Consulto su intervento calcoli renali
Buongiorno, abbiamo qualche dubbio sul prossimo intervento ai calcoli renali.
Nel 2015 mio marito ha fatto litotrissia extra corporea con l'inserimento dello stent e bombardamento, alla fine due pezzetti di calcolo sono caduti dentro il bacinetto del rene. Da quel momento combattiamo contro questi calcoli!
Nel 2021 erano talmente cresciuti (5, 5 cm) che ha fatto intervento PCNL di bonifica percutanea e sembrava fossero riusciti a togliere tutto. In realtà successivamente si è visto che anche in quel caso un pezzetto era rimasto. Ogni volta ci dicono che è nei calici inferiori in una posizione complicatissima.
Ovviamente abbiamo tenuto sotto controllo e ora è arrivato il momento di intervenire nuovamente perché è arrivato a 11 mm.
Fanno una litotrissia ureterorenoscopica retrograda con la possibilità di inserire lo stent post intervento.
La domanda è: visto che non ha male perché per esperienza sappiamo che il calcolo sta fermo, conviene intervenire così o aspettiamo e continuiamo a monitorarlo? Tenuto conto anche del fatto che questo tipo di intervento, sarà sicuramente meno rischioso, ma ha creato più fastidio rispetto alla percutanea. Nell'ultimo anno è cresciuto di 4 mm, ma potrebbe continuare a crescere, come fermarsi. I rischi della percutanea sono davvero così più alti per cui conviene intervenire subito?
Altra cosa, se lui rifiutasse lo stent, che in passato gli ha dato davvero tanti problemi, quali sarebbero i rischi? Potrebbe avere delle coliche post intervento giusto?
E ultima cosa: visto che la posizione di questo calcolo è davvero così complicata, nel calice inferiore o nel bacinetto, non so bene quale sia la terminologia corretta, ci sono interventi diversi più mirati da prendere in considerazione?
Grazie infinite per la pazienza di aver letto tutto, senza la premessa non si poteva capire tutto il resto.
Un cordiale saluto
Nel 2015 mio marito ha fatto litotrissia extra corporea con l'inserimento dello stent e bombardamento, alla fine due pezzetti di calcolo sono caduti dentro il bacinetto del rene. Da quel momento combattiamo contro questi calcoli!
Nel 2021 erano talmente cresciuti (5, 5 cm) che ha fatto intervento PCNL di bonifica percutanea e sembrava fossero riusciti a togliere tutto. In realtà successivamente si è visto che anche in quel caso un pezzetto era rimasto. Ogni volta ci dicono che è nei calici inferiori in una posizione complicatissima.
Ovviamente abbiamo tenuto sotto controllo e ora è arrivato il momento di intervenire nuovamente perché è arrivato a 11 mm.
Fanno una litotrissia ureterorenoscopica retrograda con la possibilità di inserire lo stent post intervento.
La domanda è: visto che non ha male perché per esperienza sappiamo che il calcolo sta fermo, conviene intervenire così o aspettiamo e continuiamo a monitorarlo? Tenuto conto anche del fatto che questo tipo di intervento, sarà sicuramente meno rischioso, ma ha creato più fastidio rispetto alla percutanea. Nell'ultimo anno è cresciuto di 4 mm, ma potrebbe continuare a crescere, come fermarsi. I rischi della percutanea sono davvero così più alti per cui conviene intervenire subito?
Altra cosa, se lui rifiutasse lo stent, che in passato gli ha dato davvero tanti problemi, quali sarebbero i rischi? Potrebbe avere delle coliche post intervento giusto?
E ultima cosa: visto che la posizione di questo calcolo è davvero così complicata, nel calice inferiore o nel bacinetto, non so bene quale sia la terminologia corretta, ci sono interventi diversi più mirati da prendere in considerazione?
Grazie infinite per la pazienza di aver letto tutto, senza la premessa non si poteva capire tutto il resto.
