Cistiti ricorrenti uomo: trattamento Enterococcus faecalis e rischio prostatite subclinica.

Salve,
sono un uomo di 37 anni con cistiti recidivanti da circa un anno, trattate finora con cicli brevi (2/5 gg) di antibiotici (Monuril, Augmentin, Levofloxacina).
Ho effettuato due visite urologiche, ecografie dell’apparato urinario, esplorazioni prostatiche manuali, uroflussometria e analisi del sangue, senza che emergessero anomalie significative.

Recentemente l’urinocoltura ha evidenziato Enterococcus faecalis ad alta carica (urinocoltura: 1.000.
000 germi/ml; esame urine con nitriti positivi, esterasi leucocitaria 100 Leuc/ l, leucociti 49/HPF e batteri presenti; antibiogramma con sensibilità a trimetoprim/sulfametossazolo con MIC <=20, fluorochinoloni e vari beta-lattamici, resistenza all’ampicillina).

L’urologo attuale mi ha prescritto Bactrim, pur avendo una Concentrazione Minima Inibente molto più alta rispetto agli altri antibiotici, inizialmente per 8 giorni e poi prolungato per altri 8, per un totale di 16 giorni.
Tuttavia io temo che possa trattarsi di una prostatite batterica subclinica, e che una durata di 16 giorni possa essere insufficiente per una completa eradicazione dell’infezione, considerata anche la recidività del quadro.
Inoltre ho letto in giro sul web un pò di letteratura scientifica secondo la quale Bactrim non serve a nulla se c'è questo ti enterococco.

Sto assumendo inoltre probiotici (Dicoflor e Saccharomyces boulardii 6 mln) per ridurre gli effetti collaterali intestinali della terapia antibiotica.

Sono abbastanza disperato, vorrei chiedere un parere sulla gestione ottimale di questa situazione...
Dr. Paolo Piana Urologo 50k 2k
La vera cistite a causa batterica, così comune nella femmina, è nel maschio adulto assolutamente rara. Buona parte dei disturbi delle basse vie urinarie sono più o meno direttamente collegate alla prostata. La prostatite acuta battetica è in realtà piuttosto rara e si manifesta perlopiù con febbre elevata. La maggioranza delle prostatiti a decorso prolungato non ha, ovvero non ha più una causa batterica individuabile. Il riscontro urinario di cocchi gram positivi (es. enterococco) è generalmente considerata una falsa positività, dovuta a contaminazione da parte di batteri intestinali che colonizzano superficialmente l'area genitale. Concludendo, in queste situazioni la terapia antibiotica deve essere prescritta con molta parsimonia e mai in modo empirico, pena l'induzione di resistenze e la selezione di ceppi batterici sempre più aggressivi.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/

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