Calcoli renali in uretere

Salve,
ho 30 anni e premetto che non ho mai sofferto di calcolosi renale nè di coliche.
Venerdì notte però ho sentito dei dolori lancinanti al basso ventre, pensavo fosse l'intestino e una volta giunto al pronto soccorso dopo una massiccia dose di Toradol ho effettuato un'ecografia in cui non è stato riscontrato nulla d'anomalo e un RX addominale il cui esito è stato il seguente:"Formazione radioopaca di 12mm circa lateralmente al processo trasverso L3 compatibile verosimilmente con formazione litiasica endoureterale".
Alla visita urologia il dottore (molto indaffarato, durata visita 5 minuti) ha decretato quanto segue: Colica reno-ureterale SX da litiosi ureterale SX, si inserisce il paziente in lista per intervento di ureterolitetrissia endoscopica a SX.
Da Venerdì ad oggi non ho più avuto alcun sintomo nè dolore, le analisi del sangue e delle urine sono perfette e la funzionalità del rene, a detta del dottore, è perfetta.
Le mie domenda sono le seguenti:
- è necessario un intervento chirurgico (seppur non complicato) per una calcolosi che dà sintomi così sporadici (ripeto che non ho mai sofferto di coliche e ad oggi non ho più alcun fastidio)?;
- è possibile espellere il calcolo spontaneamente, seppur di sia di dimensioni consistenti (12mm)?; se si, cosa posso fare per favorire questo processo di espulsione?;
- quali esami posso fare per approndire il tutto ed avere una diagnosi più accurata (mi ha detto il dottore che con l'RX le dimensioni del calcolo sono approssimative così come il posizionamento all'interno del uretere);
- è possibile che non avrò più fastidi per un periodo piuttosto lungo e che il calcolo sia in quella posizione già da alcuni anni senza dare alcun sintomo?
Grazie anticipatamente per le risposte.
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Dr. Enrico Conti Urologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Andrologo 2.3k 51 14
Caro signore, il primo punto è confermare che vi sia effettivamente una calcolosi ureterale. L'ecografia negativa (suppongo quindi senza dimostrazione di dilatazione) non è un dato di valore assoluto, specie all'inizio della colica, quando il rene può essere ancora non dilatato. Ancora: un calcolo ostruente (e un calcolo di 12 mm può esserlo!) è compatibile con un esame urine normale. La cosa da fare è una batteria di indagini che confernino la presenza o meno del calcolo, ovvero che la calcificazione descritta sia realmente endoureterale. Si può ripetere una ecografia ovvero eseguire una TAC spirale. Parli dei Suoi dubbi con i Suoi curanti e così si dovrebbe risolvere il problema. Cordiali saluti

Dr. Enrico Conti
Specialista in Urologia e Andrologia
Primario Urologo ASL 5 Spezzino

