Orchiepididimite, pubalgia o cosa?
Buona sera, cercherò di essere conciso nell’esposizione del mio caso.
A fine luglio, dal nulla dopo una sessione in palestra (che frequento da diversi anni al mattino presto) mentre ero in ufficio, mi compare un dolore che parte dalla zona destra dell’inguine e prosegue col passare delle ore interessando il testicolo destro e arrivando fino all’interno della coscia, quasi al ginocchio. Effettuo subito una visita specialistica urologica con Color ecodoppler per scongiurare qualsiasi causa tumorale o altre problematiche: è tutto in regola.
Mi viene diagnosticata una orchiepididimite con idrocele mi viene assegnata la terapia di 10 giorni con levofloxacina e brufen per cinque giorni, poi al bisogno.
Passati 10 giorni in miglioramento ho una recidiva a causa di un eiaculazione spontanea notturna. il dottore che mi aveva diagnosticato e assegnato la cura è in vacanza, e quindi irraggiungibile. Comincio ad annaspare cercando qualcuno a ridosso di Ferragosto che mi potesse aiutare a capire la mia situazione.
Il Medico Curante mi fa fare le analisi ematologiche con urinocoltura e ricerca di clamidie Escherichia coli e così via.
Le analisi sono a posto come anche le urine, tutte negative. Anche mia moglie tutto negativo.
Mi rivolgo così a un’infettivologo per presentare i risultati degli esami tuttavia mi consiglia di fare anche la spermiocultura cosa che avevo evitato in prima battuta per il persistere del dolore e per evitare che si accentuasse.
Mi decido a farlo e anche quello è negativo.
Sentendo ulteriormente un urologo di vecchia conoscenza, ma purtroppo oramai lontano perché vivo in un altro paese mi dice che esclude a questo punto la pista infettiva e avvalora quella muscolare con probabilità di inguino cruralgia.
Decido quindi di fare una visita specialistica da un fisiatra che mi tasta l’inguine, provocandomi dolori assurdi e mi controlla le articolazioni e la zona lombare, non notando niente di anomalo.
Mi assegna la terapia dicloreum x 5gg e normast per un mese.
Ci saremmo dovuti risentire dopo 14 gg solo in caso di non miglioramento.
Il dolore provocato dalla visita scompare in un giorno.
Sono stato meglio, ho addirittura ripreso a camminare e fare qualche allungo ma non ancora la palestra.
Stasera, tuttavia, a seguito di una giornata in ufficio (ho la sedia ergonomica) e qualche momento di tensione mi ritrovo nuovamente con un fastidio testicolare e inguinale, sempre lì dove è partito tutto inizialmente.
Stamattina inoltre per la seconda volta in questa settimana ho avuto un rapporto con mia moglie ma senza problemi manifesti immediatamente dopo.
È normale avere queste continue ricadute anche dopo diversi giorni di assenza completa di fastidio?
È possibile che non sia pubalgia?
Grazie mille in anticipo
A fine luglio, dal nulla dopo una sessione in palestra (che frequento da diversi anni al mattino presto) mentre ero in ufficio, mi compare un dolore che parte dalla zona destra dell’inguine e prosegue col passare delle ore interessando il testicolo destro e arrivando fino all’interno della coscia, quasi al ginocchio. Effettuo subito una visita specialistica urologica con Color ecodoppler per scongiurare qualsiasi causa tumorale o altre problematiche: è tutto in regola.
Mi viene diagnosticata una orchiepididimite con idrocele mi viene assegnata la terapia di 10 giorni con levofloxacina e brufen per cinque giorni, poi al bisogno.
Passati 10 giorni in miglioramento ho una recidiva a causa di un eiaculazione spontanea notturna. il dottore che mi aveva diagnosticato e assegnato la cura è in vacanza, e quindi irraggiungibile. Comincio ad annaspare cercando qualcuno a ridosso di Ferragosto che mi potesse aiutare a capire la mia situazione.
Il Medico Curante mi fa fare le analisi ematologiche con urinocoltura e ricerca di clamidie Escherichia coli e così via.
