Disturbo dello svuotamento vescicale e della continenza

Salve a tutti, sono una ragazza di 30 anni. Dal 2009 circa ho problemi di incontinenza urinaria da sforzo, associata a difficoltà alla minzione che richiede l'impiego del torchio addominale per la gran parte delle volte in cui faccio pipì. Da tre anni ho iniziato il mio tortuoso iter diagnostico. Urologi e uroginecologi vari mi hanno detto che non si tratta di un problema anatomico ma funzionale (sono nullipara). Gli esami urodinamici avevano obiettivato l'incontinenza; ecografie post-minzionali rilevavano residui vescicali notevoli (350cc). L'ultimo uroginecologo ha sospettato una overflow incontinence, ritenendo opportuno un esame videourodinamico. Il neurourologo che dovevo interpellare per questo esame diagnostico non era d'accordo con il collega, ritenendo necessario uno studio neurofisiologico pelvi perineale. Mi sono sottoposta anche a questo esame, le cui conclusioni non sono incoraggianti.. Da un lato abbiamo finalmente la spiegazione di tutti i miei problemi urinari, ma i miei dubbi sono tanti.. Ecco la conclusione dell'esame:
POTENZIALI EVOCATI SOMATOSENSORIALI:
tibiale dx: nella norma il potenziale al poplite. Non evocabile il potenziale spinale. Nella norma il potenziale corticale.
Pudendo dx e sx: il potenziale corticale non evidenzia componenti replicabili.
Deficit di conduzione sensoria a carico di entrambi i nervi pudendo.
CONCLUSIONI ELETTROMIOGRAFIA (esame ad ago):
Aumentata la componente R1 al riflesso pudendo anale a sinistra.
Assente la componente R1 al riflesso pudendo anale a destra.
Reperti di normalità nel muscolo sfintere striato esterno dell'ano bilateralmente.
Esame indicativo di una marcata sofferenza del nervo pudendo bilateralmente maggiore a destra.

Alla luce di questi dati, il neururologo mi ha programmato il test diagnostico/terapeutico di stimolazione sacrale, per poi valutare l'impianto del neuromodulatore. Nessuno mi ha parlato di possibili cause di tutto questo mio problema, ritenendo che in un soggetto sano è raro che si presenti un deficit di questo tipo. Sono in attesa di essere contattata dalla struttura che mi tiene in cura. Il mio medico curante insiste che mi sottoponga a RMN encefalo e midollo in toto con mdc, per escludere altre patologie neurologiche (ho prenotato l'esame). Sono spiazzata. Mi chiedo: perchè mai un neurourologo si limiterebbe a risolvermi il problema dal punto di vista urologico, ignorando possibili altre patologie e non consigliandomi di approfondire con una RMN ? Mi è stato detto che potremmo non ricostruire mai la causa del deficit, ma - mi dico - almeno escludiamo qualcosa.. Un deficit dei nervi pudendi è recuperabile? mi è stato detto che a lungo andare, se non intervengono con la neuromodulazione, rischio che si danneggi la contrattilità della vescica (visto che i disturbi sono sia della fase di riempimento che di svuotamento, con dato urodinamico di iperattività). A cosa andrei incontro se il test non dovesse funzionare su di me? Grazie per la professionalità.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettrice,

non metta il carro davanti ai buoi!

Ha già una indicazione terapeutica precisa e data dall'esperienza clinica di un neuro-urologo che, da quello che ci scrive, può essere condivisibile.

Il suo medico curante, giustamente desideroso di arrivare ad una più precisa diagnosi, le ha indicato una valutazione diagnostica di secondo livello che però, quasi certamente, non modoficherà l'indicazione terapeutica neuro-urologica acuta ricevuta per migliorare ora il suo quadro urologico.

Con serenità segua le indicazioni avute che sono entrambe condivisibili e cerchi di vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto.

Cordiali saluti.

Giovanni Beretta M.D.
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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dott.Beretta, la ringrazio per avermi risposto in così breve tempo. Seguirò l'iter propostomi, con il giusto ottimismo. Mi creda se le dico che il bicchiere lo vedo mezzo pieno! dopo anni di consulti vari,tra specialisti spesso di pareri opposti tra loro, finalmente si è giunti ad una conclusione, grazie alla competenza e alla professionalità incontrata. Sentendomi però ripetere dal medico curante che è necessario questo ulteriore approfondimento, mi sono allarmata, non capendo perchè non l'avessero proposto prima.. tutto qui.. La RMN "non modificherà l'indicazione terapeutica neuro-urologica" - come mi scrive lei - ma almeno escluderà altre patologie neurologiche. Non si tratta di essere pessimisti, ma ho bisogno di capire quello che mi aspetta. Potrò rispondere bene ai test di stimolazione. Ma se così non fosse, credo sia giusto chiedermi a cosa vado incontro, se la mia vescica dovesse continuare a funzionare in questo modo così penoso. Le infezioni urinarie sono continue, visto il difficoltoso svuotamento: 4 urinocolture positive in 6 mesi, con cure antibiotiche debilitanti. Per non parlare del disagio dell'incontinenza e del continuo gocciolamento. Per questo, con la giusta serenità di cui mi parla anche lei, continuerò il mio iter, per tornare presto a star meglio dal punto di vista urologico e .. con me stessa.
Grazie per i consigli e per la sua attenzione. E grazie per il sostegno morale!
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Coraggio; segua ora le nuove indicazioni ricevute e, se le può essere utile, poi mi aggiorni.

Ancora cordiali saluti.