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Utente
Utente
Grazie della risposta Dr. Conti,
quindi secondo Lei è possibile che il calcolo non sia presente o che non sia endoureterale?
Per completezza d'informazione Le comunico che l'ecografia l'ho fatta la mattina di Sabato quando la colica era passata, e la dilatazione renale non c'era.
Un altro paio di domande: mi conviene bere molto sperando di fare il calcolo naturalmente? E poi: in caso di intervento, non conviene prima provare con il bombardamento ESWL anzichè intervenire in endoscopia?
Grazie anticipatamente delle risposte e della disponibilità.
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Dr. Enrico Conti Urologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Andrologo 2.3k 51 14
Non corriamo troppo! La calcificazione può anche essere un semplice linfonodo appunto calcificato. Ammettendo l'ipotesi che trattasi di calcolo, con le dimensioni cosi' grandi rispetto al calibro dell'uretere (12 mm) l'espulsione spontanea sarebbe inverosimile. L'ESWL è una buona metodica ma meno efficace sui calcoli ureterali rispetto a quando sono nel rene, tuttavia (mi creda) il primo problema è di chiarire il dubbio diagnostico. Cordialità
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.6k 1.7k 16
Gentile Signore,
il limite della nostra consulenza sta proprio nel non poter vedere materialmente la sua radiografia, poichè in effetti molti quadri possono essere già di per loro inequivocabili e vi possono essere altre scelte di opportunità ad eseguire o meno ulteriori accertamenti da parte del nostro Collega che la sta seguendo. L'assenza di sintomi in un calcolo accertato dell'uretere è da considerare una condizione favorevole a suo vantaggio, ma un labile equilibrio che potrebbe veramene spezzarsi da un momento all'altro. Per quanto riguarda le indicazioni non posso che concordare con le indicazioni poste dagli altri Colleghi. Se vuole avere qualche ulteriore dettaglio su quali sia il punto di vista del nostro centro su questo argomento in particolare, può vedere qui:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Salve,
vi aggiorno sulla mia situazione. Venerdì 13 sono stato sottoposto ad intervento di Litotrissia endoureterale in anestesia generale, solo che durante l'intervento essendo il calcolo molto vicino al rene è risalito nel rene stesso e non è stato possibile distruggerlo (ha detto il dottore che era solo "appoggiato" nell'uretere ed è stato soltanto leggermente levigato, riducendolo ad una dimensione di circa 9 mm).
Ora sono in lista per un intervento di ESWL il 31 Gennaio appunto per distruggere il calcolo e per poi espellerlo (mi hanno inserito uno stent per facilitare questa espulsione). Quanto tempo ci vorrà eventualmente per rimuovere eventuali frammenti di calcolo dal rene una volta frantumato (ve lo chiedo perchè una volta rimossi tutti i frammenti rimuoveranno anche il fastidiosissimo stent).
Pensate che questa soluzione riuscirà a risolvere il mio problema, oppure dovrò affrontare altri interventi "invasivi"? Scusate la perplessità ma essere stato sottoposto ad un intervento con anestesia totale e 4 giorni di ricovero per non risolvere nulla mi ha messo addosso un pò di scetticismo...
Un'altra domanda: lo stent mi crea dei dolori al fianco e bruciori in punta durante la minzione, pensate che questi sintomi andranno migliorando con il tempo?
Grazie anticipatamente delle risposte e della consueta disponibilità.
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.6k 1.7k 16
Gentile Signore,
purtroppo la "retropulsione idraulica" (questo è il termine tecnico) del calcolo è un'evenienza tutt'altro che rara quando lo stesso non è molto grande e si trova nel primissimo tratto dell'uretere. Anni fa questa procedura era anche attuata volontariamente, per poter agire con le onde d'urto sul calcolo nel rene, dove le stesse sono molto più efficaci rispetto all'uretere. Attualmente molti centri urologici che trattano in particolare la calcolosi dispongono di strumenti flessibili con i quali è possibile raggiungere i calcoli direttamente in qualsiasi punto. Ma si tratta di strumentazioni e competenze che ovviamente non possono essere di tutti gli specialisti.
Io sono sicuro che il suo relativamente piccolo calcolo sarà brillantemente frammentato con le onde d'urto e lei potrà eliminarne velocemente tutti i residui. Purtroppo il terzo incomodo in tutto ciò è lo stent, ben sappiamo che spesso possa essere tollerato poco, o anche niente! D'altronde, se le venisse rimosso ora, il calcolo potrebbe rituffarsi in uretere e saremmo al punto di prima. Le assicuro che appena si avrà la certezza della frammentazione, e questo potrà essere già al termine del trattamento, si provvederà alla rimozione dello stent.
I dolori al fianco sono ora dovuti al reflusso di urina verso il rene che avviene durante la minzione. Le consiglio di urinare sovente e non attendere di avere lo stimolo o la vescica piena, in modo che la quantità di urina che può refluire sia la minore possibile.
Se desidera, ci tenga aggiornati sul'evoluzione del caso.

Saluti
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Salve Dottore,
innanzitutto grazie per l'esaustiva risposta e per l'ottimismo che mi ha trasmesso; mi sottoporrò all'intervento di bombardamento fiducioso per una positiva riuscita.
Le volevo chiedere una cosa: questo pomeriggio ho notato le urine rosate, mentre i giorni scorsi erano chiare. E' una cosa normale o devo contattare l'urologo? Premetto che sono stato tutto il giorno fuori ed ho bevuto poco... (mea culpa).
Grazie anticipatamente per la risposta, buona serata.
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.6k 1.7k 16
Gentile Signore,
la presenza dello stent nell'uretere può certamente causare di per sè un lieve ed incostante sanguinamento. Pur essendo costituito da materiale molto morbido è pur sempre un corspo estraneo per la mucosa delle vie urinarie, che è delicatissima. Questo avviene con maggior frequenza appunto quando ci si muove di più e si beve di meno. Si tratta comunque sempre di sanguinamenti che non hanno alcun significato. Stia dunque tranquillo e continui a fare ciòche si sente di fare, senza farsi troppi problemi.

Saluti
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Utente
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Buongiorno,
l'aggiorno sulla mia situazione; ieri sono stato sottoposto ad ESWL, il referto è stato il seguente:

"Formazione litrosica di 12mm radiopaca del rene sx, sede ampollare; n° shock waves 2900 con apparente buona frantumazione del calcolo.
Fra 4 settimane utile esecuzione di RX diretta addome con stratigrafia delle ombre renali."