Le analisi sono a posto come anche le urine, tutte negative. Anche mia moglie tutto negativo.
Mi rivolgo così a un’infettivologo per presentare i risultati degli esami tuttavia mi consiglia di fare anche la spermiocultura cosa che avevo evitato in prima battuta per il persistere del dolore e per evitare che si accentuasse.
Mi decido a farlo e anche quello è negativo.
Sentendo ulteriormente un urologo di vecchia conoscenza, ma purtroppo oramai lontano perché vivo in un altro paese mi dice che esclude a questo punto la pista infettiva e avvalora quella muscolare con probabilità di inguino cruralgia.
Decido quindi di fare una visita specialistica da un fisiatra che mi tasta l’inguine, provocandomi dolori assurdi e mi controlla le articolazioni e la zona lombare, non notando niente di anomalo.
Mi assegna la terapia dicloreum x 5gg e normast per un mese.
Ci saremmo dovuti risentire dopo 14 gg solo in caso di non miglioramento.
Il dolore provocato dalla visita scompare in un giorno.
Sono stato meglio, ho addirittura ripreso a camminare e fare qualche allungo ma non ancora la palestra.
Stasera, tuttavia, a seguito di una giornata in ufficio (ho la sedia ergonomica) e qualche momento di tensione mi ritrovo nuovamente con un fastidio testicolare e inguinale, sempre lì dove è partito tutto inizialmente.
Stamattina inoltre per la seconda volta in questa settimana ho avuto un rapporto con mia moglie ma senza problemi manifesti immediatamente dopo.
È normale avere queste continue ricadute anche dopo diversi giorni di assenza completa di fastidio?
È possibile che non sia pubalgia?
Grazie mille in anticipo
Ci permettiamo di esprimere alcune considerazioni sulla diagnosi, in base a quanto lei ci riferisce.
Nella vera orchi-epididmite vi è spesso febbre e soprattutto il testicolo è inequivocabilemente ingrossato (anche come una arancia) ed indurito. Il dolore è riferito principalmente allo scroto, con possible irradiazione all'inguine, ma mai all'arto inferiore.
Tutto sommato, saremmo in accordo con il Collega che ipotizza un'origine neuro-muscolare del disturbo, quindi non di competenza urologica. L'esordio del disturbo in corrispondenza di uno sforzo fisico è coerente con questa ipotesi.
Nella vera orchi-epididmite vi è spesso febbre e soprattutto il testicolo è inequivocabilemente ingrossato (anche come una arancia) ed indurito. Il dolore è riferito principalmente allo scroto, con possible irradiazione all'inguine, ma mai all'arto inferiore.
Tutto sommato, saremmo in accordo con il Collega che ipotizza un'origine neuro-muscolare del disturbo, quindi non di competenza urologica. L'esordio del disturbo in corrispondenza di uno sforzo fisico è coerente con questa ipotesi.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Gentilissimo dottore, la ringrazio del riscontro. Sono sempre stato convinto di una diagnosi approssimativa della pista infettiva per diverse ragioni tra cui assenza di febbre e gonfiore testicolare come Lei indica, come pure nessun problema alla minzione. Mi sono accorto che, a valle di oltre un mese di tentativi, la situazione si stabilizza ma può ricadere in episodi temporanei di ipersensibilità testicolare e fastidio nella zona inguinale destra, lì dove tutto è iniziato, senza più coinvolgere la coscia. Questi episodi possono presentarsi ad esempio quando sto seduto a lungo alla guida, o se ho una erezione prolungata. Alla fine la mia questione di fondo è: esiste una terapia adatta, che presumibilmente sto già facendo con il normast mps ( ho già concluso 5 gg di dicloreum) ? È un fastidio intermittente con cui devo convivere per mesi?
Come le abbiamo scritto, il fastidio di origine neuromuscolare non è di competenza urologica. Crediamo comunque che non si possa amdare oltre qualche comune antdolorifico.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Utente
La ringrazio, va bene così
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 174 visite dal 11/09/2025.
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