificio di stare male per un po', ma l'urologo l'ultima volta mi ha fatto capire che si tratta di farmaci che si devono assumere sempre.
Esistono delle alternative agli alfalitici per gestire il problema?
Un cordiale saluto.
Roberto
Premettiamo che l'eiaculazione retrograda nella terapia alfa-litica sia inevitabile e più che un effetto cllaterale debba essere giudicata come la prova provata dell'efficacia del farmaco nel rilassare il collo vescicale.
Ciò detto, in base ai valori flussimetrici che ci riferisce, dal nostro punto di vista riteniamo che non vi siano particolari indicazioni a questa terapia, considerando anche che lei ci riferisce di NON avere alcun disturbo. Verosimilmente lei ha una particolare fragilità dei vasi della mucosa urinaria a livello del collo vescicale che in particolari condizioni di stress può aver dato assai saltuario adito ad un sanguinamento, ma questo non pare interferire più di tanto con la sua funzione minzionale. La descrizione dell'aspetto endoscopico è molto soggettiva ed in ogni caso va messa in relazione con il quadro generale, che nel suo caso non ci pare così significativo.
Ciò detto, in base ai valori flussimetrici che ci riferisce, dal nostro punto di vista riteniamo che non vi siano particolari indicazioni a questa terapia, considerando anche che lei ci riferisce di NON avere alcun disturbo. Verosimilmente lei ha una particolare fragilità dei vasi della mucosa urinaria a livello del collo vescicale che in particolari condizioni di stress può aver dato assai saltuario adito ad un sanguinamento, ma questo non pare interferire più di tanto con la sua funzione minzionale. La descrizione dell'aspetto endoscopico è molto soggettiva ed in ogni caso va messa in relazione con il quadro generale, che nel suo caso non ci pare così significativo.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
I valori dell'uroflussometria sono quelli che ho riportato. Tra l'altro nella prima uroflussometria il residuo postminzionale era del 10%, mentre nella seconda (quella fatta con la vescica troppo piena) ho praticamente svuotato la vescica. L'unico problema è quello della rilevazione endoscopica della cistoscopia, dalla quale è emerso (così viene riportato nel referto) un "grave ipertono del collo vescicale, che appare anche rilevato e congesto". Come ho scritto prima, non ho mai avuto problemi ad urinare. Anzi, prima che dalla cistoscopia emergesse questo quadro, ero sempre stato convinto di fare la pipì "bene".
L'urologo, che si è detto convinto sia un problema congenito, ha aggiunto però che. non intervenendo sul problema, la vescica (funzionando come un muscolo) potrebbe gradualmente perdere la sua contrattilità sino a non funzionare più (in casi estremi, mi ha detto, si arriva al catetere vescicale). Ho provato gli alfalitici, ma come ho scritto sopra gli effetti collaterali sono stati a dir poco pesanti.
Secondo lei, per il momento, potrebbe essere sufficiente monitorare periodicamente la situazione?
La ringrazio
L'urologo, che si è detto convinto sia un problema congenito, ha aggiunto però che. non intervenendo sul problema, la vescica (funzionando come un muscolo) potrebbe gradualmente perdere la sua contrattilità sino a non funzionare più (in casi estremi, mi ha detto, si arriva al catetere vescicale). Ho provato gli alfalitici, ma come ho scritto sopra gli effetti collaterali sono stati a dir poco pesanti.
Secondo lei, per il momento, potrebbe essere sufficiente monitorare periodicamente la situazione?
La ringrazio
In ogni caso, una situazione di ostruzione congenita del collo vescicale (stenosi/sclerosi) dovrebbe essere accertata anche dal punto di vista funzionale con una indagine urodinamica, ma questo esame in genere si esegue solo a fronte di altri sospetti, come flussometria patologica o evidenti disturbi urinari. Non ci pare questo il suo caso.
Noi a distanza possiamo solo esprimere delle considerazioni generali, a lei ovviamente serve un giudizio più preciso, che pensiamo possa giungere solo da un altro parere urologico diretto.
Noi a distanza possiamo solo esprimere delle considerazioni generali, a lei ovviamente serve un giudizio più preciso, che pensiamo possa giungere solo da un altro parere urologico diretto.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 304 visite dal 05/09/2025.
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