Volevo chiederle quando e come vengono espulsi eventuali frammenti: ad oggi ancora, seppur sto bevendo molto (circa 3 litri/giorno), non ho visto grandi frammenti nelle urine, soltanto dei piccoli granelli simili a sabbia. Pensa che dovrò espellere anche dei frammenti un pò più grandi, o tutto il calcolo (se effettivamente frantumato) verrà fuori sotto forma di sabbia? Nel giro di quanto tempo vengono espulsi tutti i frammenti presenti nel rene? Se tra 4 settimane ancora ho dei frammenti nel rene come si procede?
Grazie anticipatamente della disponibilità e delle rispote.
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.6k 1.7k 16
Gentile Signore,
la risposta di un calcolo alle onde d'urto è piuttosto imprevedibile e solo di rado (principalmente osservando la radiografia diretta pre-trattamento) si riesce a desumere qualche indicazione. Molto sommariamente, più il calcolo appare "bianco" ovvero calcificato ed a margini regolari, più risulta compatto e resistente alla frammentazione. Questo però non ha valore assoluto. I calcoli più fragili (es. ossalato di calcio di-idrato) tendono a polverizzarsi e quindi vengono eliminati dei residui molto piccoli, quasi invisibili. I calcoli più compatti (es. ossalato di calcio di-idrato) si frammentano in modo variabile, da tutto a niente, ma formando "pezzettini" tra 1 e 3-4 mm. Un calcolo di 12 mm non è piccolo e, ammesso che si rompa, di sabbia o frammenti ne produce una discreta quantità. Mi pare di ricordare che lei abbia tuttora uno stent ureterale in sede. Questo la mette oggi al riparo dal manifestarsi di coliche, assicurando comunque lo scarico dell'urina dal rene. Purtroppo invece, la presenza stessa dello stent ferma i fisiologici movimenti propulsivi dell'uretere (peristalsi) il che non aiuta certo l'espulsione attiva dei frammenti. Inoltre, lo stent occupa di fatto buona parte dello spazio disponibile, quindi si può ipotizzare che accanto possano scorrere solo residui molto piccoli, trascinati dal flusso delle abbondanti urine. Pertanto, è di fatto impossibile ipotizzare i tempi di espulsione, più o meno completa che sia. In base al controllo che le è stato programmato, i miei Colleghi decideranno poi cosa consigliarle, e questo dipende dalla completezza della frammentazione, variando dalla semplice osservazione (dopo aver ovviamente rimosso lo stent), ad un secondo trattamento con le onde d'urto, ovvero ad un altro tipo di intervento, nella malaugurata ipotesi di un risultato affatto soddisfacente. Ma se all'atto del trattamento la frammentazione è già parsa soddisfacente, mi pare che vi siano i presupposti per un cauto ottimismo.

Saluti
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Utente
Utente
Salve Dottore,
un aggiornamento sulla mia situazione: ieri ho effettuato da uno specialista un'ecografia al rene, sembra che il calcolo sia rimasto pressochè intatto (11.8 mm di lunghezza per 4mm circa di altezza) a seguito dell'ESWL (era 12 mm).
Inoltre si è incanalato tra lo stent e l'uretere, rendendo a questo punto complicata la rimozione dello stent (mi hanno detto che se non viene effettuata in modo corretto potrebbe incastrare ulteriormente il calcolo nell'uretere ostruendo il deflusso dell'urina o provocare lacerazioni).
A questo punto, vista l'inefficacia delle tecniche fino ad ora utilizzate, vorrei rivolgermi ad un centro specializzato e cercare di risolvere una volta per tutte questo problema, magari con un intervento di RIRS (anche perchè ho degli impegni di lavoro piuttosto importanti nei prossimi mesi e vorrei aver risolto questa faccenda per tempo).
A tal proposito Le vorrei chiedere come posso accedere al Vs. centro e quali sono i tempi di attesa per questo tipo di intervento; ho visto su internet che Lei ha anche uno studio in cui riceve privatamente, sarei disposto ad effettuare una visita per pianificare un eventuale intervento.
Mi può dare qualche informazione in merito?
Grazie ancora della disponibilità, buona giornata.
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.6k 1.7k 16
Gentile Signore,
non è questa la sede corretta per concordare una consulenza. Per ulteriori informazioni, se lo desidera, la invito a contattare direttamente il riferimento di cui mi dice essere già a conoscenza.