Un cordiale saluto
Il comportamento da tenere nei confronti di (piccoli) calcoli silenti nei calici (sopreattutto quello inferiore) non è univoco ma dipende dalla attenta valutazione di molte condizioni:
- la geometria delle cavità renali, desumibile dalla TAC, da cui si possono stimare le reali possibilità di una migrazione verso il bacinetto e l'uretre;
- l'età;
- le abitudini di vita, pertanto l'eventualità per vari motivi di non trovarsi sempre nelle vicinanza di un centro medico/urologico affidabile;
- la propensione psicologica più o meno fatalista.
Posto che questa analisi sia stata effettuata e si sia concordata la necessità di intervenire, senz'altro l'intervento endoscopico per via retrograda (RIRS) è quello più indicato. Con gli attuali endoscopi flessibili mono-uso che si hanno a disposizione è molto raro non riuscire a raggiungere anche le parti più remote delle cavità renali. In mani esperte ririesce quasi sempre ad ottenere ottimi risultati. L'inserimento dello stent dopo la RIRS è assai consigliabile per evitare coliche possibili nei primissimo post intervento, ma nella nostra pratica i tempi sono ridotti al minimo ragionevole, in genere 5-7 giorni, tranne casi particolari.
- la geometria delle cavità renali, desumibile dalla TAC, da cui si possono stimare le reali possibilità di una migrazione verso il bacinetto e l'uretre;
- l'età;
- le abitudini di vita, pertanto l'eventualità per vari motivi di non trovarsi sempre nelle vicinanza di un centro medico/urologico affidabile;
- la propensione psicologica più o meno fatalista.
Posto che questa analisi sia stata effettuata e si sia concordata la necessità di intervenire, senz'altro l'intervento endoscopico per via retrograda (RIRS) è quello più indicato. Con gli attuali endoscopi flessibili mono-uso che si hanno a disposizione è molto raro non riuscire a raggiungere anche le parti più remote delle cavità renali. In mani esperte ririesce quasi sempre ad ottenere ottimi risultati. L'inserimento dello stent dopo la RIRS è assai consigliabile per evitare coliche possibili nei primissimo post intervento, ma nella nostra pratica i tempi sono ridotti al minimo ragionevole, in genere 5-7 giorni, tranne casi particolari.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Intanto la ringrazio dott. Piana, molto gentile.
Utente
Gentile dott. Piana,
le riscrivo sempre per lo stesso motivo, l'intervento di RIRS è stato fatto ed era andato tutto bene, fino a ieri. A 10 giorni esatti dall'intervento, ieri è arrivata la febbre, fino a 38.8, sale e scende nel giro di pochissimo tempo. Stamattina ho parlato con un dottore e ci ha detto di prendere l'augmentin, 3 al giorno, e che se domani mattina non è passato dobbiamo andare lì per ulteriori esami.
Si tratta di un'infezione? Quanto è preoccupante? è corretto aspettare fino a domani mattina? Per ora non ci sono miglioramenti.
La ringrazio.
le riscrivo sempre per lo stesso motivo, l'intervento di RIRS è stato fatto ed era andato tutto bene, fino a ieri. A 10 giorni esatti dall'intervento, ieri è arrivata la febbre, fino a 38.8, sale e scende nel giro di pochissimo tempo. Stamattina ho parlato con un dottore e ci ha detto di prendere l'augmentin, 3 al giorno, e che se domani mattina non è passato dobbiamo andare lì per ulteriori esami.
Si tratta di un'infezione? Quanto è preoccupante? è corretto aspettare fino a domani mattina? Per ora non ci sono miglioramenti.
La ringrazio.
Nel post-operatorio, spcialmente in una donna e con lo stent inserito, un fatto infettivo è relativamente comune. Si tratta ovviamente con antibiotici, di cui non ci si può però attendere un'efficacia così fulminante. Se ne riparla quindi tra almeno 2-3 giorni.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Va bene, la ringrazio.
