Dolore e pene curvo acquisito

Salve a tutti, vi espongo il mio problema. Quasi tre mesi fa, per problemi di erezione rivelatisi poi di natura psicologica, sono stato sottoposto ad un eco-color doppler dinamico con iniezione di 10mcg di prostaglandine. In seguito all’iniezione ho avuto una erezione prolungata di poco più di 6 ore. Il giorno seguente ho cominciato a sentire dolore a sinistra, ed ho notato che il pene in erezione era leggermente in torsione e deviato in basso-sinistra. A distanza di quasi tre mesi sento sempre dolore e fastidio, che non aumenta durante le erezioni ma lo sento di più quando finiscono, e rimane la curvatura e la torsione. In particolare in erezione noto a sinistra e soprattutto sotto un restringimento vicino alla base dove c’è la curvatura, e come dei solchi ad anello, il corpo cavernoso di sinistra è molto assottigliato, anche il glande è un po’ piegato a sinistra. Dopo tre settimane dall’evento ho fatto una ecografia di controllo in condizioni basali a pene flaccido che non ha rilevato anomalie strutturali dei corpi cavernosi e dell’albuginea, anche l’andrologo che ho consultato non sente placche a pene flaccido e mi ha prescritto prima tre settimane di Genurin, senza risultati, poi tre mesi di peironimev, integratore di vitamine ed acido paraminobenzoico che sto tuttora assumendo. Secondo voi il danno potrebbe essere dovuto all’ipossia durante l’erezione prolungata oppure magari ad una manovra errata quel giorno, in effetti ricordo di aver sentito dolore inserendolo nei pantaloni. Come potrei fare per saperlo, e cosa mi consigliate di fare a questo punto? Ho letto in rete che farmaci tipo verapamil in ionoforesi aiutano a sciogliere delle eventuali fibrosi, potrebbero essere utili nel mio caso? Secondo la vostra esperienza, c’è la possibilità che tutto torni come prima oppure devo rassegnarmi e rimanere così, se non peggio?
Se potete, sapreste indicarmi un centro qualificato per il trattamento di questi problemi? Grazie a tutti
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Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettore,

quanto lei descrive è interpretabile come malattia di La Peyronie in fase iniziale.
La causa? Più che la durata dell'erezione di 6 ore è imputabile la deformazione del pene in erezione (dolore quando ha inserito il pene in erezione).
Non sempre si avverte una placca a livello del pene, ma se compare una deformazione/deviazione del pene in erezione dopo evento traumatico al pene, questa fa comunque testo.
Cosa fare adesso? Farsi seguire da un valido specialista; in questa fase sono indicati provvedimenti medici con l'obiettivo di far arrestare quanto prima il processo infiammatorio (e il dolore), per evitare il peggioramento della deformità, e se possibile farla in parte regredire.
Quale trattamento specifico? Si faccia consigliare da chi la prenderà in carico. Il Genurin non ha un suo ruolo per questo problema, PeyronieMev è stato recentemente proposto ma non mi risulta vi siano ancora studi scientifici che ne documentino l'efficacia. Richieda che il trattamento che le viene proposto sia stato scientificamente documentato come efficace.

Cordialmente,

Edoardo Pescatori

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

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Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
Concordo perfettamente su quanto ha precedentemente detto il collega Pescatori.
E' opportuna e necessaria una valutazione urologica del caso che mi sembra di capire sia di origine post-traumatica.
Esistono diversi metodi di trattamento della malattia di la Peyronie e certamente l'urologo che lei consulterà potrà esporle nei dettagli.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

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dopo
Utente
Utente
Ho contattato telefonicamente l'urologo dove sono in cura, mi ha detto di fare un'altra ecografia tra una settimana (senza farmacoerezione) e poi una visita da lui, ma comunque continua a dire che non ho niente perchè non ha sentito placche al tatto a pene flaccido. Non saprei a che altro urologo rivolgermi. Se potete, sapreste indicarmi quali sono i trattamenti documentati che hanno la maggiore efficacia? In particolare, è possibile risolvere completamente la malattia oppure bisogna conviverci sperando che non peggiori? Grazie per le risposte
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Dr. Tommaso Corvasce Urologo 99 2
Gentile Utente, penso dopo aver letto la sua storia che sia affetto, come gia' egregiamente sottolineato dai Colleghi, da un incurvamento acquisito del pene non correlato a placca di la peyionie ma a fibrosi della tonaca albuginea. Se rivisitiamo la letteratura (se mi manda sua e-mail le invio una summa semplice di cio' che si pensa oggi)POTABA sembra evitare progressione dell'incurvamento, tamoxifene non si differenzia dal placebo (anche se si ottengono modesti benefici in fase acuta)colchicina controindicata se non c'e' placca e poi ha effetti GI indesiderati, pentossifillina e' ancora in corso di studio, Verapamile e desametazone somministrati via EMDA hanno dato effetti terapeutici incoraggianti ma manca follow up medium term, vitamina E e cortisonici sono a basso costo e danno relativo beneficio. Persino la radioterapia ha dato effetti benefici su dolore ed incurvamento. ora credo che sia opportuna una terapia con cortisonico, vitamina E e POTABA (di costo sigificativo pero'). rivalutazione dopo tempo opportuno del grado di incurvamento. eviti traumi futuri. non escludo interv plicatura. uroandros@hotmail.com

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