Saluti

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Salve Dottore,
l'aggiorno sulla mia situazione: il calcolo è rimasto in posizione e di dimensione invariata (posizione sottogiuntale SX, 12mm).
A questo punto sono stato messo in lista per un intervento di endoscopia ureterale ed eventuale RIRS (ahimè, la lista d'attesa è di almeno 2 mesi) e mi hanno proposto un nuovo intervento di ESWL all'Ospedale Regionale di Ancona dove dicono hanno appena acquistato un nuovo litotrissore che secondo i medici ha buone possibilità di frantumare il mio calcolo.
Secondo il Suo parere è questo l'iter giusto da seguire? E' possibile che tutti questi trattamenti di ESWL danneggino il rene? E' possibile che si riesca a frantumare con ESWL un calcolo che con un primo trattamento è rimasto intatto? (anche se alcuni frammenti sono usciti, tanto che li ho portati ad analizzare e mi hanno detto essere di ossalato di calcio).
E' normale un tempo di attesa così lungo per un intervento di RIRS?
Come al solito La ringrazio per il tempo che riesce a dedicarci.
Cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.6k 1.7k 16
Gentile Signore,
se il calcolo si trova all'interno del rene, ovviamente per raggiungerlo è necessario lo strumento flessibile e l'intervento da farsi è quindi una ureteroscopia flessibile operativa, che oggigiono gli esterofili amano definire con l'acronimo "R.I.R.S.". Pertanto, si presume che chi esegue l'intervento disponga della strumentazione completa e della competenza specifica per utilizzarla, cosa che NON ho dubbi sussista nella sua città.
Ritentare una ulteriore ESWL è senz'altro una possibilità lecita, la buona sorte può essere dietro l'angolo ... ma solo lei può decidere di potersi permettere, o meno, il rischio di un ulteriore allontanarsi della soluzione definitiva del suo probelma. Due mesi d'attesa per tutto ciò non sono ovviamente accettabili, almeno in via teorica, ma purtroppo bisogna arrendersi alla realtà attuale della sanità pubblica. Pensi anche che i centri urologici sono costretti a priviligiare il trattamento delle numerosissime patologie tumorali, che fanno passare in second'ordine situazioni come la sua, oggettivamente meno grave, ma per lei assai invalidante. Proprio per questo motivo, io da tempo cerco di eseguire gli interventi per calcolosi programmati in regime di ospedalizzazione diurna, tranne rarissime eccezioni.

Saluti
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Buonasera Dottore,
approfitto della Sua disponibilità per chiederle un consulto: dopo un trattamento di ESWL ureterale quanto devo aspettare prima di poter effettuare un'eventuale ureteroscopia operativa flessibile? Posso farla dopo qualche giorno o c'è un tempo minimo prima di poter intervenire?
Grazie della disponibilità, buona serata.
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.6k 1.7k 16
Gentile Signore,
di per sè non vi è alcuna controindicazione ad eseguire l'ureteroscopia anche immediatamente dopo il trattamento ESWL, ma non è praticamente possibile giudicare subito e con certezza sul risultato del trattamento effettuato. Al di là della sensazione di efficacia che l'operatore può avere durante ed al temine della procedura (molto soggettiva e poco affidabile), direi che si può iniziare a ragionare ripetendo ecografia e radiografia 2-3 giorni dopo.

Saluti
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Utente
Utente
Buongiorno Dottore,
un ulteriore aggiornamento sulla mia situazione; Martedì 27 Marzo finalmente sono stato sottoposto ad un intervento di RIRS presso una clinica privata, l'intervento a detta del chirurgo è andato bene ed oggi dovrei auto-rimuovermi lo stent che mi è stato inserito; è una manovra dolorosa? Rischio di fare danni applicando una trazione troppo forte/troppo debole? A volte durante la minzione e quando cammino sento ancora bruciori all'uretra, penso sia dovuto ai cordini che insistono sulla parete uretrale.
Lunedì poi dovrò fare un'ecografia di controllo, pensa che se il rene sia pulito (stone free) posso considerarmi completamente guarito, o dovrò fare altri controlli tra qualche settimana/mese?
Grazie anticipatamente della disponibilità, buona giornata.
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.6k 1.7k 16
Gentile Signore,
la rimozione dello stent ureterale tramite i fili che escono dall'uretra è una piccola manovra assolutamente priva di rischi. Spesso anche io mi accordo con i pazienti in modo che se lo rimuovano da soli, quando risulterebbe scomodo provvedere direttamente: non c'è mai stato alcun problema. Pertanto stia tranquillo, faccia un respiro lungo e ... via! Vedrà che come d'incanto spariranno i disturbi irritativi che mi riferisce. Un'ecografia così anticipata è quasi un eccesso di scrupolo, se dovessero riscontrarsi fini residui, non si preoccupi, perché non hanno alcun significato e potranno essere espulsi gradualmente, senza alcun disturbo. Sono contento per lei che la situazione si sia finalmente risolta.

Saluti