Saluti
Saluti
Utente
Buongiorno dott. Piana,
la febbre è scesa con l'antibiotico, spero che questo significhi che si è fuori pericolo infezione. Certo, lo stent per mio marito è ancora molto doloroso, va al bagno spessissimo e ha tanto dolore. Lo deve tenere per 3 settimane, altri 10 giorni.
A questo inoltre si sono aggiunte le emorroidi, che c'erano anche prima, ma ora probabilmente si sono aggravate e sono molto dolorose.
Mi chiedevo se può essere utile un integratore di cranberry tipo quelli per la cistite, per alleviare il bruciore durante la minzione.
Grazie mille, un cordiale saluto
la febbre è scesa con l'antibiotico, spero che questo significhi che si è fuori pericolo infezione. Certo, lo stent per mio marito è ancora molto doloroso, va al bagno spessissimo e ha tanto dolore. Lo deve tenere per 3 settimane, altri 10 giorni.
A questo inoltre si sono aggiunte le emorroidi, che c'erano anche prima, ma ora probabilmente si sono aggravate e sono molto dolorose.
Mi chiedevo se può essere utile un integratore di cranberry tipo quelli per la cistite, per alleviare il bruciore durante la minzione.
Grazie mille, un cordiale saluto
Ci vuole unicamente ancora pazienza per 10 giorni. Come abbiamo già scritto, i fastidi sono dovuti ad una irritazione di tipo meccanico, non infiammatorio, quindi l'integratore alimentare non può avere alcuna efficacia.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
La ringrazio dott. Piana!
Utente
Buongiorno dott. Piana,
sono passate 3 settimane dall'intervento di mio marito, litotrissia ureterorenoscopica.
Dopo una settimana ha fatto molto probabilmente infezione con febbre alta. Ha preso l'antibiotico per 6 giorni e tutto si è risolto.
Dopo 15 giorni dall'intervento ha tolto anche lo stent. Avrebbe dovuto portarlo 3 settimane, invece essendo quello col filo l'ha tolto per sbaglio da solo, ma gli hanno detto che va bene così. Non ha ancora fatto la visita di controllo, ce l'ha dopodomani.
Detto questo, ancora oggi non è totalmente ok, si sente molto stanco, la notte suda tanto, alle volte tanto da dover cambiare le lenzuola. Non ha dolore né al fianco né alla minzione. Stamattina è salita la febbre a quasi 38 poi è scesa nel giro di poco tempo.
Secondo lei questo malessere generale è normale? Può essere ancora l'infezione? In caso bisognerebbe riprendere l'antibiotico? L'ha finito sabato scorso, questo è il 4 giorno senza antibiotico.
Grazie mille, un cordiale saluto
sono passate 3 settimane dall'intervento di mio marito, litotrissia ureterorenoscopica.
Dopo una settimana ha fatto molto probabilmente infezione con febbre alta. Ha preso l'antibiotico per 6 giorni e tutto si è risolto.
Dopo 15 giorni dall'intervento ha tolto anche lo stent. Avrebbe dovuto portarlo 3 settimane, invece essendo quello col filo l'ha tolto per sbaglio da solo, ma gli hanno detto che va bene così. Non ha ancora fatto la visita di controllo, ce l'ha dopodomani.
Detto questo, ancora oggi non è totalmente ok, si sente molto stanco, la notte suda tanto, alle volte tanto da dover cambiare le lenzuola. Non ha dolore né al fianco né alla minzione. Stamattina è salita la febbre a quasi 38 poi è scesa nel giro di poco tempo.
Secondo lei questo malessere generale è normale? Può essere ancora l'infezione? In caso bisognerebbe riprendere l'antibiotico? L'ha finito sabato scorso, questo è il 4 giorno senza antibiotico.
Grazie mille, un cordiale saluto
Se la febbre non risale in modo stabile diremmo che per ora non sia il caso di prolungare la terapia. Tra alcuni giorni bisognerà ripetere l'urocoltura.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 324 visite dal 17/09/2025.
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